«Turris, in C non sarai una meteora»
La Turris che ritrova la Serie C diciannove anni dopo la retrocessione patita a Tricase, è una società che non si accontenta. Il presidente Antonio Colantonio è sceso in piazza con giocatori, tecnico e tifosi per festeggiare una promozione arrivata a tavolino causa Covid ma guadagnata sul campo da una squadra che dopo essersi presa il primato (dopo l’1-3 contro l’Ostiamare, poi arrivata seconda e migliore di tutti i nove gironi di serie D per quoziente punti) non l’ha più mollato. «Sappiate che mi manca una festa sul campo» ha detto ai supporter radunati a pochi passi dallo stadio “Liguori”.
Frase che lascia aperte mille ipotesi. La più accreditata è il sogno della dirigenza torrese di puntare nel giro di qualche anno alla serie cadetta. Per ora però il presidente resta con i piedi per terra, assicurando che la Turris non reciterà il ruolo di “comparsa” nel prossimo torneo: «La società avrà una certa programmazione anche tra i professionisti. Di sicuro non saremo una matricola che farà giusto una apparizione in C, anche se aspetto sempre di conoscere le regole che ci attendono prima di varare progetti dettagliati».
A chi gli grida “portaci in Europa”, sorride: «Opereremo con programmi chiari, fatti per essere realizzati. Credo di aver dato prova di saper raggiungere gli obiettivi».
FABIANO. La festa più lunga in città ha il piglio del suo allenatore. Franco Fabiano ha saputo prendere per mano la squadra nel momento più delicato: era arrivato a campionato in corso nella stagione 2018/19. Il Bari, che poi avrebbe vinto da favoritissimo il campionato, era già scappato. Il compito era fare “sudare” il più possibile i pugliesi. Un programma riuscito alla perfezione. Quest’anno invece la Turris era la squadra da battere: «Merito di una dirigenza che non ha depauperato il gruppo dello scorso torneo - afferma Fabiano - confermando gli uomini chiave. Chi non è rimasto l’ha fatto per scelta personale».
Passata la sbornia dei festeggiamenti, si pensa al futuro. Ma prima del mercato, c’è la questione stadio. I lavori essenziali (illuminazione e videosorveglianza) sono ultimati o in dirittura d’arrivo. Restano una serie di piccole e grandi rifiniture, a cominciare dai sediolini, per i quali il Comune ha già stanziato 60mila euro.
Soddisfatto anche il tecnico Fabiano «Merito di chi ha creduto in noi»