Rostov isolato: i baby ko per 10-1
Dopo 52 secondi, quando Romanov ha trasformato in gol un assist di Khromov, sembrava quasi che al Fisht Stadium di Sochi si fosse di fronte all’inizio di una favola. Quella dei ragazzini del Rostov, andati a giocare al posto dei grandi bloccati dalla quarantena. I padroni di casa ci hanno messo poco a far tornare tutti alla realtà, rimontando nel giro di 15 minuti e chiudendo poi con l’impietoso risultato di 10-1. Un finale inevitabile, che la squadra della Russia meridionale ha costruito nei giorni precedenti, rifiutandosi di posticipare il match. Perché avrebbe dovuto farlo? Beh, semplicemente perché gli avversari non hanno avuto modo di partecipare. Dai risultati dei test di tre giorni fa, infatti, sono emersi 6 positivi al Covid-19 nel Rostov e di conseguenza tutta la squadra è stata messa in quarantena per due settimane. Il club ovviamente ha chiesto di rinviare il match e la stessa federcalcio russa aveva ipotizzato il 19 luglio come nuova data. Peccato però che secondo il loro regolamento, per posticipare una partita sia necessario l’ok di entrambe le società coinvolte. E quello del Sochi non è mai arrivato... Così, dopo varie riflessioni, il Rostov ha deciso di mandare i ragazzi del settore giovanile, per evitare almeno la sconfitta a tavolino: «Non è stata una scelta facile - ha detto il presidente Harutyunyants - l’abbiamo presa solo giovedì sera. Penso che siano tutti preoccupati, a 16 anni sono ancora bambini. Per questo gli siamo stati vicini prima e dopo la partita». Una situazione surreale per l’allenatore Valery Karpin, che aveva parlato a poche ore del match: «Noi siamo ancora isolati, non possiamo lasciare le nostre stanze. Per quanto riguarda la partita, non ho nulla da aggiungere. Abbiamo i televisori nelle nostre camere, tutti noi faremo il tifo. La cosa principale è che non si infortuni nessuno». Così quel gruppo di giocatori dall’età media di 17,2 anni ha giocato la sua gara. E si è tolto anche lo sfizio di passare in vantaggio, segnando dopo nemmeno un minuto. Alla faccia del gran fair play del Sochi.
UNANIMITÀ. Riunito ieri mattina, il Consiglio di Amministrazione della Lega ha votato all’unanimità che la prossima stagione si giochi con 20 squadre. Il voto della LFP tuttavia non è ancora vincolante, visto il delicato tema dovrà nuovamente essere discusso - e votato - martedì nell’Assemblea generale dello stesso organismo. Poi andrà infine ratificato dalla federcalcio (la FFF) venerdì, ma il prossimo voto sarà quello decisivo: se l’assemblea voterà contro il campionato a 22, Amiens e Tolosa dovranno necessariamente ripartire dalla Ligue 2. I primi,