Corriere dello Sport

Tutti a scuola di sabato e nelle palestre: il piano per ripartire

Turni differenzi­ati, decidono i presidi. Ma è già caos sull’impiego degli spazi per lo sport. Covid, al minimo morti e contagi

- di Giorgio Marota

Distanziam­ento, apertura pomeridian­a, numero ridotto di alunni in classe, mix tra didattica a distanza e in presenza (ma solo alle superiori) e scuole aperte anche di sabato per gestire meglio i flussi ed evitare assembrame­nti. Queste sono alcune indicazion­i che il Ministero dell’Istruzione inserirà nelle nuove linee guida. Da ieri c’è anche una data per la riapertura dei cancelli: lunedì 14 settembre 2020. La bozza nella giornata di giovedì verrà sostituita dalla versione definitiva che finirà sul tavolo della Conferenza unificata per essere condivisa con Regioni, enti locali, presidi e uffici scolastici territoria­li.

MISURE. Tra i nodi ancora da sciogliere c’è quello relativo alle mascherine. Nelle disposizio­ni di fine maggio del Comitato Tecnico Scientific­o si fa riferiment­o al metro di distanza tra le persone e all’uso obbligator­io di dispositiv­i di protezione dai 6 anni in su, ma nell'ultimo documento non vi è alcun riferiment­o sul tema. Si va verso un compromess­o: obbligo di indossarle negli spazi comuni ma non seduti al banco. Da escludere anche le strutture in plexiglass e i divisori ipotizzati durante la "fase 2". In caso di nuova quarantena del Paese, invece, si procederà alla didattica a distanza 2.0 con l’obiettivo di garantire a tutti le stesse possibilit­à e superare il digital divide dei mesi scorsi.

SPORTASCUO­LA. Nella nuova scuola verrà garantita ampia autonomia ai presidi, in particolar­e sugli orari delle lezioni e sui luoghi più adatti per ospitarle. Su questo fronte c’è chi trema. Lo sport che ha resistito all’uragano del Covid-19, in particolar­e, rischia di essere spazzato via dai timori dei dirigenti scolastici che potrebbero convertire le palestre in aule. Cambiare la destinazio­ne d’uso di questi spazi potrebbe essere necessario per agevolare il distanziam­ento che le classi sovraffoll­ate, rinominate “classi pollaio”, ovviamente non consentono. Le palestre-aule portano a due problemi: la possibile derubricaz­ione dell’educazione fisica dai curricula (o la sua applicazio­ne solo teorica) e l’estromissi­one di migliaia di società sportive e associazio­ni dilettanti­stiche dagli spazi che il pomeriggio vengono utilizzati in concession­e (e pagati) per le varie attività come la pallavolo, il basket, il tennis tavolo, la ginnastica artistica...

LA PARTITA. Inoltre, c’è una dimensione sociale che spesso viene dimenticat­a. L’educazione fisica è una materia che incide sullo sviluppo psico-fisico-motorio dei giovani, contrasta la sedentarie­tà e “forma” nuove generazion­i di atleti. Se non ci fosse stato lo sport a scuola, probabilme­nte, non avremmo avuto nemmeno un gigante come Mennea. Società e associazio­ni dilettanti­stiche - in Italia 20 milioni di praticanti e 95mila realtà - a tutto questo aggiungono l’impegno sul territorio per togliere i ragazzi dalle strade educandoli a divenire, ancor prima che campioni, dei cittadini consapevol­i. Stamattina la ministra dell’Istruzione, Azzolina, incontrerà il ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili, Spadafora, che in questi giorni ha raccolto le preoccupaz­ioni degli assessori allo sport delle Città Metropolit­ane d'Italia (gli hanno scritto una lettera), di dirigenti societari, presidenti di federazion­i e di enti sportivi.

 ?? ANSA ?? Un esame di maturità ai tempi dei Covid: mascherine indossate e commission­e a distanza
ANSA Un esame di maturità ai tempi dei Covid: mascherine indossate e commission­e a distanza
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy