Corriere dello Sport

«NESSUNA DEROGA ALLA SOSTENIBIL­ITÀ»

Di Silvestre, presidente e CEO di BMW Italia, spinge a tutta sul “green” «I parametri di CO2 fissati dall’Unione Europea vanno rispettati»

- M.s.

Non c’è delusione, ma fiducia. Ci sono sfide da raccoglier­e, che vanno prese da parte del Governo e dell’industria automobili­stica, perché anche nei momenti più bui la via d’uscita c’è sempre. E l’automotive è lì ad offrirla. Il concetto espresso dal Presidente e CEO di BMW Italia Massimilia­no Di Silvestre è chiaro, auto e istituzion­i faranno la loro parte: «Siamo fiduciosi - ha dichiarato -. In Italia l’automobile ha accompagna­to lo sviluppo sociale, storicamen­te ha guidato la ripartenza nei momenti difficili e il Governo non si lascerà sfuggire l’opportunit­à di stimolare la domanda verso la mobilità sostenibil­e». E per sostenibil­e non si intende solo full electric, ma anche: «Plug-in, mild hybrid, benzina e Diesel Euro 6 di ultima generazion­e». In pratica va dato un impulso totale al rinnovo del parco circolante più vecchio e inquinante d’Europa in chiave green visto che: «È un problema di immagine verso gli altri Paesi. Tema di sostanza ma anche di forma». Ma ora tocca al Governo ascoltare chi è sul campo: «Abbiamo fatto una proposta articolata», prosegue Di Silvestre. «Abbiamo chiesto l’introduzio­ne della terza fascia (60-110 g/km ndr.) per accedere agli incentivi e un migliorame­nto fiscale attraverso l’aumento del costo massimo deducibile, ma a una condizione: nessuna deroga alla sostenibil­ità».

LA STRADA MAESTRA. Per BMW, insomma, si esce dalla crisi aiutando i concession­ari a liberarsi dagli stock agevolando la vendita delle auto meno inquinanti. Infatti, la Doppia Elica non lascerà che il COVID-19 influisca sulla strategia, instradata già da tempo, sul taglio drastico delle emissioni. «Ribadisco - dice Di Silvestre - nessuna deroga ai parametri di CO2 fissati dalla UE. Siamo partiti nel 2007, nel 2014 abbiamo lanciato la i3 dopo anni di studi ed entro 2 anni avremo 25 modelli elettrific­ati di cui la metà elettrici. Vogliamo essere coerenti con la nostra visione: sì agli incentivi, ma solo nell’ambito della sostenibil­ità». Su una cosa, infine, bisognerà fare i conti. Dopo la pandemia ci sarà una nuova “normalità” e il cambio di paradigma investe anche il rapporto con l’automobile, tornata al centro della vita di tutti i giorni, con i mezzi pubblici meno utilizzati per le norme di sicurezza anti-assembrame­nti. e moto sono mezzi considerat­i sicuri - conclude - ma molte cose cambierann­o, come la loro proposta sul mercato. Con BMW Bank abbiamo sviluppato prodotti flessibili e trasparent­i per il cliente, ma non basta. Deve cambiare la relazione con il mercato. Dobbiamo saper affascinar­e i clienti, non è più sufficient­e vendere, bisogna ispirarli. Con il digitale abbiamo sviluppato nuovi processi di retail come il nostro store online dell’usato e in più abbiamo messo a disposizio­ne servizi a domicilio come test drive o consegna del veicolo. Da parte nostra ci vuole propension­e a una relazione più stretta con il cliente oltre la vendita. Il cambiament­o lancia una doppia sfida: quella al Governo, chiamato come ha sempre fatto a proteggere chi lavora nell’automotive che, attraverso l’imponibile, garantisce un apporto finanziari­o importante alle casse dello Stato, e quella per noi, chiamati a capire quale evoluzione può avere il rapporto con il cliente».

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La nuova BMW Serie 4 Coupè. A destra, Massimilia­no Di Silvestre, presidente e CEO di BMW Italia

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