GALLIANI: IL MONZA PUNTA PIÙ IN ALTO
L’ad dopo la promozione in Serie B non nasconde le ambizioni future della società brianzola «La città è famosa nel mondo soprattutto per l’autodromo spero lo sarà anche per il calcio Il nostro modello è l’Atalanta»
Possibile che dopo un solo giorno, quella serie B attesa 19 anni stia già stretta al Monza? Sì, succede anche questo se c'è uno come Adriano Galliani a guidare la scalata. Un anno e mezzo dopo l'insediamento in società, con Berlusconi sempre punto di riferimento. L'asticella va tenuta rigorosamente alta, perché qui si vuol fare la storia. Ossia stringere tra le mani la promozione in A nel giro di un anno. «Non ci nascondiamo, l'obiettivo è portare subito in alto il Monza». Ecco il Galliani passionale, romantico come chi maneggia il sogno di mandare la squadra della propria città in serie A per la prima volta. «Considero questo come il 30° trofeo vinto da dirigente, assieme a Silvio Berlusconi: 29 con il Milan, tra Italia ed estero, e il campionato col Monza che abbiamo strameritato dopo un'intera stagione in vetta. Il nostro modello è l'Atalanta». Un esempio da seguire anche per lo stadio, come spiega lo stesso Galliani: l'impianto del Brianteo avrà una capienza allargata a 10mila posti, col progetto della copertura totale.
BARBERIS IN ARRIVO. Il senso di appartenenza prima di tutto. Lo ha chiarito Berlusconi, proprietario del Monza, alcuni minuti dopo la promozione in serie B ottenuta lunedì. E Galliani lo segue a ruota, affiancato al tavolo della conferenza dal ds Antonelli, dal tecnico Brocchi e dal sindaco Allevi. Accentua il concetto anche perché è brianzolo purosangue. «Non siamo la periferia di Milano: tra città e provincia, Monza ha 900mila abitanti. E' famosa nel mondo soprattutto per l'autodromo, spero che in futuro lo sia anche per il calcio». Nonché innamorato del
Monza in modo viscerale («Nei 31 anni di prestito al Milan, il mio cuore è sempre stato qui», ribadisce ancora una volta l'amministratore delegato del club), tanto che si è già messo a studiare il prossimo Monza. «C'è una regola ferrea che impone di costruire una squadra in base all'età». Gli over sono permessi in numero limitato, al massimo 18 giocatori nati prima del '97. Per questo Galliani stoppa sul nascere ogni riferimento a milanisti – compreso Ibrahimovic – da riciclare. «Manterremo l'ossatura base, con qualche sacrificio da fare a malincuore, ma 4-5 colpi importanti ci saranno senz'altro». Il primo è Andrea Barberis (che avrà un triennale), centrocampista del Crotone: Galliani non va per il sottile, agguerrito quanto basta per guardare dritta negli occhi la serie A. «Cerchiamo gente pronta per vincere, il mercato sarà aperto fino a ottobre quindi c'è tempo».
MENTALITÀ VINCENTE. Trapela molta soddisfazione anche dal cda di Fininvest, il cui ad Danilo Pellegrino è nel cda del club. A proposito di tempistiche, lo start alla nuova stagione del Monza è previsto tra non molto. «L'1 luglio, una data strategica perché non possiamo permetterci di cominciare a settembre il campionato in ritardo di condizione. Saremmo svantaggiati rispetto a chi, in serie B, finirà il campionato in agosto». Quindi il lavoro di Brocchi sarà determinante, Berlusconi apprezza molto il suo 4-31-2. «Al Monza abbiamo acquisito una mentalità vincente», spiega l'allenatore. «Le responsabilità sono state grosse, ma siamo riusciti a mantenere le promesse».