SANCHEZ & MOSES A RISCHIO SALUTI
Senza un accordo con Manchester e Chelsea l’Inter rischia di perdere i suoi due prestiti dopo il 30 giugno
Sanchez e Moses saranno nerazzurri fino al 31 agosto? La domanda è lecita, visto che al 30 giugno, ovvero la naturale conclusione delle stagioni sportive, manca ormai meno di una settimana. Il cileno come il nigeriano sono in prestito, formalmente fino alla fine di questo mese, e senza accordi dovranno fare rientro nelle squadre che detengono i loro cartellini, rispettivamente Manchester United e Chelsea. Essendo club esteri, infatti, nei loro casi non può valere il protocollo d’intesa ufficializzato ieri dalla Figc che sposta automaticamente di due mesi la scadenza dei prestiti con obbligo o diritto di riscatto, ma solo tra club italiani. Per la verità non sarebbe comunque servito per Alexis, visto che si tratta di un prestito secco. Se non altro, però, Conte si è già garantito la permanenza di Barella (l’acquisto dal Cagliari è comunque obbligato), Sensi (ad agosto verrà esercitato il diritto di riscatto con il Sassuolo) e Biraghi (servono 12 milioni per comprarlo a titolo definitivo dalla Fiorentina).
QUELL’INGAGGIO CHE BALLA... Per quanto riguarda Sanchez e Moses non è certo la disponibilità dei diretti interessati a mancare. Al contrario, entrambi gradirebbero perfino restare anche oltre il 31 agosto. Il nodo, semmai, è trovare un’intesa con United e Chelsea. Marotta e Ausilio stanno lavorando per raggiungerla, ma stando ad alcuni rumors inglesi starebbero incontrando diverse resistenze. In sostanza, sia Red Devils sia Blues puntano a sfruttare a proprio vantaggio la situazione. In merito al cileno, il problema è innanzitutto l’ingaggio. Per la stagione che si sta concludendo, infatti, al netto del taglio per la mancata qualificazione in Champions, ammonta a 15 milioni di euro netti. L’Inter ne copre circa 5, mentre i restanti 10 sono rimasti a carico dell’United. Significa che due mensilità valgono un paio di milioni abbondanti. Ed è probabile che i Red Devils, almeno per il momento, non abbiano intenzione di andare nuovamente incontro alle esigenze dell’Inter, che, peraltro, è una pure una rivale in Europa League. Certo se il club nerazzurro decidesse di acquistare il cartellino di Sanchez, forse, lo United sarebbe più malleabile. Ma anche in questa prospettiva resterebbe il nodo dell’ingaggio, perché una cifra di quel genere non sarebbe sostenibile da viale della Liberazione e difficilmente Alexis accetterebbe di tagliarselo di oltre la metà. Ecco, un acquisto a titolo definitivo di Moses scioglierebbe pure il Chelsea. In casa nerazzurra, però, hanno già rinunciato ad esercitare il diritto di riscatto, ritenendo non “strategico” investire 12 milioni per un esterno che comunque finora è stato la riserva di Candreva: meglio destinarli all’acquisto di un potenziale titolare per la prossima stagione.
SOLO DUE PARTITE. Come premesso, con poco meno di una settimana a disposizione, c’è ancora tempo per sistemare tutti i tasselli. Sia United sia Chelsea, peraltro, all’approssimarsi della scadenza potrebbero ammorbidirsi, visto che, pur tornando subito alla base, né Sanchez né Moses sarebbero utilizzabili prima della nuova stagione. Dovesse davvero accadere, però, si tratterebbe di un problema non di poco conto per Conte, visto che potrebbe contare sui due solo per il match di stasera con il Sassuolo e poi per la trasferta a Parma di domenica prossima. Già per la sfida con il Brescia, in calendario il 1° luglio, invece, non sarebbero a disposizione. Il problema più grave, evidentemente, sarebbe in attacco, visto che Alexis è il “terzo” alle spalle di Lukaku e Lautaro. E’ vero che ci sarebbe pure Esposito,
ma, dopo essere stato impiegato con continuità lo scorso autunno, ovvero in piena emergenza, con lo stesso Sanchez fermo ai box, ultimamente, considerando sia il prima sia il post lock-down, è rimasto più ai margini. Moses, come già ricordato, è il vice-Candreva. E Conte è abituato a chiedere sempre molto ai suoi esterni, tanto che poi sono spesso i primi ad essere “cambiati” nel corso della ripresa. E allora Candreva riuscirebbe a sprintare per altri 2 mesi, senza mai tirare il fiato?
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