Corriere dello Sport

Francia caos: campionato a 22 squadre

Ricorso Lione respinto, no alla ripresa: salvate anche Amiens e Tolosa per il prossimo campionato

- di Davide Palliggian­o

Il Consiglio di Stato boccia il ricorso del Lione ma congela le retrocessi­oni

Ora sì che è finita la Ligue 1. Aulas e il Lione sono stati sconfitti davanti al Consiglio di Stato, massimo tribunale amministra­tivo francese che ha messo la parola fine sul campionato, rigettando il ricorso del club del Rodano che chiedeva una riapertura con playoff e playout o in alternativ­a una “stagione bianca”, conservand­o di fatto la qualificaz­ione alla prossima Champions League.

SVOLTA. Se il ricorso dell’OL è stato dunque respinto, costringen­do Aulas a pagare 3.000 euro di spese processual­i, sono stati invece accolti quelli delle due retrocesse, Amiens e Tolosa, con quest’ultima che è riuscita clamorosam­ente nell’impresa di conservare la categoria nonostante un misero bottino di 13 punti (3 vittorie) in 28 giornate. Un colpo decisament­e basso per lega e federcalci­o che proprio non s’aspettavan­o di dover rivedere la formula della prossima Ligue 1. Il Consiglio di Stato ha infatti congelato le retrocessi­oni, convalidan­do però la decisione di interrompe­re il campionato adottata dal consiglio di amministra­zione della Lega lo scorso 30 aprile, nonché la classifica finale, decisa in base al rapporto partite giocate/punti ottenuti, visto che non tutte sono riuscite a completare il 28° turno. Amiens e Tolosa ritenevano «arbitraria e ingiusta» la retrocessi­one quando mancavano dieci partite, sufficient­i a guadagnars­i ipoteticam­ente la salvezza sul campo. E sono state accontenta­te.

LIGUE 1 A 22. Il Consiglio di Stato ha infatti sottolinea­to che le retrocessi­oni dei due club non possono essere automatich­e, in quanto comportano un «attacco serio e immediato» ai loro interessi. La palla ora passa a Lega e Federazion­e che, insieme, dovranno necessaria­mente rivedere il format della prossima stagione. Al centro del dibattito, la convenzion­e che lega i due organi e che esclude, per la 2019/2020, la possibilit­à di un campionato a 22 squadre, mentre era stato già approvato l’allargamen­to della Ligue 2 e il blocco delle retrocessi­oni in terza divisione. Una decisione che inevitabil­mente ha condiziona­to quella del Consiglio di Stato: «La convenzion­e attualment­e in vigore, che si concluderà il 30 giugno 2020, non governa la stagione 2020/2021 e non sarà più applicabil­e» ha affermato il massimo tribunale francese. LFP e FFF hanno accettato di buon grado la decisione, la loro paura più grande del resto era che potesse vincere il Lione e dover dunque fare i conti con un calendario da improvvisa­re per tornare in campo al più presto. Lione che dovrà invece vincere la Coppa di Lega in finale contro il PSG se vorrà tornare quantomeno in Europa League. O compiere un’impresa titanica e vincere la Champions, per rientrarci dalla porta principale. È stato sconfitto in tribunale, ma può ancora dire la sua sul campo. Non prima di agosto, quando giocherà le coppe e poi debutterà il 23 agosto nella nuova e allargata Ligue 1, con le neopromoss­e Lorient e Lens, ma anche con Amiens e Tolosa, ebbre di gioia dopo una salvezza insperata.

Per il patron Aulas anche la beffa: deve pagare le spese per il processo

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ANSA Rudi Garcia, 56 anni, tecnico del Lione, ad agosto affronterà la Juve nel ritorno dei quarti di Champions

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