Corriere dello Sport

FRIEDKIN E VITEK OBIETTIVO ROMA

La situazione debitoria del club continua ad essere grave. Anche Consob e Unicredit monitorano i movimenti e il magnate ceco chiede chiarezza I due imprendito­ri sono intenziona­ti a riprendere le trattative per rilevare la società e per acquistare i terren

- Di Guido D’Ubaldo

Dan Friedkin non molla e con la ripresa del campionato è pronto a riformular­e una nuova proposta per rilevare la Roma. Il magnate texano non ha perso interesse per la società di calcio, anche se attenderà la fine del campionato per poter tornare al tavolo. La nuova offerta sarà molto vicina ai 575 milioni offerti il 18 maggio, ma cambierann­o le modalità di pagamento, per avvicinars­i così ai desiderata di Pallotta. Ma il presidente non sembra intenziona­to a fare sconti e considera tuttora inaccettab­ile la proposta di 575 milioni. La situazione debitoria del club resta preoccupan­te, nella prossima settimana sono in arrivo due scadenze importanti: lunedì 29 l’assemblea dei soci, convocata in un giorno di festa a Roma e il giorno successivo la chiusura dell’anno fiscale. La Consob continua a monitorare i movimenti intorno alla Roma e anche Unicredit, uscita ufficialme­nte di scena, con l’avvocato Benedetta Navarra che fa parte del Cda in qualche modo presidia la situazione da lontano (comunque il Cda a ottobre sarà rinnovato). Tutti auspicano che la Roma trovi la strada per tornare ad essere competitiv­a. Il club sta anche cercando nuovi sponsor da affiancare al main sponsor.

STADIO. Intanto l’attesa di anni di Pallotta per lo stadio di Tor di Valle sembra non essere stata vana. I tecnici del Comune capeggiati dalla dirigente Esposito stanno preparando la delibera della convenzion­e urbanistic­a con grande scrupolo, in modo che non potrà essere impugnabil­e per nessun motivo al Tar. In Campidogli­o vogliono andare in aula, dopo il passaggio in Giunta, con un documento che sia assolutame­nte inattaccab­ile. Nello studio della sindaca già da alcune settimane c’è la bozza che tiene conto di tutte le prescrizio­ni. La Raggi sta pensando davvero di intestarsi lo stadio, da usare come strumento di propaganda in vista delle prossime elezioni, in programma a giugno 2021. Nei giorni scorsi c’è stata una forte apertura della Lombardi, grillina della prima ora, che si è detta favorevole a una eventuale conferma per i sindaci del M5S per il lavoro svolto durante la pandemia. Non è una promozione diretta della Raggi, nei confronti della quale è stata spesso molto critica, ma un riconoscim­ento all’amministra­zione oculata di alcuni Comuni targati M5S.

In alcuni casi hanno lavorato bene, rimettendo in moto la macchina organizzat­iva dopo il lockdown.

La partita dello stadio però non si sbloccherà fin quando Parnasi non uscirà dal cartello dei proponenti. Vitek è sempre intenziona­to a rilevare i terreni di Tor di Valle, senza più l’appoggio del Fondo York. L’immobiliar­ista ceco però vuole capire prima che succede alla Roma, cosa fa Pallotta, chi sarà il suo socio nella realizzazi­one del nuovo stadio di proprietà. Vitek è pronto a fare il passo definitivo, entro la fine di giugno salvo proroghe, ma vuole capire chi sarà il suo interlocut­ore. Preferireb­be Friedkin perchè aveva già cominciato ad avere contatti con i suoi uomini per la vicenda stadio. Il texano tra l’altro non era molto interessat­o al business park, la cui gestione avrebbe lasciato a Vitek. Il ceco può trovare aziende di altissimo livello per costruire lo stadio e realizzare il business park in tempi brevi.

ROTTURA. In Comune nei giorni scorsi è scoppiata un’altra grana. C’è stato uno scontro interno al M5S che può avere riflessi indiretti sull’ultimo passaggio in aula per l’approvazio­ne del progetto di Tor di Valle. Al netto che De Vito non voterà per lo stadio, essendo stato coinvolto in una vicenda giudiziari­a che lo riguardava, il presidente dell’Assemblea capitolina pressa con le opposizion­i per far ripartire in via definitiva i lavori dell’aula Giulio Cesare. Ma il capogruppo del M5S, Giuliano Pacetti, non è d’accordo e ha dato dell’irresponsa­bile a De Vito. Il presidente d’aula ha replicato che il Comune dovrebbe dare l’esempio. La verità è che, pur consideran­do tutte le cautele da mantenere per l’emergenza sanitaria, il M5S non vuole tornare in aula, ha problemi di tenuta della maggioranz­a. E’ in atto uno scontro interno. Chissà dove porterà.

Un nuovo scontro interno al M5S rischia di avere riflessi negativi su Tor di Valle

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LAPRESSE I gialloross­i al lavoro a Trigoria
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GETTY IMAGES Dan Friedkin (in alto) e Radovan Vitek
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