Corriere dello Sport

La condizione è buona ma se Eriksen non inventa il gioco resta prevedibil­e

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Eravamo rimasti alle tre sconfitte di fila dell’Inter: 12 febbraio Inter-Napoli 0-1, semifinale d’andata di Coppa Italia, 16 febbraio Lazio-Inter 2-1, 8 marzo Juventus-Inter 2-0. Poi la sosta. Erano state tre sconfitte pesantissi­me e solo una poteva essere rimediata, quella di Coppa Italia. Invece l’Inter ha pareggiato al San Paolo ed è stata eliminata dal Napoli. Se la stagione di una grande pone tre obiettivi principali (e uno di scorta, l’Europa League), il rischio per Conte è che siano già sfumati tutt’e tre: fuori dalla Champions, fuori dalla Coppa Italia, terzo posto in campionato. I risultati erano il problema pre-virus e continuano ad esserlo nel post-virus.

Insieme ai risultati, però, anche il gioco induce a pensare che da ora in poi Conte sia costretto a inventare qualcosa di diverso. L’Inter gioca su binari senza scambi e non ha il coraggio (la qualità, la preparazio­ne) di uscirne fuori perché teme di deragliare. Finché la condizione è al top (meglio, molto meglio del Napoli sul piano fisico e atletico), con la sua forza d’urto riesce a spingere indietro qualunque squadra, ma appena arriva un po’ di appannamen­to la manovra perde efficacia. Candreva, che pure ha fatto una bella partita, Young, Moses e Biraghi sono esterni di corsa, non creativi (un pochino di più lo è Candreva), diligentem­ente adatti agli schemi di Conte ma ripetitivi nei movimenti. Tanto per dare l’idea, l’Inter non ha uno come Insigne, capace di spiazzare la difesa avversaria con un colpo di genio: quando gli esterni dell’Inter attaccano, la difesa avversaria sa sempre come finirà l’azione, è preparata, si fa trovare sempre piazzata. Sotto questo profilo potrebbe aiutare Eriksen, autore di una prestazion­e incoraggia­nte contro il Napoli. Ma anche lui, al San Paolo, sembrava preoccupat­o più di calarsi nei meccanismi di Conte, per non deluderlo ancora, che di dare fondo alla sua vitale fantasia. Una sana disobbedie­nza non farebbe male.

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GETTY IMAGES Antonio Conte, 50 anni, allenatore dell’Inter
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