NEY AL BARÇA? MA DEVE PAGARE
Lo strano intreccio tra mercato e conti in sospeso Il brasiliano aveva chiesto vecchi bonus al club in cui vuole tornare: il tribunale lo ha condannato e adesso deve 6,7 milioni ai blaugrana
Neymar deve versare 6,7 milioni di euro nelle casse del Barça! Così si chiude l’ultima puntata dell’incredibile telenovela che racconta la burrascosa relazione di amore e odio tra il fuoriclasse paulista e il club catalano. E da quel che si può intuire, ne seguiranno diverse altre, anche perché, nelle medesime ore in cui un tribunale di Barcellona stabilisce chi dovesse pagare e quanto dovesse essere pagato tra due controparti impegnate in una lotta senza quartiere per l’ultimo centesimo, il padre procuratore di O’Ney e la società catalana continuano la loro ormai surreale negoziazione, per tentare di trovare la formula - non sarà facile, specie nello scenario post Covid-19 - per ricongiungere il nostalgico brasiliano con i vecchi amici Leo Messi e Luis Suarez, che già la scorsa estate si erano resi disponibili a dare il loro contributo all’operazione, anche rinunciando a qualche spicciolo.
GROTTESCO. La questione ormai è diventata una mezza barzelletta. L’infinito contenzionzioso tra Ney e il Barça ha origine nella caldissima estate del 2017, quando il Paris Saint Germain convince l’attaccante di San Paolo a diventare il centro di gravità del suo progetto e l’uomo immagine del Mondiale del Qatar del 2022 attraverso una proposta economica irrinunciabile, unita a un progetto sportivo indubbiamente ambizioso, che contempla un verosimile assalto alla Champions League. Una volta sedotto il clan Neymar, il Barça viene saltato a piè pari attraverso il pagamento della clausola rescissoria da 222 milioni. Fin qui tutto lecito. Le cose assumono un aurea grottesca, però, nel momento in cui il brasiliano si rivolge al vecchio club per richiedere la cifra (esorbitante) pattuita come premio alla firma al momento dell’ultimo rinnovo, avvenuta solo nel novembre del 2016. Prolungamento, di fatto, non rispettato, visto che a inizio agosto dell’anno successivo O’Ney dice adios au-revoir. Al momento dello strappo, il giocatore ha ricevuto già una prima tranche di 20,75 milioni sulla cifra, in tribunale ne pretenderà altri 43,6. Il Barça risponde con una controrichiesta di 22,5 milioni al giocatore, a suo modo di vedere inadempiente. Lo scorso settembre, l’udienza decisiva, in cui le parti fanno un timido tentativo di conciliazione che non va in porto. Ora la sentenza, che in parte accoglie la posizione blaugrana, attraverso un parziale risarcimento di quasi 7 milioni di euro.
IL PATTO. A rendere comica la viche cenda, però, c’è il racconto della vigilia dell’ultimo incontro in tribunale. Papà Neymar dà appuntamento al presidente del Barça Josep Maria Bartomeu in un lussuoso hotel del Porto Olimpico della città. L’incontro registra anè una fugace apparizione di O’Ney, che poi si tuffa nella notte barcellonese insieme ai connazionali Arthur Melo, ora oggetto dei desideri della Juventus, e Leo Baptistao, che in quel momento giocava nell’Espanyol, ma ora si trasferito in Cina, nello Zall, la squadra di Wuhan! La riunione si chiude con un patto di ferro: Ney torna al Barça nell’estate del 2020! Sarà vero? La telenovela continua.