KJAER FINO ALLA FINE PER TENERSI IL MILAN
Musacchio out, per fare coppia con Romagnoli c’è soltanto il danese Sarà titolare in questo sprint: vuole guadagnarsi la conferma
C’è un disperato bisogno del miglior Kjaer. Lui sa come si porta una squadra in Europa: l’ha giocata per sei anni di fila. E ora il Milan può diventare la sua vetrina, complice l’emergenza difensiva sarà lui, con Romagnoli, a sostenere il reparto da qui alla fine. Il danese vuole restare in rossonero anche nella prossima stagione, lo ha ribadito martedì il suo agente. A bocce ferme se ne riparlerà. Anche perché 2,5 milioni per riscattarlo dal Siviglia non sono un grosso ostacolo. E gli spagnoli sarebbero in difficoltà a tenere un giocatore prossimo ala scadenza contrattuale, nel caso. Intanto Simon Kjaer attende segnali dalla società, possibilmente entro fine giugno. Lui a Milano pianterebbe volentieri le tende, dopo che con l’Atalanta non è andata. Il difensore ha un bilancio in attivo con il Milan: tre vittorie su quattro con lui in campionato l’unica eccezione è stata il derby - più il discreto percorso in Coppa Italia dove Kjaer ha sempre giocato. Con le indicazioni incoraggianti da mantenere anche a Lecce, lunedì sera.
INTESA CRESCENTE. Musacchio ha finito anzitempo la stagione (infortunato al pari di Duarte) e dovrebbe fare ritorno in Spagna, al Valencia. Kjaer, invece, non è così intenzionato a ritrovare la Liga. Responsabilità al danese, allora. A sua volta di rientro da un infortunio. E deciso a trascinare la squadra in Europa League. Quando è arrivato al Milan, tirava addirittura aria di rincorsa Champions. Con la carica di Ibrahimovic e tre vittorie consecutive - il filotto di gennaio - che i rossoneri non avevano ancora incasellato quest’anno. Tra Kjaer e Romagnoli l’intesa sta crescendo. Insieme hanno fermato la Juve, otto giorni fa. Mettendo il silenziatore a Cristiano Ronaldo, nonostante gli oltre settanta minuti giocati con l’uomo in meno. Un bel modo di ricominciare, anche se la qualificazione è sfuggita di mano. Ma il Milan fa conto di avere una coppia mica male, per le ultime dodici tappe del campionato. Un cammino in cui Kjaer non intende steccare. Magari prendendosi le dovute rivincite davanti a Roma e Atalanta che non gli hanno dato tempo. Pioli incrocia le dita: del resto, come alternativa per la difesa gli resta solo il giovane Gabbia.
EUROPEO D’ABITUDINE. Un doppio mordi e fuggi, per Kjaer, che ha girato l’Europa rimanendo sempre un punto fermo della nazionale danese. Anche perché, le possibilità di mostrarsi a livello internazionale non gli sono mai mancate.
Tra Lilla, Fenerbahce e Siviglia, quello del centrale con Europa League e Champions è stato un appuntamento fisso. Che vuole tenersi stretto. E pure con la maglia dell’Atalanta, Kjaer una comparsa europea l’ha fatta in novembre durante una serata di San Siro contro la Dinamo Zagabria. Poi ha scelto la soluzione più o meno a chilometro zero: riciclarsi in un Milan che in quel momento stava attraversando la burrasca. Dopo il lock-down, le ambizioni sono ancora alte. E Kjaer non vuole fare dei rossoneri una semplice tappa.