Ale Gentile e Trento matrimonio a rischio
Rinnovare o non rinnovare, questo il dilemma. Un mare d’affanni. Grandi o piccoli dipende poi dalla situazione economica delle singole realtà. Quella dell’Aquila Trento è solida, frutto di una programmazione lungimirante e di una filosofia aziendale che prevede un passo alla volta. E mai più lungo della gamba.
Il nodo della riconferma di Alessandro Gentile (che ha comunque ancora un anno di contratto) è argomento caldo in questi giorni, ma lo stesso giocatore durante l’emergenza COVID-19 non ha mai fatto mistero di voler attendere che la situazione si stabilizzasse prima di pensare al suo futuro. Gentile è indubbiamente uno dei giocatori più talentuosi (e discussi) della pallacanestro italiana, a cui potrebbe ancora dare moltissimo. Sempre che riesca a trovare quella continuità di rendimento che negli ultimi anni è un po’ mancata. L’arrivo in una società non blasonata, ma molto organizzata come l’Aquila gli ha permesso di ritrovare smalto ed entusiasmo.
COMPLESSITA’. «Il rinnovo di Gentile è legato a valutazioni complessive - dice il gm dell’Aquila, Salvatore Trainotti - anche economiche ovviamente. Siamo rimasti contenti, sia dal punto di vista tecnico, per come si è messo al servizio della squadra, lottando e aiutando i compagni a vincere».
Il valore del giocatore è fuori discussione... «Però ci sono molti altri aspetti da considerare, come ad esempio sapere che competizioni faremo. Questo è un ragionamento che Trento non sta facendo solo su Gentile, ma su tutta la squadra. Stiamo definendo un budget solido, dove per solido intendo realistiversi, co e sostenibile durante la stagione. Quindi immune da variabili esterne. La prossima sarà una annata in cui bisognerà essere bravi a gestire le incertezze, e noi stiamo lavorando per allestire una squadra competitiva cercando di prevedere anche il peggior scenario possibile. Sapere o no se faremo una competizione europea cambierà molto la tipologia di squadra che vorremmo e potremmo costruire. Insomma, dovremo aspettare ancora un paio di settimane prima di sapere come muoverci. Abbiamo già delle linee guida, ma in questa fase il nostro è più un lavoro di “scouting”. Fermo restando che stimo moltissimo Alessandro come uomo e come giocatore, credo che per un club sia sempre la visione d’insieme a fare la differenza. Poi si innestano i tasselli giusti al posto giusto. Perché attaccare solo i pezzi, senza inserirli in un sistema organico e strutturato, può dare dei risultati nel breve periodo, ma col tempo c’è sempre il rischio che emergano delle criticità.»
Il gm Trainotti: «La sua permanenza è legata a quale coppa disputeremo»