TV: L’ANTITRUST DICE NO
Non ci saranno partite in chiaro in questo campionato L’Autority ha ribadito: i contratti esistenti lo vietano Da lunedì la Rai potrebbe trasmettere gli highlights della partite del pomeriggio alle 21.30
Non ci saranno partite in chiaro né in questo weekend e nemmeno nelle giornate che restano per concludere il campionato. Da lunedì, invece, tutto lascia credere che la Rai possa cominciare a trasmettere in prima serata (alle 21,30, dopo il Tg2) gli highlights delle gare del pomeriggio. C’è la disponibilità di tutte la parti coinvolte e, soprattutto, non ci sono ostacoli tecnici o normativi, quindi mancherebbero da sistemare solo gli ultimi dettagli per il via libera.
STOP DALL’ANTITRUST. Nonostante l’ottimismo manifestato anche giovedì sera dagli uffici del Ministro Spadafora, la “partita” per le gare in chiaro si è chiusa definitivamente ieri sera. Il programma era già stato stilato: oggi Verona-Cagliari sul canale Youtube di Dazn e domani Atalanta-Sassuolo su Tv8 di Sky. Entrambi i broadacaster avevano accettato la condizione che non ci sarebbe stata raccolta pubblicitaria per i “contenitori” delle partite. Così, giovedì, Spadafora aveva inviato una lettera al presidente della serie A, Dal Pino e, per conoscenza, a tutti i licenziatari, oltre che a Gravina e all’Antitrust. Nella missiva si chiedeva unità d’intenti e la disponibilità ufficiale alla trasmissione “free” delle due partite. Da via Rosellini la risposta è arrivata soltanto ieri ed è stata negativa. Nel senso che secondo l’Authority, interpellata per un parere proprio dalla Lega, con questa iniziativa si sarebbe andati contro i contratti esistenti e la Legge Melandri, dando la possibilità ad altre emittenti televisive o siti internet di aprire contenziosi.
NO AD UN PROVVEDIAMENTO AD HOC. L’unica soluzione, insomma, sarebbe stato un intervento governativo. E nei giorni scorsi Spadafora lo aveva preso in considerazione anche pubblicamente. Tale possibilità è rimasta in piedi appunto fino a giovedì sera. Ieri, invece, sono scattate altre valutazioni. Pur considerando la trasmissione di due gare in chiaro come un atto simbolico, con il coinvolgimento di Verona e Bergamo, ovvero piazze del nord Italia dove l’emergenza coronavirus è stata più dura, è stato ritenuto eccessivo emettere un provvedimento ad-hoc. Tanto più che viene considerato ancora più significativo aver concesso ai cittadini l’opportunità di vedere liberalmente gli highlights sulla Rai, in tutti i giorni di partite, di qui alla fine del campionato.
MELANDRI. Le ultime evoluzioni, stando agli ultimi rumors, dovrebbero spingere Spadafora a lavorare per una modifica delle Legge Melandri, a questo punto ritenuta troppo vincolante. Per la verità, anche la serie A vedrebbe di buon occhio una correzione di rotta. Ma è tutto da vedere se la visione dei club e quella dei club coincidano. Alla luce dei precedenti non appare così semplice. Le società, infatti, hanno l’obiettivo innanzitutto di ottenere il massimo dalla vendita dei diritti tv, quindi vorrebbero che fosse cancellata a cosiddetta “no single buyer rule”, dando la possibilità ad un unico operatore di acquistare tutti i pacchetti e poi anche di sub-licenziarli. Attenzione, poi, alla mutualità verso le categorie minori, che la serie A da sempre ritiene ingiusta. Potrebbe essere proprio questo un motivo di nuovi contrasti con Spadafora.