Il 3-4-1-2 è il vestito perfetto per Eriksen
MILANO - L’altra faccia di una serata amara è l’efficacia prodotta dal 3-4-1-2. Il bicchiere mezzo pieno, quella nuova alchimia sulla quale ha lavorato Conte durante la pausa, è un’Inter molto più disinvolta. Con Christian Eriksen finalmente a proprio agio, la partita di Napoli lo promuove a pieni voti al di là del gol. L’episodio dell’angolo tradotto nell’1-0 è stato soltanto un assaggio: il resto della partita interista racconta di equilibri e geometrie, indicazioni di squadra meno ingessata e capace di esprimersi meglio. Tira aria di svolta tattica, proprio grazie al nuovo posizionamento del danese. Uomo d’ordine con licenza di colpire. Chiedere a Ospina, che si è fatto carico di togliere la finalissima all’Inter. Nel secondo tempo Eriksen ha sfiorato altre due volte il gol. Ora manca solo il guizzo in campionato. Il fantasista arrivato dal Tottenham ha segnato in Europa League e in Coppa Italia, lo attende il battesimo col gol in serie A dove nel derby del 9 febbraio - altra punizione e traversa piena - ha fatto le prove generali. E’ proprio sul campionato (dove finora è partito da titolare una volta su quattro) che ora si focalizza Eriksen, consegnando il proprio pensiero domenicale a Instagram. «Delusi per non aver raggiunto la finale dopo la partita di ieri, ma ora torniamo a concentrarci sulla Serie A», ha scritto il danese.
PROMOSSO. Chiamato a prendere per mano l’Inter, da trequartista, e dopo una partita come quella di Napoli in cui anche Conte si è detto soddisfatto del nuovo sistema. «Sono molto contento di Eriksen: è in crescita, si sta inserendo e i risultati si vedono», ha spiegato il tecnico nerazzurro a margine dell’11 di sabato sera. L’arrangiamento funziona, allora. E in più c’è anche la quantità: «Abbiamo trovato la situazione giusta per mettere Eriksen a proprio agio. Poi lui è uno che corre molto, 12-13 chilometri a partita...».
L’ex Tottenham: «Peccato uscire ma adesso pensiamo al campionato»