Torneo con 22 squadre la lega francese dice no
Il Consiglio di Stato non spaventa: troppi problemi verso l’Europeo
La Ligue 1 a 22 squadre potrebbe essere solo un sogno cullato inutilmente da Amiens e Tolosa, le due squadre retrocesse al momento della sospensione dei campionati in Francia lo scorso 30 aprile. Il “suggerimento” del Consiglio di Stato alla LFP di cambiare la formula del campionato entro il 30 giugno e il contestuale congelamento delle retrocessioni sembra di fatto non essere preso in minima considerazione dalla lega calcio, che vuole andare avanti come se nulla fosse, nonostante l’ingiunzione del massimo tribunale amministrativo francese. in particolare, non hanno preso bene la decisione del Consiglio di Lega: «Eserciteremo tutti i rimedi necessari dinanzi ai tribunali competenti in modo che il futuro formato della Ligue 1 sia esaminato conformemente all’ingiunzione del Consiglio di Stato» ha detto il presidente dell’Amiens, Bernard Joannin.
I MOTIVI DEL NO. I motivi del momentaneo no sono semplici e li ha spiegati la stessa LFP. Il primo è di matrice organizzativa: secondo loro è impossibile pensare a un calendario con 22 squadre nell’anno degli Europei. Il secondo meramente economico: 22 squadre significa meno soldi per tutti dai diritti televisivi nell’anno in cui entra ufficialmente nel calcio francese il colosso spagnolo Mediapro, che s’è assicurato la trasmissione di Ligue 1 e Ligue 2 per un quadriennio a 1,5 miliardi di euro.
MULTA AL MARSIGLIA. Qualcosa in meno, ma non dai diritti tv, entrerà invece nelle casse del Marsiglia, multato dall’Uefa per aver violato le regole del Fair Play Finanziario. L’OM ha evitato l’esclusione dalla Champions, ma dovrà pagare 3 milioni di multa e versare il 15% dei propri introiti derivanti dalle coppe europee per le prossime due stagioni. A questo si aggiunge una riduzione a 23 giocatori delle liste per le coppe da scontare nelle prossime tre stagioni. Tutto sommato, poteva andare peggio.