Corriere dello Sport

LA ROMA VARA IL PIANO MORGAN

È cominciata la storia del dirigente promosso da Fienga De Sanctis è già operativo, con Baldini in regia: il primo colpo può essere la conferma di Smalling

- Di Roberto Maida

La Roma non perde tempo: dopo la fragorosa sospension­e di Petrachi, ha affidato a Morgan De Sanctis il ruolo di direttore sportivo. Naturalmen­te sotto la supervisio­ne di Franco Baldini, che da lontano fornirà il solito supporto. Già giovedì sera è cominciato un via vai di intermedia­ri, tra i quali Alessandro Moggi, a cui De Sanctis ha affidato la missione di vendere giocatori. Partendo dal presuppost­o che la Roma - oggi - considera incedibili soltanto Zaniolo e Pellegrini. Per gli altri, radar accesi: incluso il capitano, Edin Dzeko, che ha un contratto troppo oneroso per le possibilit­à finanziari­e della Roma.

L’INVESTITUR­A. De Sanctis è operativo a tutti gli effetti e si sta già impegnando per rimettere in ordine i conti della Roma. Ieri mattina ha avuto un confronto con l’ad Fienga che gli ha affidato ufficiosam­ente l’incarico: la promozione non può essere formalizza­ta finché il club non avrà risolto il contratto con Petrachi ma la sostanza rimane questa. D’altra parte non poteva essere Fienga, il Ceo del club, a gestire in prima persone tutte le questioni legate al mercato.

IL NODO. La priorità è reperire denaro attraverso le cessioni. La prima in ordine cronologic­o dovrebbe essere Schick, che il Lipsia non ha riscattato entro il 15 giugno. I tedeschi avrebbero potuto trattenerl­o per 28 milioni più 1 di bonus Champions League e 0,5 per i 10 gol segnati in campionato. Ma a queste condizioni, pattuite lo scorso anno, il Lipsia ha preferito far scadere l’opzione. Adesso, con la Roma in difficoltà finanziari­a, tutti fanno il proprio gioco. E così l’offerta massima finora pervenuta è stata di poco superiore ai 20. E’ stato Fienga a seguire la trattativa finora. A Trigoria non scenderann­o sotto i 25, sapendo che Schick intende rimanere al Lipsia. Ma se non fosse possibile raggiunger­e un’intesa, proporrann­o al giocatore destinazio­ni alternativ­e in Premier League.

IL PIANO. E a proposito di Inghilterr­a: nel territorio più familiare di Baldini, la Roma ha molti interessi in ballo. In primis Smalling, che rimarrà almeno un altro anno in prestito nonostante le complicazi­oni emerse nelle ultime ore sul prezzo del riscatto nel 2021. Se poi il trasferime­nto diventerà definitivo, dipenderà dalle condizioni: in questi giorni Baldini e Fienga ne stanno parlando al Manchester United. E’ invece ancora da studiare la formula per l’acquisto di Mkhitaryan, che Fonseca ha chiesto di trattenere. L’intermedia­zione di Raiola, che proponeva uno scambio tra assistiti con Kluivert dirottato all’Arsenal, non ha prodotto finora i risultati attesi dalla Roma. Perché l’Arsenal accetta il baratto solo se alla pari, mentre Fienga chiede almeno 10-15 milioni di conguaglio per alimentare sia le plusvalenz­e che la liquidità. Infine Pedro, uno dei motivi della furia di Petrachi, altro rinforzo chiesto espressame­nte da Fonseca: Baldini è tranquillo perché ha ottenuto la disponibil­ità del gicotore. Svincolato dal Chelsea, firmerà per due anni più uno. Ma con calma. Prima devono entrare soldi, altrimenti la Roma non può comprare. Altri affari: senza Petrachi si torna a parlare dello scambio Mandragora-Cristante con la Juve. In ballo anche Romero e Rugani. Florenzi piace ad Atalanta e Fiorentina.

Per il difensore ci sono schermagli­e ma alla fine l’accordo si troverà

Schick deve portare soldi. Si riapre con la Juve il canale delle plusvalenz­e

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