Petrachi saluta Il club tratterà la risoluzione
ROMA - Nella prima giornata da direttore sospeso, Gianluca Petrachi ha incassato la solidarietà di qualche uomo di calcio prima di isolarsi nella sfera privata. Non ha avuto altri contatti con la Roma e sta studiando con i suoi avvocati i presupposti per un contenzioso. Ritiene di non aver fatto nulla di sconveniente e anzi è sicuro di essere dalla parte della ragione. C’è chi nel club sussurra che la sua alzata di capo sia stata un modo per provocare lo scontro e quindi la separazione, ma al momento non risulta che Petrachi abbia un’altra società pronta ad accoglierlo.
LA SFIDA. La sensazione è che le parti troveranno un accordo consensuale per la risoluzione del contratto. In fondo né alla Roma, né a Petrachi conviene restare in una situazione sgradevole sul piano dell’immagine. Inoltre, dopo aver perso l’occasione più importante della carriera, Petrachi non ha alcun interesse a fermarsi per una o addirittura due stagioni. Ed è inimmaginabile che chieda di essere reintegrato in un gruppo dirigenziale che lo ha scaricato in tre righe di comunicato. Però è comprensibile che il direttore sportivo uscente pretenda una buonuscita corposa per stracciare i due anni di contratto residui: ballano circa 4 milioni lordi.
IL FUTURO. Intanto, mentre la Roma si riorganizza nell’immediato, prendono corpo le indiscrezioni più disparate sul riassetto definitivo. Il ritorno di Walter Sabatini resta un’opzione valida se cambia la proprietà perché Fienga, che gestirà la transizione tra i due mondi, sarebbe felice di riaverlo a Trigoria. Lui come Ricky Massara. Piace anche Fabio Paratici, nel caso dovesse lasciare la Juventus. Ma anche Paratici non accetterebbe di firmare per la Roma in questo periodo storico. Fienga è orientato ad andare avanti con la coppia Baldini-De Sanctis finché lo scenario aziendale non sarà stato chiarito.