Francia caos: campionato a 22 squadre
Ricorso Lione respinto, no alla ripresa: salvate anche Amiens e Tolosa per il prossimo campionato
Il Consiglio di Stato boccia il ricorso del Lione ma congela le retrocessioni
Ora sì che è finita la Ligue 1. Aulas e il Lione sono stati sconfitti davanti al Consiglio di Stato, massimo tribunale amministrativo francese che ha messo la parola fine sul campionato, rigettando il ricorso del club del Rodano che chiedeva una riapertura con playoff e playout o in alternativa una “stagione bianca”, conservando di fatto la qualificazione alla prossima Champions League.
SVOLTA. Se il ricorso dell’OL è stato dunque respinto, costringendo Aulas a pagare 3.000 euro di spese processuali, sono stati invece accolti quelli delle due retrocesse, Amiens e Tolosa, con quest’ultima che è riuscita clamorosamente nell’impresa di conservare la categoria nonostante un misero bottino di 13 punti (3 vittorie) in 28 giornate. Un colpo decisamente basso per lega e federcalcio che proprio non s’aspettavano di dover rivedere la formula della prossima Ligue 1. Il Consiglio di Stato ha infatti congelato le retrocessioni, convalidando però la decisione di interrompere il campionato adottata dal consiglio di amministrazione della Lega lo scorso 30 aprile, nonché la classifica finale, decisa in base al rapporto partite giocate/punti ottenuti, visto che non tutte sono riuscite a completare il 28° turno. Amiens e Tolosa ritenevano «arbitraria e ingiusta» la retrocessione quando mancavano dieci partite, sufficienti a guadagnarsi ipoteticamente la salvezza sul campo. E sono state accontentate.
LIGUE 1 A 22. Il Consiglio di Stato ha infatti sottolineato che le retrocessioni dei due club non possono essere automatiche, in quanto comportano un «attacco serio e immediato» ai loro interessi. La palla ora passa a Lega e Federazione che, insieme, dovranno necessariamente rivedere il format della prossima stagione. Al centro del dibattito, la convenzione che lega i due organi e che esclude, per la 2019/2020, la possibilità di un campionato a 22 squadre, mentre era stato già approvato l’allargamento della Ligue 2 e il blocco delle retrocessioni in terza divisione. Una decisione che inevitabilmente ha condizionato quella del Consiglio di Stato: «La convenzione attualmente in vigore, che si concluderà il 30 giugno 2020, non governa la stagione 2020/2021 e non sarà più applicabile» ha affermato il massimo tribunale francese. LFP e FFF hanno accettato di buon grado la decisione, la loro paura più grande del resto era che potesse vincere il Lione e dover dunque fare i conti con un calendario da improvvisare per tornare in campo al più presto. Lione che dovrà invece vincere la Coppa di Lega in finale contro il PSG se vorrà tornare quantomeno in Europa League. O compiere un’impresa titanica e vincere la Champions, per rientrarci dalla porta principale. È stato sconfitto in tribunale, ma può ancora dire la sua sul campo. Non prima di agosto, quando giocherà le coppe e poi debutterà il 23 agosto nella nuova e allargata Ligue 1, con le neopromosse Lorient e Lens, ma anche con Amiens e Tolosa, ebbre di gioia dopo una salvezza insperata.
Per il patron Aulas anche la beffa: deve pagare le spese per il processo