CHE RITMO LA JUVE È ARRIVATA A 70 MINUTI
Passi avanti (e due gol) per il gruppo bianconero A Bologna segnali importanti e Sarri va avanti tranquillo: «Troppe critiche per due 0-0»
Prima stagione in bianconero
Maurizio Sarri (61) insegue scudetto e Champions
Bagliori di Juve. La scossa tanto attesa è arrivata: Bologna era un bivio e i bianconeri l’hanno imboccato nella direzione giusta, allontanando inquietudini, dubbi e tensioni che avevano accompagnato i giorni successivi alla sconfitta in Coppa Italia coincisi con la lunga vigilia del debutto in campionato post coronavirus. La squadra di Sarri è quindi guarita tutto d’un colpo? «Non siamo in crisi, ci sono state troppe critiche per due 0-0» ha assicurato il tecnico. La prima verifica si avrà a brevissimo, venerdì sera con il Lecce. Inverosimile che le difficoltà siano svanite d’incanto ma il passo avanti rispetto ai 180 minuti di coppa Italia, in ogni caso, è stato evidente e i segnali che sono arrivati dai campioni d’Italia sono interessanti in prospettiva. A patto, naturalmente, di mantenerli e implementarli e non ricadere nei vecchi difetti. Continuità, quindi, anche in un periodo atipico come questo.
TRIDENTE OK. La spiegazione più semplice dell’inversione di rotta è legata all’attacco. La Juve è tornata a segnare dopo due gare di digiuno, ma soprattutto si sono sbloccati Ronaldo e Dybala. Cresce il fenomeno, cresce la Juve. Splende la Joya, splende la Juve. Non può essere un caso. Con i due uomini di maggiore qualità di nuovo protagonisti, tutto torna sui binari di sempre. Quella di Bologna è stata la gara numero 68 giocata insieme ed è la seconda di questa stagione in cui hanno segnato entrambi: la prima era stata in casa della Sampdoria. Uno gran sinistro al volo della Joya “oscurato” dal salto in alto di CR7 in cielo per un colpo di testa memorabile. Sarri ritrova i suoi solisti, quindi, ma anche un tridente nuovo e produttivo. Merito
della scelta del tecnico di rilanciare Bernardeschi, una mossa che ha premiato perchè l’ex viola è tornato finalmente ad esprimersi ad alti livelli. E non è un caso che lo abbia fatto, partendo dalla sua posizione naturale e preferita, quella di esterno d’attacco. Bernardeschi ha fatto l’elastico tra la linea degli attaccanti, accanto a Dybala e Ronaldo, e la mediana, trasformando lo schieramento in 4-4-2 in fase di non possesso palla. Ma ha anche spaziato lungo tutto il fronte d’attacco, fornendo assist e sfiorando il gol. Una dolce riscoperta per Sarri, che ha bisogno eccome di Federico nelle rotazioni offensive. Ora l’allenatore bianconero spera nel pieno recupero di Higuain già per la gara con il Lecce: alla Continassa cresce la fiducia di poter rivedere il Pipita tra i convocati. E questo permetterà di avere un’alternativa in più.
BRILLANTE. Le buone notizie per Sarri non riguardano soltanto i campioni, però. La Juve infatti ha fatto passi avanti anche nella condizione. «Siamo stati più brillanti. Abbiamo fatto 70 minuti di buona intensità, ritmo e accelerazioni». E anche di tracce di gioco soddisfacenti. Dati alla mano, i bianconeri hanno più che raddoppiato i 30 minuti di bel calcio visti contro il Milan (e poi scomparsi contro il Napoli) e la tenuta fisica complessiva. L’approccio mentale al match, altra incognita, è stato quello necessario per uno snodo fondamentale come quello del Dall’Ara. La difesa che non prende gol da quattro gare consecutive e anche la capacità di soffrire e di adattarsi alle difficoltà nel finale hanno dimostrato che l’inversione rispetto al trend di coppa Italia c’è stata. Sarri riparte da 70 minuti di bella Juve per tagliare il traguardo tricolore. E ora il Lecce.
La condizione sale: si è visto nel gioco E se gli attaccanti non sbagliano...