Lautaro ha un problema: non riesce più a segnare
Fuori dalla Coppa Italia, l’Inter ha bisogno di lui per la volata scudetto e l’Europa League Ma la trattativa con il Barcellona non aiuta
La brutta copia di Lautaro spaventa l’Inter. Bomber distratto e in cerca di sé. Svagato come a Napoli, non ce lo si può permettere. L’argentino inquieta Conte, un’altra serata storta quella del San Paolo con la squadra privata dei gol-qualificazione. Un cammino in Coppa Italia chiuso da Lautaro Martinez senza andare a segno. Ritrovare il Toro diventa uno dei paletti inderogabili per mantenere competitiva l’Inter verso la volata finale. Ma il pressing del Barcellona non può che pesare sul rendimento dell’argentino. Dalla Catalogna hanno ben chiaro l’obiettivo, per dare a Messi un partner già testato a dovere in nazionale. Lautaro, però, deve tenere la barra dritta, anche nel proprio interesse.
INVOLUZIONE. Diciannovesima partita stagionale in cui il Toro non va a segno, anche a Napoli è stato l’uomo in meno. Un’involuzione difficile da tollerare e che mette in difficoltà Conte ma pure la società: un Lautaro diametralmente opposto a quello che ha cominciato l’anno, è difficile da vendere come si deve. Soprattutto per quella clausola, che scade il 7 luglio, e permette all’Inter un’iper-valutazione di Lautaro: fino a 111 milioni di euro, cifra che il ds Ausilio ha chiarito pretendere come unica condizione per liberare l’argentino. In Spagna vogliono quanto prima smussare gli angoli della trattativa. I sedici gol del Toro hanno fatto sì che con Lukaku si formasse la coppia perfetta. A Napoli è mancato il 40° gol in stagione del tandem nerazzurro per superare il turno. Il Lautaro indolente che ha affrontato la semifinale di ritorno al San Paolo non lascia buoni presagi. Che poi Sanchez sia in agguato con tutte le migliori intenzioni, come mostrato nel secondo tempo, conforta Conte fino a un certo punto. Perché domenica contro la Sampdoria parte una full-immersion che impegnerà l’Inter al massimo delle energie. Compresa l’Europa League di agosto, coda della stagione e vetrina in più per il Toro già a segno cinque volte in Champions. Quindi l’attacco è il reparto, più di altri, destinato a finire sotto stress. Un Lautaro a mezzo servizio non è proponibile coi ritmi che prenderà il campionato - una partita ogni tre giorni - da qui a poche ore.
SCOSSA EMOTIVA. Lautaro si porta dietro un’etichetta ingombrante, sotto forma di quella clausola che per ora “protegge” l’Inter. Difficile che il Barcellona stacchi un assegno così importante per il Toro. Già titolare nove volte nell’ultimo anno nella nazionale argentina. Ecco perché non si spiega un digiuno di sei partite consecutive, comprese le coppe. Così tante gare di seguito a secco, Lautaro le aveva attraversate solo nel finale della scorsa stagione. Ricaricare le batterie una volta per tutte lo metterebbe anche al riparo da ogni dietrologia sul futuro. Partito a razzo, non può essersi spento così d’improvviso. Né può essere giustificabi