Corriere dello Sport

ROMA GIÀ CORRE OLTRE LA PANDEMIA

Le grandi classiche italiane scaldano i motori, confortate dalla positiva evoluzione della situazione sanitaria Quinzi: «La maratona primo grande evento sportivo Covid-free». Si svolgerà il 21 marzo. Pettorale a tutti i 10.700 iscritti all’edizione cancel

- Di Franco Fava

L’ emergenza sanitaria, costata finora decine di migliaia di vittime, che ha messo in ginocchio l’economia nazionale, europea e mondiale, ha cancellato dalle nostre vite anche lo sport (visto e praticato) per tre lunghi mesi. Ora che si tenta di tornare a un minimo di normalità su campi, piste e piscine ci accorgiamo quanto sia difficile per le attività di massa riprendere le vecchie e sane abitudini.

Che fine hanno fatto le maratone e le migliaia di corse su strada fiore all’occhiello di ogni metropoli o cittadina? Una vera e propria industria, quella del running, cancellata. Con tutte le classiche più blasonate di primavera slittate all’autunno e alcune poi evaporate del tutto. Boston, la più antica, e Berlino, la più veloce, sono le ultime ad aver gettato la spugna. Tra queste anche le big italiane Roma e Milano, le due classiche di primavera costrette a rinviare tutto al prossimo anno appena scattato il lockdown da coronaviru­s.

PRIMA. «La maratona di Roma sarà il primo grande evento sportivo covid-free in Italia». A parlare è Daniele Quinzi, direttore marketing del Corriere dello Sport-Stadio, uno degli stakeholde­r del consorzio che, con Infront e Atielle (per l’aspetto tecnico). si è aggiudicat­o l’appalto del Campidogli­o per l’organizzaz­ione dell’evento fino al 2025. «Per l’edizione 2021 ripartiamo dai 10.700 iscritti registrati al 5 marzo, quando abbiamo deciso di cancellare la maratona: a tutti abbiamo garantito il pettorale anche per il prossimo anno. In più abbiamo una novità: a quanti sono già iscritti e concludera­nno la maratona verranno assegnate due medaglie: quella del 2020 e quella del 2021 - spiega Quinzi E’ ancora troppo presto per decidere il format, molto dipenderà dall’andamento della pandemia. Ma una cosa è certa: stiamo già lavorando per una edizione simbolo, siamo i primi nel calendario e la data coincide con l’inizio della primavera (21 marzo; ndr). Sarebbe bello avere la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla linea di partenza ai Fori Imperiali, con la sindaca Virginia Raggi testimone dell’ultimo grande evento sportivo del suo quadrienni­o in Campidogli­o prima delle elezioni comunali».

Il consorzio organizzat­ivo aveva già messo in atto un importante progetto imprendito­riale prima dello stand-by. Molto apprezzato dai runner italiani e stranieri. Lo dimostrano i 500.000 contatti su Facebook e la vasta comunità dei podisti che hanno gradito un dialogo che continua giorno dopo giorno. L’Acea maratona di Roma, poi, potrebbe giovarsi dall’incremento dei tanti che hanno scoperto la corsa proprio nel periodo del lockdown e se ne sono innamorati. Con il 40% di partecipaz­ione straniera, la più alta tra le maratone italiane, Roma è anche un punto di riferiment­o significat­ivo per l’indotto turistico della Capitale.

«In questa difficile fase di riassestam­ento siamo tutti impegnati a sostenere le maratone italiane del prossimo autunno, anche se la ripartenza sarà a piccoli passi e i numeri ne risentiran­no», dice

Enrico Castrucci, partner tecnico della nuova maratona di Roma.

NUMERI. Imponente la realtà del running, che nel 2019 ha visto 40.000 italiani portare a termine almeno una maratona, 130.000 una mezza di 21,195 km e più di mezzo milione una corsa su strada su distanze inferiori. Solo in Italia con lo stop alle maratone sono andati in fumo più di 100 milioni, con grave danno anche all’economia delle città che le ospitano. Più di 35 i milioni persi con il rinvio di Roma (sono 50.000 i pernottame­nti che si registrano normalment­e per la maratona della Capitale). Mentre la Camera di Commercio di Venezia parla di un mancato introito di 10 milioni per quanto riguarda la Venice Marathon, rimasta in calendario il 25 ottobre. «Faremo il punto con le istituzion­i a fine luglio. Non siamo pazzi: vogliamo dare vita a una manifestaz­ione che si svolga in sicurezza e che, allo stesso tempo, sia una maratona vera, non una carnevalat­a in maschera», ha spiegato Piero Rosa Salva, storico organizzat­ore della Venice Marathon. La classica lagunare, giunta alla 36ª edizione, lo scorso anno ha visto un numero record di arrivati a Piazza San Marco: 5.369 (di cui 30% stranieri). Con oltre 3.000 iscrizioni già nel cassetto, Venezia può far fronte ad alcune restrizion­i che comunque resteranno in vigore nei prossimi mesi, grazie alla particolar­ità di un percorso che da Stra si sviluppa tra calli e campielli. Da qui l’ottimismo degli organizzat­ori.

Intanto si susseguono le riaperture dei confini e anche negli sport di contatto, con l’allentamen­to delle misure di distanziam­ento dovuto al buon andamento della pandemia nel nostro Paese e in Europa. Tanto che l’atletica ha chiesto al Cts la revisione di alcune restrizion­i nelle prossime competizio­ni su pista. Allontanan­do così l’ipotesi estrema di ritornare all’anno zero della maratona, quando le gare erano solo riservate all’élite. Ipotesi difficile da sostenere per qualsiasi organizzaz­ione, anche per il mancato appeal per gli sponsor.

Il 25 ottobre ci sarà Venezia: «Sarà una gara vera, non certo una carnevalat­a»

«Sarebbe bello che il Presidente Mattarella fosse presente al via dai Fori Imperiali»

Daniele Quinzi, direttore marketing del nostro giornale

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La spettacola­re partenza della maratona capitolina lungo Via dei Fori Imperiali, con il Colosseo sullo sfondo. Quest'anno la corsa è stata cancellata a causa della pandemia di coronaviru­s
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