Corriere dello Sport

L’appello di Tortu «Visto quel che accade in area nel calcio, basta corsie alternate»

- Di Franco Fava f.fa.

Lo scorso anno furono più di 50.000 al traguardo di Central Park. Di questi, 3.500 italiani. Già da mesi “sold out” e con un pacco gara dal costo di 450 euro, anche la maratona di New York del Cinquanten­ario, in programma il 1° novembre, rischia di essere cancellata per l’emergenza sanitaria. Difficile soddisfare le misure di contenimen­to imposte dalle autorità federali, metropolit­ane e dallo Stato di New York per immaginare una kermesse di così ampie proporzion­i con runner provenient­i da 160 nazioni e con due milioni di spettatori assiepati lungo il percorso. Ma l’organizzaz­ione dello storico NYRRC sta facendo di tutto per non cancellare la più popolare kermesse podistica del mondo. Per questo ha allo studio un piano B per provare a salvarla: tornare alle origini.

Sì, riproporre il format del 1970, quando si corse la prima edizione grazie alla geniale intuizione di Fred Lebow, un commercian­te di tessuti fuggito vent’anni prima dalla Romania verso gli Stati Uniti. Il progetto prevede che i canonici 42,195 km si corrano tutti all’interno del Central Park, chiamando i podisti a completare 4 giri e mezzo nel grande polmone verde di Manhattan. Non solo, la partecipaz­ione sarà riservata solo a poche centinaia di runner americani e forse a qualche big internazio­nale. Con la possibilit­à al pubblico di assistere all’evento ben dislocato lungo i viali del parco nel rispetto del protocollo sanitario.

Fermatasi solo nel 2012 causa l’uragano Sandy, la maratona tanto amata dagli italiani, che l’hanno vinta ben cinque volte, si disputò anche nel 2001 all’indomani dell’attacco terroristi­co alle Torri gemelle. Alla prima edizione di mezzo secolo fa solo 55 maratoneti tagliarono il traguardo di Central Park con il vincitore Gary Muhrcke primo in 2h31:30. Nessuna donna all’arrivo, l’unica in gara si era ritirata dopo 20 chilometri. Fu solo nel 1975 che prese corpo l’attuale percorso che attraversa i cinque “borough” newyorkesi, con la partenza da Staten Island e l’attraversa­mento del Ponte di Verrazano.

Gli organizzat­ori rinuncereb­bero alle celebrazio­ni in pompa magna del mezzo secolo di vita della corsa, che sarebbero solo rinviate al 2021 con l’edizione 50+1, ancora più universale. A favore del piano B, i costi ridotti

Dopo il lockdown, gli allenament­i nella tenuta di un nobile vicino di casa e i primi scatti, Filippo Tortu fa i conti con l'ultima restrizion­e rimasta in pista. «Bisogna correre ancora a corsie alternate, ed è assurdo visto l'assembrame­nto che c'è in area per un calcio d'angolo e il sostegno dello sponsor principale TCS (Tata Consultanc­y Services). Propenso alla continuità dell’evento anche il sindaco De Blasio, che vedrebbe nella maratona un simbolo della ripartenza della città dopo il lungo “lockdown”. E anche il governator­e Cuomo dopo la luce verde data agli US Open di settembre, seppur a porte chiuse. Ogni quattro anni l’appuntamen­to della maratona coincide con la vigilia delle elezioni presidenzi­ali. Cancellazi­one in vista, invece, per l’altra classica nordameric­ana dell’11 ottobre, Chicago. nelle partite di calcio», ha dichiarato ieri all'Ansa il primatista italiano dei 100, che sostiene #Sport4Reco­very, la campagna globale che sollecita la politica a riaprire in sicurezza lo sport il prima possibile. «Spero che nelle prossime settimane cambi il protocollo”, l'auspicio di

TITANI. In Europa anche Londra sta pensando di preservare la continuità a scapito della partecipaz­ione di massa (oltre 40.000 gli arrivati lo scorso anno sotto il Big Ben). Già posticipat­a dal 26 aprile al 4 ottobre, la 40ª edizione della Virgin London Marathon dell'aeroporto con il via alle 21 per la Sunset Run 5 km. Il giorno dopo sarà la volta della “breakfast run”. Programma che sarà ripetuto il 10 luglio. Mentre altre corse su strada sono in programma a Praga il 18-19 luglio e il 1° agosto, sempre nel rispetto delle limitazion­i imposte dalle autorità. Il 6

Tortu, che prepara la sua prima uscita, il 4 luglio alla Fastweb Cup di Rieti. «Tornare a gareggiare è un bel segnale, anche se rischia di essere a porte chiuse. Sarà impression­ante. Il silenzio è bello quando stai sui blocchi, ma solo perché è seguito dal boato».

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settembre poi dovrebbe essere confermata la mezza maratona di Praga, mentre si lavora per la maratona dell'11 ottobre, se le misure di allentamen­to dei protocolli anti-virus continuera­nno di questo passo.

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Una veduta di Central Park, nel cuore di Manhattan, dove potrebbe svolgersi l'intera maratona di New York 2020
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