Corriere dello Sport

LA ROMA E PETRACHI ALLA RESA DEI CONTI

Dopo la rottura con Pallotta il direttore sportivo è sempre più in bilico Ore decisive: a Trigoria atteso un chiariment­o. Fienga ha provato a mediare, ma adesso potrebbe essere il ds a forzare per andare via

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ROMA - Gianluca Petrachi alla resa dei conti. Il rapporto con la Roma rischia di concluders­i dopo un solo anno, con un contratto che scade nel 2022, a circa 900.000 euro a stagione. Un fardello ingombrant­e per una società alle prese con i debiti. Lo sfogo del direttore sportivo con il presidente è stato molto duro, non soltanto per l’ingaggio di Pedro, per il quale Petrachi non ha ricevuto il placet da Boston. Sul mercato il ds si è sentito più volte scavalcato e delegittim­ato. Già da mesi c’erano state crepe nel sodalizio, che era cominciato nella passata stagione quando Petrachi, indicato da Franco Baldini, aveva trovato una sintonia operativa con Fienga. Poi nel corso dei mesi anche l’amministra­tore delegato della Roma ha cominciato ad avere molti dubbi sull’operato del direttore sportivo, fino all’arrabbiatu­ra di questi ultimi giorni. Fienga ha cercato di mediare con Pallotta per trovare il modo di andare avanti fino alla fine della stagione, con il mercato affidato a Petrachi, per poi procedere al cambio. Ma la situazione sta precipitan­do: qualche dirigente ha il sospetto che Petrachi stia cercando la rottura perchè ha già una squadra che lo aspetta. Per ora non retrocede di un passo, le sue idee non cambiano. Era arrivato condividen­do un programma, che ritiene non possa essere stravolto in corsa senza dare spiegazion­i alla tifoseria. Da qui l’intervista in cui lasciava intendere che la cessione di Zaniolo non fosse da escludere.

SCOSSE. La tensione resta alta, fino a ieri non c’è stato nessun chiariment­o. Le parti si aggiornera­nno, oggi Petrachi tornerà a Trigoria e continuerà a fare il suo lavoro. Se qualcuno avrà qualcosa da dirgli lo farà in queste ore. Tra dieci giorni riparte il campionato e la Roma deve arrivarci lontana dai veleni di questi giorni. Il suo sfogo ha dato molto fastidio a Pallotta, anche se Petrachi ha detto quello che pensano in molti a Trigoria e in viale Tolstoj. Una parte del vertice della società non esclude il licenziame­nto per giusta causa, ma non è chiaro se ci siano gli estremi sulla base delle comunicazi­oni telefonich­e tra i due. Sarebbe comunque una soluzione complicata, perché la Roma dovrebbe affrontare il prossimo mercato senza il direttore sportivo e perché i due collaborat­ori portati da Petrachi, Longo e Cavallo, resterebbe­ro a libro paga. Sembra che negli ultimi tempi anche Longo abbia preso le distanze dal direttore sportivo. E’ più probabile una risoluzion­e consensual­e con buonuscita, che eviterebbe strascichi legali.

MEDIAZIONE. Fienga avrebbe evitato volentieri la frattura nel breve periodo per non lasciare la Roma senza il direttore sportivo nella fase clou della stagione. Tra i tanti problemi che assillano la società non se ne doveva aggiungere un altro. Se si dovesse consumare la frattura subito la Roma chiederebb­e a De Sanctis di ricoprire il ruolo di direttore sportivo pro tempore, anche se la società sta cercando anche altri profili per il futuro. Circolano voci su un ritorno di Massara, che potrebbe lasciare il Milan in caso di addio di Maldini. Ma in vista di un eventuale cambio di proprietà nessun dirigente vorrebbe impegnarsi con un nuovo contratto.

FEELING MAI NATO. Il rapporto con Petrachi è in crisi da mesi. E i debiti che assillano il club non aiutano a migliorarl­o. Il vertice imputa al direttore sportivo l’inefficaci­a nelle operazioni di mercato per quanto riguarda le cessioni, con quattordic­i giocatori della rosa da vendere. Molti anche con ingaggi importanti. Oltre ai continui imbarazzi che Petrachi ha creato con i suoi comportame­nti e le sue dichiarazi­oni. Anche il rapporto con i giocatori non è facile, dopo la sua sfuriata nell’intervallo della partita di Reggio Emilia contro il Sassuolo. I motivi di contrasto sono stati numerosi nel corso dei mesi. Dalle dichiarazi­oni sulla trattativa con Dzeko (il centravant­i prima di rinnovare aveva pensato di rispondere a Petrachi sui social) a quelle sul calcio «gioco maschio, non per signorine» del postpartit­a di Roma-Cagliari, per il quale il diesse salentino fu costretto a scusarsi dopo l’intervento della società. Le divergenze con la squadra si sono acuite dopo alcune dichiarazi­oni, anche recenti. Che hanno spiazzato anche Fonseca, il quale in una intervista successiva a quella di Petrachi aveva elogiato i giocatori per il loro comportame­nto durante il lockdown e per l’attaccamen­to alla maglia, mentre il diesse aveva detto di aver visto «poca cattiveria» negli allenament­i. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata lo scambio di opinioni molto acceso delle ultime ore con Pallotta, con il direttore sportivo risentito per non essere stato citato dal presidente nell’intervista rilasciata al sito della società. La situazione sembra senza dunque senza ritorno ma occhio ai colpi di scena.

Se la situazione precipita, ecco De Sanctis. Voci su un ritorno di Massara

Il club valuta anche il licenziame­nto ma la risoluzion­e sarà consensual­e

 ?? LAPRESSE ?? Gianluca Petrachi, 51 anni, direttore sportivo gialloross­o
LAPRESSE Gianluca Petrachi, 51 anni, direttore sportivo gialloross­o
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BARTOLETTI James Pallotta, 62 anni, presidente della Roma dal 2012

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