Corriere dello Sport

«Fonseca super l’Inter è tosta»

«Del gioco del tecnico portoghese mi piacciono alcuni movimenti e il pressing. Gli ho già fatto una volta i compliment­i Rispetto alla gara di andata sia noi sia loro siamo cresciuti E abbiamo atteggiame­nti diversi»

- Di Guido D’Ubaldo

La Samp incontrerà Conte e poi la Roma: «Sarà dura»

Claudio Ranieri riapre l’Olimpico. Tra cinque giorni l’allenatore di San Saba torna nello stadio dove nel maggio di un anno fa pianse lacrime d’amore, commosso dall’abbraccio ideale dei tifosi gialloross­i, che davano l’addio a Daniele De Rossi e tributavan­o un sincero ringraziam­ento all’allenatore che aveva mostrato un grande senso di appartenen­za per quei colori che si porterà sempre nel cuore. In questa intervista esclusiva racconta le impression­i del ritorno in campo. Ha vissuto a Genova il lockdown, gli è mancata Roma, i nipotini:

«Li ho rivisti appena è stato possibile trasferirc­i da regione a regione. Il lockdown l’ho trascorso a Genova con mia moglie, in tre camere e cucina. Non ho potuto godermi Roma deserta, quando si usciva poco. Anche Ekdal è stato chiuso a casa qui da solo, con moglie e figli in Svezia che potevano muoversi. E’ stato un periodo difficile».

Domenica la Samp torna in campo contro l’Inter, tra cinque giorni la Roma. Riparte il campionato «Un campionato falsato, anomalo, ma che si deve finire per cause di forza maggiore. Quindi concludiam­olo e via, ci aspettano due mesi intensissi­mi. Adesso si riparte e vediamo quello che succede, senza i tifosi sarà terribile. Il pubblico in una partita di calcio è tutto».

Roma e Sampdoria si affrontano esattament­e otto mesi dopo la gara di andata

«Saranno due squadre completame­nte diverse. Andiamo a concludere un campionato non normale».

Voi avete avuto dodici casi di giocatori contagiati. Un handicap in più

«Vedo questi ragazzi che fanno più fatica di altri a recuperare, prima non era così. Abbiamo fatto dei test, siamo riusciti a valutare chi è rimasto sui livelli di prima e chi ha perso qualcosa».

E’ stato difficile preparare la squadra dopo due mesi di lockdown?

«I ragazzi hanno fatto un buon lavoro, anche se chiusi dentro quattro mura. Abbiamo organizzat­o allenament­i per cercare di non avere infortuni. Quando ci siamo ritrovati stavano bene. Psicologic­amente vedremo sul campo su chi ha pesato di più questo lockdown. Adesso la cosa più importante è la testa, capire quanto questo Covid ha condiziona­to i giocatori per la lontananza dai campi di calcio e per la difficoltà nelle relazioni sociali. A tutti noi in questo periodo sono mancati gli affetti, le persone care».

Domenica l’Inter e mercoledì la Roma. Un ritorno in campo da brividi

«Il calendario è tosto, se va bene entriamo subito in forma. Dobbiamo affrontare queste due partite con spirito positivo, sapendo di andare a incontrare due corazzate».

Come ha visto l’Inter in Coppa Italia?

«Molto bene, ha creato tanto, ha pressato tantissimo, ha fatto girare la palla velocement­e. Ha incontrato solo un grande Ospina».

Mercoledì ritrova una Roma alle prese con turbolenze interne. Che ne pensa?

«Non ho capito la domanda (ride, n.d.r.), quando si va in campo non ci sono turbolenze. Fonseca ha protetto la squadra, ci sarà da soffrire».

L’allenatore portoghese ha detto che si affiderà al turn over. Anche lei ha la possibilit­à di fare molti cambi?

«La Samp ho una rosa che mi permette di poter ruotare i giocatori, non posso far giocare ogni tre giorni la stessa squadra. Grazie alle cinque sostituzio­ni posso dare minuti di riposo, poi nelle prossime partite vedremo chi recupera. Sappiamo benissimo che le grandi squadre hanno dei campioni in panchina. Noi abbiamo un organico importante, sono fiducioso».

In cinque giorni affronta due grandi squadre da ex

«Sono percorsi diversi. Adesso penso a fare il massimo per la Samp, per la società e i tifosi che rappresent­o. Avere i tifosi accanto sarebbe importante per raggiunger­e la salvezza. Ma sono importanti in generale per il calcio. Spero che presto possano tornare. Giocare a porte chiuse è come uno spettacolo teatrale senza pubblico. Poi noi abbiamo il vantaggio di avere uno stadio come Marassi dove i tifosi sono a contatto con il campo e si fanno sentire».

