IL SALVA SARRI
Tocca al tecnico scacciare le inquietudini che la seconda sconfitta stagionale in una finale ha riportato nella Juve Con la serie A e la Champions ancora a portata nulla è perduto però una fetta di futuro si gioca sulla sua capacità di svoltare 1 Ritrova
Adesso tocca a Sarri. E’ arrivato il suo momento, mai come ora è il Comandante a doversi riappropriare del timone e riportare la nave sballottata dai flutti in acque tranquille e sulla rotta giusta. Così da scacciare le inquietudini e i dubbi che il secondo scivolone stagionale in una finale ha acuito a dismisura. Per sé stesso, per la Juve, per il presente e per il futuro. Già, perché in gioco c’è anche il futuro: in un club in cui vincere è l’unica cosa che conta, la sconfitta può essere soltanto un incidente, non certo la normalità. Serve una sterzata, insomma, perché, con scudetto e Champions League ancora da decidere, nulla è perduto. A patto, però, di invertire il trend di questa ripresa che riportato le lancette dell’orologio al periodo pre-sosta. Sono tornati alla luce tutti i problemi e le contraddizioni di allora, appesantiti ulteriormente da una condizione fisica precaria. Come uscirne, quindi?
RONALDO. La prima mossa del tecnico è ritrovare il vero Ronaldo. Con CR7 al top, tutto è possibile. Per riavere il fenomeno in piena forma è soltanto questione di tempo, anche lui ne ha bisogno per tornare brillante e decisivo. Con Cristiano nuovamente dominante, come si è visto da dicembre fino alla pausa, molti guai della Juve potrebbero essere risolti. Non è però soltanto questo il punto. Anche il rapporto tra allenatore e campione vive su un equilibrio molto sottile. A novembre la situazione era esplosa pubblicamente con la rabbia per la sostituzione nel match con il
Milan, poi tutto era rientrato. Ma Ronaldo non è tipo che ami essere ingessato in intransigenze tattiche o novità, come la posizione di centravanti in cui Sarri l’ha schierato in semifinale di coppa Italia. Scelta, peraltro, immediatamente accantonata in finale. E non possono passare inosservate le parole di Elma Aveiro, una delle sorelle del fenomeno, che sui social ha criticato il tecnico per il gioco deludente.
NO EQUIVOCI. La questione Ronaldo si lega alla necessità complessiva di evitare equivoci tattici, non soltanto per lui ma per tutti. Spesso, finora, Sarri ha sperimentato, ha cercato la Juve montandola e rimontandola, specie in attacco, dove l’obiettivo, ancora irrisolto, è stato far convivere CR7 e Dybala. Il rientro di Higuain potrà agevolare il ritorno al tridente classico con Douglas, Cuadrado o Bernardeschi in fascia in alternativa alla Joya.
SINTONIA. C’è anche un problema di sintonia. Sarri e il gruppo devono riallinearsi su una linea comune per raggiungere i traguardi stagionali. Per ora sembra che viaggino su binari diversi, con il tecnico che fatica a farsi comprendere e la squadra che sembra abbia perso lo spirito e la forza mentale che la contraddistinguono da sempre.
PJANIC. La condizione fisica crescerà e potrà certamente aiutare ma gli infortuni rischiano di complicare ulteriormente il percorso. Ecco allora che serve l’apporto di tutti, nessuno escluso. E il primo nome che viene in mente è Pjanic. Mire è il cervello designato della Juve ma attraversa un periodo di difficoltà, anche per voci di mercato che possono distrarre. Riuscire nella missione di rivitalizzare il bosniaco potrebbe rivelarsi un jolly vincente. Adesso tocca a Sarri. Ora o mai più.