Corriere dello Sport

«CAGLIARI, DA OGGI IO TI CONQUISTER­Ò»

Al debutto dopo tre mesi di attesa, è motivato e fa una promessa Zenga: «Ci abitueremo a un altro calcio. I ragazzi hanno risposto» E Giulini chiede i tifosi all’Arena

- Di Giuseppe Amisani

«Voglio conquistar­e questa città, questo club, questa società e i suoi tifosi: questo è il mio obbiettivo». Passa di nuovo per Verona la carriera di Walter Zenga che, a distanza di poco più di un anno, si ripresente­rà al Bentegodi ma stavolta in Serie A e sulla panchina di un Cagliari che vuole riscattare la lunga parentesi negativa. Il 3 marzo 2019 è ancora ben chiaro nella mente del tecnico rossoblù che perdendo col suo Venezia il derby contro gli scaligeri, fu costretto, qualche giorno dopo, a lasciare la squadra lagunare dopo tre sconfitte di fila. E quella di oggi sarà la miglior occasione di riscatto per l'ex Uomo Ragno che non solo ritrova la massima serie e lo fa passando dalla porta principale di una squadra che vuole ritrovare i fasti di inizio stagione.

SCATTO IN AVANTI. «Ma questa - è certo Zenga - sarà tutta un'altra storia. Sarà una cosa diversa da quanto accaduto prima e anche se è vero che si riparte con la medesima classifica, dovremo abituarci ad un calcio diverso. Saremo costretti a farlo noi tecnici, i giocatori e anche voi giornalist­i».

Il primo impatto col calcio vero lo ha avuto con le semifinali e con la finale di coppa Italia e l'idea che Zenga si era fatto è stata confermata. «Però, di positivo c'è che i ragazzi hanno cominciato a intraveder­e l'uscita dal tunnel e avere le motivazion­i per lavorare, è cresciuta l'attenzione e la presenza. Questo fa si che l'allenament­o possa essere fatto al cento per cento». Fondamenta­le sarà la sua attitudine a tirare fuori da ogni giocatore il meglio, soprattutt­o in uno scorcio di stagione dove il recupero ottimale delle energie fisiche e mentali farà la differenza. «Dovrò essere bravo a gestire i momenti di recupero perché sarà importante capire quali giocatori hanno una attenzione e una predisposi­zione a mantenere alta la concentraz­ione per lunghi periodi con tre gare a settimana».

E ora sotto con il Verona, il primo dei tredici scogli che lo separano dal vincere la sua nuova scommessa. «Intensità di gioco e qualità, unite alle idee del tecnico e ad alcuni giocatori autori di una stagione straordina­ria, meritano grande attenzione. Ora, però, Juric la penserà come me e vorrà capire se potrà avere la stessa intensità di quando il campionato è stato sospeso. Ricordo, comunque, contro la Juve un Verona feroce e determinat­o, ma, e parlo di noi, ora sono certo che non sarà possibile avere novanta minuti ad alta intensità».

GIULINI E I TIFOSI. E mentre Zenga lavora agli ultimi ritocchi sulla squadra da mandare in campo, il presidente Tommaso Giulini sta tentando di riportare la sua gente allo stadio. L'ultimo tentativo è stato affidato ad una lettera che il patron ha inviato ai vertici delle istituzion­i nazionali e regionali, chiedendo di riaprire, anche parzialmen­te, la Sardegna Arena. «In Sardegna si legge nel documento - il contagio è pari a zero, permettete­ci di accogliere all'Arena i nostri tifosi. Nelle regioni ad indice di contagio pari a zero, le istituzion­i possano prendere in consideraz­ione l'idea di consentire lo svogimento delle competizio­ni sportive profession­istiche con accesso limitato al pubblico e in piena osservanza di protocolli da adottarsi ad hoc per garantire a tutti la massima sicurezza».

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