Ranieri, ci dica la verità: che effetto le farà tornare all’Olimpico? «Quel saluto dei tifosi nell’ultima partita è stato molto bello. Io faccio questo mestiere per le emozioni che mi dà. Quella è stata un’emozione che non avevo previsto. Era l’ultima partita di Daniele (De Rossi, n.d.r.), non mi aspettavo quella dimostrazi­one di affetto per me. Mi presero alla sprovvista. Lacrime di commozione sotto la pioggia .... Non ho parole per ringraziar­li».

Cosa è rimasto della sua Roma in quella che ha lasciato a Fonseca? «Non c’è niente di mio, è tutta merito di Fonseca. Mi piace la Roma, come si muove in campo, come pressa».

Fonseca era squalifica­to nella partita di andata a Marassi «L’ho conosciuto qualche tempo dopo in una riunione, non ricordo dove. Gli ho fatto i complienti».

Se il campionato non fosse ripartito la Samp era salva. E ora? «Ci sarà da faticare per raggiunger­e la salvezza. Anche prima avevamo dovuto faticare per uscire dalla zona rossa. Sapevamo dall’inizio di dover lottare partita dopo partita. Sarà così anche adesso, fino alla fine».

Si giocherà quasi sempre in notturna per evitare le temperatur­e estive

«Il caldo non credo che sarà determinan­te, ma l’assenza dei tifosi sì. E poi i ragazzi chiusi due mesi in casa. La nostra è stata una delle squadre più colpite dal virus. O forse quella che ha denunciato tutti i casi...».

Ferrero all’inizio era contrario alla ripresa del campionato. Qualcuno diceva che la sua posizione era motivata dalla paura di retroceder­e

«Bisogna chiederlo al presidente. E’ giusto finire il campionato. E’ logico poi che gli interessi siano tanti. Si torna a giocare soltanto per motivi d’interesse. Quando il presidente espresse il suo parere contrario non c’erano le condizioni. Poi la sitiuazion­e è migliorata».

Quali giocatori della Roma saluterà con affetto? Era molto legato a Fazio, per esempio «Tutti quelli che ho avuto sono stati grandi profession­isti e hanno voluto reagire a quella situazione di classifica difficile. Fazio è un grande profession­ista, come lo è sicurament­e Pellegrini. Non vado avanti perché temo di dimenticar­e qualcuno».

All’andata il capitano della Roma era Florenzi, che oggi non c’è più

«Ci sono leggi di mercato che fanno cambiare determinat­e situazioni. Alessandro poteva essere un possibile successore di Totti. Ora mi auguro che sarà

Pellegrini a raccoglier­e l’eredità di due campioni come Francesco e Daniele».

Totti ora fa il procurator­e. Ha pensato di farsi assistere da lui? «Non ci ho pensato. Ma gli auguro ogni bene».

Da tifoso della Roma e non da allenatore della Samp: teme che la Lazio vinca lo scudetto?

«Io adesso sono l’allenatore della Samp e penso alla Sampdoria, adesso tutta la mia energia va sulla mia squadra».

La Roma spera di recuperare un posto per la Champions. Secondo lei riuscirà a colmare il distacco dall’Atalanta?

«La Roma ha le carte in regola per farcela, questa ripresa è un’incognita per tutte le squadre, non è un campionato normale. Non è stata una pausa durante la quale i giocatori sono stati in vacanza, hanno scaricato lo stress. Sono stati chiusi in casa per due mesi e bisogna fargli venire la voglia di correre e lottare. E’ totalmente diverso. Non hanno potuto fare amichevoli per riprendere il ritmo, è tutto nuovo per tutte le squadre, si è visto con la Coppa Italia. Perfino andare in trasferta sarà diverso: bisognerà presentars­i allo stadio con due pullman, le squadre dovranno entrare in momenti differenti. Mai visto prima».

«I gialloross­i hanno le carte in regola per poter centrare il posto Champions»

«La Samp è stata tra i club più colpiti dal virus. O forse che lo ha reso più noto»

Lei ha allenato per pochi mesi Zaniolo. In prospettiv­a diventerà un campione?

«Non ho avuto a disposizio­ne il miglior Zaniolo. Era al primo anno in serie A ed era un po’ stanco. Però si vedeva che era un giocatore importante, che può fare bene e crescere tanto. Io lo facevo giocare da esterno perché in quella posizione può sfruttare la sua forza dirompente, ha uno strappo forte, difficile stargli dietro».

«Il saluto dei tifosi l’ultimo giorno in gialloross­o mi ha colto di sorpresa»

Ranieri l’aggiustato­re, i tifosi della Samp le chiedono il miracolo della salvezza. Non sarebbe il primo, nella sua carriera. «Per i miracoli mi sto attrezzand­o».

«Zaniolo avrà un grande futuro La sua forza è dirompente»

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GETTY Claudio Ranieri, 68 anni: il tecnico romano ha il compito di salvare la Sampdoria dalla retrocessi­one
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LAPRESSE Ranieri nell’ultimo giorno da tecnico gialloross­o saluta i tifosi della Roma che gli hanno dimostrato affetto

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