LA ROMA NEL CAOS PETRACHI SOSPESO
Clamorosa decisione del club che si affiderà a De Sanctis con il sostegno di Baldini Fatali all’ex dirigente granata le accuse al patron Pallotta
Sospeso, come un alunno indisciplinato. La Roma prende le distanze senza più equivoci da Gianluca Petrachi, attraverso un gelido comunicato che compare a metà pomeriggio sul web. E’ la procedura scelta con l’ufficio legale della società per chiudere la brevissima liason con il direttore sportivo: non è licenziamento, non sono dimissioni. Per il momento Petrachi, che ieri mattina era andato a Trigoria e aveva assistito all’allenamento della squadra, non può esercitare le sue funzioni, in attesa di un accordo economico che gli consenta di uscire di scena dignitosamente. L’alternativa è un contenzioso legale, un anno meno una settimana dopo la burrascosa rottura con il Torino. Questo almeno minaccia Petrachi, sulla scorta di un contratto che scade nel 2022. In ogni caso la storia finisce in una maniera singolare: avevate mai sentito parlare di un ds sospeso?
LA TRANSIZIONE. Adesso succede questo: «L’allenatore e la squadra saranno guidati direttamente da Guido Fienga, Ceo del club» scrive la società. Altra anomalia: Fienga dichiaratamente non ha alcuna competenza calcistica e già ricopre la carica di amministratore delegato, oltre che di Ceo. Ma si tratta di un passaggio formale: essendo ancora tesserato per la Roma, Petrachi non potrebbe essere sostituito da un altro direttore sportivo. Le mansioni passano comunque a Morgan
De Sanctis, attuale vice ds, sotto la regia attiva e silente di Franco Baldini, che proprio in queste ore sta trattando in Inghilterra tre operazioni importanti: il rinnovo del prestito di Smalling, lo scambio Mkhitaryan-Kluivert con l’Arsenal e l’ingaggio di Pedro, svincolato dal Chelsea, per il quale la Roma aspetta soltanto di reperire liquidità attraverso le cessioni.
IL FUTURO. De Sanctis dunque prende il timone a Trigoria, per il momento a tempo determinato. Anche perché la Roma è in vendita. E in questo quadro non ha senso programmare un progetto a lunga scadenza. Ma non è detto che in futuro non possa restare con una qualifica ufficiale e definitiva. Si giocherà le sue possibilità, delegando le tante energie che aveva dedicato al settore giovanile a Bruno Conti, recuperato da Fienga dopo anni di inspiegabile oblio. Per il futuro però prende corpo una clamorosa indiscrezione: il ritorno di Walter Sabatini, oggi felicemente accasato al Bologna. L’ipotesi non ha fondamento con l’attuale proprietà, perché Sabatini ha rotto sia con Pallotta che con Baldini quattro anni fa, dopo essere stato più volte privato della propria autonomia decisionale. Ma c’è chi giura che un contatto con Fienga, in prospettiva dell’eventuale cambio di padrone, ci sia stato. Tanto Sabatini, quanto il vecchio vice Massara (ora ds del Milan) sono candidati plausibili per una Roma rigenerata in toto. Non nell’immediato, quindi, ma più avanti.
STRACCI. Intanto l’addio di Petrachi ha fatto piacere a molti giocatori, che non amavano il suo stile e i suoi comportamenti. Lo stesso Fonseca, che lo ha sempre appoggiato pubblicamente, non era più dalla sua parte. Ma di sicuro è una soluzione estrema a cui nessuno nella Roma voleva arrivare in tempi così rapidi, a pochi giorni dalla ripresa del campionato. Il problema è che lo strappo determinato dal messaggio inviato la scorsa settimana a Pallotta era impossibile da accomodare. Petrachi non ha chiesto scusa, anzi ha alimentato nuove tensioni a Trigoria. E così il presidente ha deciso di intervenire, “esonerando” il direttore sportivo. Come al solito Pallotta chiede a Baldini, l’unico uomo di calcio di cui si fida davvero, di ricostruire la Roma.
In caso di passaggio di proprietà prende corpo il clamoroso ritorno di Sabatini