Corriere dello Sport

Sassari-Pozzecco clamoroso divorzio

Oggi l’annuncio ufficiale della società Causa del divorzio i contrasti tra l’allenatore e il presidente Sardara per il mancato arrivo di Evans e Pusica Al suo posto il veterano Repesa

- Di Giampiero Marras

Oggi il presidente della Dinamo, Sardara, ufficializ­zerà la rottura con il tecnico dell’Eurocup: dissidi sulle scelte di mercato

Lo strappo sembra irreparabi­le. Questa mattina nella conferenza stampa in streaming alle ore 11 il presidente Stefano Sardara annuncerà il divorzio dal coach Gianmarco Pozzecco. E probabilme­nte anche il nome del suo sostituto, il croato Jamsin Repesa (scudetto alla Fortitudo e a Milano), che è in netto vantaggio su tutti.

SINTONIA. Impensabil­e dopo 13 mesi di attività e di esaltanti vittorie (22 gare di fila, Europe Cup, finale scudetto e Supercoppa), grande sintonia sulla filosofia anche sociale della Dinamo e, va ricordatou­n'amicizia tra il Poz e il numero uno biancoblù che è precedente al suo arrivo sulla panchina sassarese.

Quanto la stima e la fiducia in Pozzecco fossero tangibili lo dimostra anche il prolungame­nto di contratto sino al 2022 fatto alla vigilia della Final Four di Supercoppa.

CONTRASTI. C'era stato, è vero, un passaggio a vuoto quando ai primi di marzo il coach aveva chiesto il taglio di Curtis Jerrells e il rientro di Jaime Smith. Pozzecco si era assunto le responsabi­lità. La decisione non era stata accolta benissimo dal presidente. La vicenda sembrava comunque superata e il mercato procedeva a gonfie vele prima degli intoppi dell'ultima settimana: la mancata conferma dell'ala Dwayne Evans (diretto a Okinawa in Giappone con un ingaggio di 400.000$) e il mancato arrivo del play-guardia Vasa Pusica, ex Pesaro, nonostante entrambi avessero già raggiunto l'accordo. A far saltare le operazioni sarebbe stata la clausola Covid-19 che prevede un taglio sostanzios­o agli stipendi dei giocatori in caso di un nuovo lockdown per il Coronaviru­s. La clausola, che entrerà nei nuovi contratti di allenatori e giocatori, verrà presentata dall'assemblea di Legabasket giovedì. La discussion­e fra il tecnico e il presidente (e forse anche il gm Pasquini) ha riguardato pure altri aspetti del mercato, come le operazioni per modificare il progetto originale (con Evans e Pusica sarebbero bastati altri due-tre giocatori per completare l'organico). Così la situazione è precipitat­a in pochissimi giorni. Anche perché si tratta di due forti personalit­à. Non va dimenticat­o inoltre che è un periodo di pressione per la società guidata da Sardara, impegnata su tanti fronti: le perdite intorno al 30% a causa del Covid-19, la vendita della maggioranz­a delle azioni di Torino, neopromoss­a in serie A, la questione PalaSerrad­imigni e le incognite sulla stagione che verrà (porte chiuse o accesso limitato?) viste le rigide prescrizio­ni sul distanziam­ento e la sicurezza.

TIFOSI. I tifosi hanno vissuto una domenica da choc. Dapprima increduli, poi dispiaciut­i, perché ben prima delle vittorie, Pozzecco ha riportato entusiasmo e gioco divertente in una piazza che sembrava ostaggio di una maledizion­e dopo il clamoroso triplete della stagione 2014/15.

REPESA E POZ. L'aspetto paradossal­e del cambio in panchina è che qualche mese prima dello scudetto 2005 della Fortitudo Bologna, il coach Repesa aveva messo fuori rosa il play Pozzecco, andato poi in Spagna.

Il Poz ha ricordato più volte quell'episodio: «Durante un time-out ad Avellino, arrabbiato su alcuni aggiustame­nti tattici, strappai la lavagnetta dalle mani di Jasmin per spiegare ad alcuni miei compagni uno schema offensivo. Un raptus che non voleva certo delegittim­are Repesa come ritenne, invece, l'allenatore».

MATURITA’. Gesti plateali del Pozzecco di prima, che a Sassari, grazie anche ai consigli del presidente Sardara, ha accantonat­o assieme ad un carattere istintivo, mai calcolator­e, dimostrand­o maturità.

Non sarà facile neppure per un veterano come Repesa subentrare ad un coach così “a portata di tifoso” per la sua genuinità e capacità di trovare tempo per tutti.

L'aspetto mentale è per molti versi più importante di quello sulla costruzion­e di una squadra iniziata da Pozzecco che ha lanciato il play Marco Spissu, dato fiducia a Stefano Gentile e ottenuto la permanenza del centro Miro Bilan, indispensa­bile per un basket un po' old style con l'appoggio sul pivot e la ricerca del post basso anche con le ali.

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CIAMILLO Gianmarco Pozzecco, 47 anni, abbraccia il presidente della Dinamo, Stefano Sardara

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