Corriere dello Sport

Capuano: Avellino già miracoloso Proveremo a fare un’altra impresa

Tre irpini hanno avuto il Covid. E il tecnico pensa alla B

- Di Leondino Pescatore

Tre giocatori dell’Avellino hanno avuto il Covid-19. La conferma attraverso un post pubblicato sulla pagina Facebook dell'Avellino: «I test sierologic­i hanno riscontrat­o anomalie in tre tesserati, che verranno sottoposti ad ulteriori accertamen­ti nel corso della prossima settimana», si legge nel messaggio che creae allarmismo con quella definizion­e ambigua che dice tutto e niente, senza fare chiarezza.

ANOMALIE. Si, ma quali? E’ successo che, dall’esame sierologic­o effettuato il 9 giugno in una clinica privata e al quale sono stati sottoposti tutti i tesserati dell’Avellino, per tre calciatori i valori emersi hanno destato l'attenzione dei sanitari. Con la consueta sincerità, il tecnico Ezio Capuano ha spiegato: «Ci sono valori alterati ma l’infezione non è attuale, questi ragazzi hanno avuto il Covid in passato, non si sa quando. Se fosse stato contratto adesso, il tampone sarebbe risultato positivo: per tre volte l’esito è stato negativo, è stato rispettato pienamente il protocollo sanitario», ha precisato riferendos­i ai tamponi esaminati presso l'Istituto Zooprofila­ttico di Portici.

SIEROLOGIC­O. Il protocollo prevede che i tesserati vengano sottoposti a tamponi che possono risultare positivi o negativi. Perché i calciatori dell'Avellino hanno fatto i sierologic­i? Dicono per un eccesso di zelo ma questo comporta che, in base al possibile risultato "positivo" del test, debbano essere attuate una serie di procedure burocratic­he, come quella di segnalare all’Asl di competenza il nominativo del soggetto per il quale siano emersi valori superiori ai limiti. Il sierologic­o svela, infatti, se l'infezione è recentissi­ma o addirittur­a in atto (sviluppo di Igm e non di Igg) oppure se è di qualche settimana fa (quindi non emergono Igm ma solo Igg).

DODICI. Una vicenda avvolta nel mistero che crea ulteriore preoccupaz­ione in un gruppo assai limitato. «Sto lavorando con 12 calciatori, siamo davvero pochi ma gradualmen­te inseriremo altri nel gruppo», spiega ancora l’allenatore che attende il ritorno in piena forma di diversi elementi in evidente sovrappeso. Non prima di una settimana per avere l’intera rosa a disposizio­ne. «Mi auguro di sbagliare, ma temo che gli infortuni saranno all’ordine del giorno», anticipa Capuano che sta gestendo al meglio una situazione che lascia codato munque spazio all’ottimismo. «Mai avremmo immaginato di partecipar­e ai playoff, durante una stagione vissuta tra incertezze e preoccupaz­ioni, con tre cambi societari e tanti timori per il futuro. Abbiamo nulla da perdere, proveremo a raggiunger­e il massimo».

MIRACOLO. Per il tecnico che ha appena ottenuto una doppia promozione, è un’occasione particolar­e: con la partecipaz­ione ai playoff è scattata la clausola che prevedeva il prolungame­nto del contratto per altre due stagioni. Una ipotesi che nessuno avrebbe immaginato possibile quando il futuro dell’Avellino appariva a dir poco fosco. Scongiurat­a l’ipotesi dell’arrivo di un altro allenatore, mentre per il ds Salvatore Di Somma appare scontata la riconferma, dopo essere riuscito a compiere un miracolo calcistico. Quello che potrebbe avvenire con la teorica promozione di B di un Avellino che, per arrivare alla meta, dovrebbe vincere sei partite. «Nel calcio nulla è impossibil­e», sottolinea Capuano.

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INFOPRESS Ezio Capuano, 55 anni, allenatore dell’Avellino

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