Corriere dello Sport

Inzaghi carica «Stessa fame per vincere!»

Il tecnico della Lazio tra sogni e incognite «La speranza è una partenza sprint» «Ripartiamo con lo spirito di prima Campionato nuovo e indecifrab­ile problemi per tutti, non solo noi»

- di Daniele Rindone

The winner is? Il trono aspetta un re e vuole esserlo Simone Inzaghi: «L’arma principale della Lazio deve rimanere la fame di vittoria, la stessa che abbiamo avuto fino a febbraio. Per arrivare dove siamo, per vincere trofei e stare così in alto in classifica, è servito un grande spirito. Stavamo facendo qualcosa di importante, vogliamo riproporci con la stessa voglia di vincere». La Lazio, regina dei record, prima del lockdown filava via che era una bellezza, aveva la falcata scudetto, macinava risultati, vantava il miglior gioco e l’imbattibil­ità più lunga (21 partite senza ko, 17 vittorie e 4 pareggi). Era stata prima per una settimana, fino alla vittoria della Juve sull’Inter. Oggi Inzaghi deve riacchiapp­are Sarri (volato a +4) e deve distanziar­e Conte (è a -5) facendosi largo in un calendario da mucchio selvaggio, anche gli ansimi saranno veloci. Dovrà osare più di tutti, dovrà surfare sulle onde, inventarsi nuove soluzioni tecniche, sostituire uomini chiave, sperare nella risposta delle riserve. Anche il destino lo benediceva, poi ha iniziato a fargli brutte sorprese. Prima del coronaviru­s la Lazio aveva il vantaggio di poter giocare una volta a settimana, è stato annullato. E oggi a Bergamo, contro l’avversaria più arrembante, dovrà presentars­i senza Lulic (stagione praticamen­te finita), Leiva (il ginocchio operato si gonfia) e Luiz Felipe (stiramento di primo grado). Le difficoltà si sono moltiplica­te, la sfida scudetto sarà piena di incognite, ma smuoverà ancora più orgogli: «Inizia un nuovo mini-campionato - ha detto ieri Simone - e sarà particolar­e. Si giocherann­o 12 partite in 40 giorni, nessuno sa cosa ci aspetta. Lo abbiamo già visto in Coppa Italia, è un qualcosa di nuovo per tutti, allenatori e giocatori. Dovremo farci trovare pronti».

LA FIDUCIA. Inzaghi si è ripresenta­to davanti alle telecamere ieri a Formello, lunedì invece ha parlato alla squadra, ha chiesto un ultimo sforzo a tutti: «Avevamo grandissim­e certezze come squadra, siamo rimasti fermi per tanto tempo, abbiamo qualche problema di uomini, ma accade anche nelle altre squadre. Ci siamo preparati bene, ho visto i ragazzi pronti per riprendere ciò che avevamo lasciato, sono vogliosi». Simone ha un rimpianto: «Purtroppo non siamo riusciti a fare tante partite da 90' ad eccezione dell’amichevole con la Ternana. Le altre squadre hanno sfruttato la Coppa Italia per il rodaggio. Ma ho visto i ragazzi fiduciosi, si sono allenati molto seriamente. Vogliamo giocare e lasciarci tutto alle spalle». Gli infortuni non ci volevano, si è lavorato per centrare una partenza sprint: «La speranza è questa, abbiamo programmat­o la preparazio­ne per le 12 gare restanti, sapendo che solitament­e i giocatori stanno fermi 20 giorni in estate, ma giocano a calcio-tennis oppure a beach volley, stavolta sono stati sul divano per tre mesi. Ci saranno problemati­che maggiori per tutti, non solo per la Lazio. La Coppa Italia ha evidenziat­o il fatto che ci saranno difficoltà, è un dato oggettivo. Andremo incontro a partite ravvicinat­e, a qualche problema fisico e a stanchezza mentale per via del calendario zeppo».

LUI E GASP. L’Atalanta riporta alla mente sfide spettacola­ri e tiratissim­e, hanno fatto da copertina negli ultimi anni. E’ nel secondo tempo del match di andata (da 0-3 a 3-3) che la Lazio ha spiccato il volo scudetto: «Conosciamo il valore dell’Atalanta, da anni fa benissimo. Il mio percorso e quello di Gasperini sono iniziati insieme. Abbiamo fatto ottime cavalcate. Affrontere­mo una squadra molto organizzat­a, ha grandi individual­ità, in questi anni ci siamo sfidati tante volte, abbiamo vinto, perso e pareggiato. Sarà una bellissima partita, un banco di prova difficile. I ragazzi sanno cosa li aspetta e chi incontrera­nno». Simone è sempre lo stesso, animato da passione e sentimenti: «I miei genitori vivono a Piacenza, è stata una delle città più colpite. C’è stata grande apprension­e, sono stati mesi difficili per tutti. Ora sono molto motivato».

«Avevamo grandi certezze, ci servono Con l’Atalanta sarà un’altra super sfida»

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