LA ROMA VARA IL PIANO MORGAN
È cominciata la storia del dirigente promosso da Fienga De Sanctis è già operativo, con Baldini in regia: il primo colpo può essere la conferma di Smalling
La Roma non perde tempo: dopo la fragorosa sospensione di Petrachi, ha affidato a Morgan De Sanctis il ruolo di direttore sportivo. Naturalmente sotto la supervisione di Franco Baldini, che da lontano fornirà il solito supporto. Già giovedì sera è cominciato un via vai di intermediari, tra i quali Alessandro Moggi, a cui De Sanctis ha affidato la missione di vendere giocatori. Partendo dal presupposto che la Roma - oggi - considera incedibili soltanto Zaniolo e Pellegrini. Per gli altri, radar accesi: incluso il capitano, Edin Dzeko, che ha un contratto troppo oneroso per le possibilità finanziarie della Roma.
L’INVESTITURA. De Sanctis è operativo a tutti gli effetti e si sta già impegnando per rimettere in ordine i conti della Roma. Ieri mattina ha avuto un confronto con l’ad Fienga che gli ha affidato ufficiosamente l’incarico: la promozione non può essere formalizzata finché il club non avrà risolto il contratto con Petrachi ma la sostanza rimane questa. D’altra parte non poteva essere Fienga, il Ceo del club, a gestire in prima persone tutte le questioni legate al mercato.
IL NODO. La priorità è reperire denaro attraverso le cessioni. La prima in ordine cronologico dovrebbe essere Schick, che il Lipsia non ha riscattato entro il 15 giugno. I tedeschi avrebbero potuto trattenerlo per 28 milioni più 1 di bonus Champions League e 0,5 per i 10 gol segnati in campionato. Ma a queste condizioni, pattuite lo scorso anno, il Lipsia ha preferito far scadere l’opzione. Adesso, con la Roma in difficoltà finanziaria, tutti fanno il proprio gioco. E così l’offerta massima finora pervenuta è stata di poco superiore ai 20. E’ stato Fienga a seguire la trattativa finora. A Trigoria non scenderanno sotto i 25, sapendo che Schick intende rimanere al Lipsia. Ma se non fosse possibile raggiungere un’intesa, proporranno al giocatore destinazioni alternative in Premier League.
IL PIANO. E a proposito di Inghilterra: nel territorio più familiare di Baldini, la Roma ha molti interessi in ballo. In primis Smalling, che rimarrà almeno un altro anno in prestito nonostante le complicazioni emerse nelle ultime ore sul prezzo del riscatto nel 2021. Se poi il trasferimento diventerà definitivo, dipenderà dalle condizioni: in questi giorni Baldini e Fienga ne stanno parlando al Manchester United. E’ invece ancora da studiare la formula per l’acquisto di Mkhitaryan, che Fonseca ha chiesto di trattenere. L’intermediazione di Raiola, che proponeva uno scambio tra assistiti con Kluivert dirottato all’Arsenal, non ha prodotto finora i risultati attesi dalla Roma. Perché l’Arsenal accetta il baratto solo se alla pari, mentre Fienga chiede almeno 10-15 milioni di conguaglio per alimentare sia le plusvalenze che la liquidità. Infine Pedro, uno dei motivi della furia di Petrachi, altro rinforzo chiesto espressamente da Fonseca: Baldini è tranquillo perché ha ottenuto la disponibilità del gicotore. Svincolato dal Chelsea, firmerà per due anni più uno. Ma con calma. Prima devono entrare soldi, altrimenti la Roma non può comprare. Altri affari: senza Petrachi si torna a parlare dello scambio Mandragora-Cristante con la Juve. In ballo anche Romero e Rugani. Florenzi piace ad Atalanta e Fiorentina.
Per il difensore ci sono schermaglie ma alla fine l’accordo si troverà
Schick deve portare soldi. Si riapre con la Juve il canale delle plusvalenze