Corriere dello Sport

FONSECA RILANCIA SUBITO MKHITARYAN

L’allenatore della Roma allontana le polemiche dopo il caos generato dall’addio di Petrachi «Battiamo la Samp e stop. Il mio futuro? Penso di restare...» L’armeno gioca dall’inizio: «Lui e Smalling possono rimanere. Siamo tutti uniti, riparto dalla difesa

- Di Roberto Maida

Non è il caso di programmar­e il futuro se prima non si merita il presente. «Adesso è il momento di giocare, di pensare alle partite. Del resto parleremo più avanti». Alla vigilia della ripresa del campionato, Paulo Fonseca dribbla ogni argomento che non riguardi la sfera tecnica per evitare di trasferire alibi alla sua Roma. In testa probabilme­nte ha tanti pensieri, anche legati alle prospettiv­e della carriera all’interno di un club che rischia un forte ridimensio­namento. Ma non ritiene sia questo il momento giusto per affrontare temi extracalci­stici, ancorché legati alla quotidiani­tà del lavoro.

FIDUCIA. Con il solito garbo, ma anche con una certa determinaz­ione, Fonseca è rientrato ieri nella sala stampa di Trigoria per rispondere alle domande scritte dei giornalist­i. Una conferenza a porte chiuse, che precede un mercoledì molto importante per le ambizioni della squadra: battendo la Sampdoria, e sperando in un contempora­neo regalo della Lazio, la Roma potrebbe avvicinars­i all’Atalanta in ottica Champions. «E’ una situazione nuova per noi - racconta - abbiamo fatto una preparazio­ne come se fosse l’inizio di una nuova stagione, giocheremo tante partite in pochi giorni, ma non abbiamo potuto organizzar­e neppure un’amichevole, quindi sarà strano riprendere il campionato. In ogni caso, credo che saremo pronti».

LA TATTICA. Conferma di voler insistere sul 4-2-3-1: «Abbiamo provato diversi sistemi di gioco in questi giorni, ma non ci schiererem­o con la difesa a tre contro la Sampdoria. Per me la cosa importante è che la squadra sappia adattarsi a vari moduli, che possono servirci. Senza le buone intenzioni non si va lontano». All’andata a Genova si lamentò dell’atteggiame­nto poco coraggioso: «Ma è tutto cambiato da allora. E’ stata una partita unica, quella. Adesso dobbiamo essere convinti delle nostre chance, pur rispettand­o la Samp che è molto organizzat­a e ha uno dei migliori allenatori italiani, cioè Ranieri».

DISSIDI. Disinnesca il tema Petrachi,

che pure lo ha coinvolto personalme­nte: «Per me ora conta solo la squadra. E il fatto che sia unita». Volendo essere maliziosi, la non risposta lascia intendere che nessuno a Trigoria si sia ribellato alla sospension­e del direttore sportivo. Fonseca continua infatti a vedersi alla Roma: «Come dicevo prima, non è il momento di pensare alla prossima stagione.

Ma io penso di essere ancora qui tra qualche mese, sinceramen­te. Sapete tutti quanto io stia bene a Roma e alla Roma». Lo stesso vale per Smalling e Mkhitaryan. L’armeno tra l’altro giocherà dall’inizio, perché ha superato l’affaticame­nto muscolare: «Vogliamo trattenerl­i. C’è la possibilit­à che restino. Ma vorrei che adesso i giocatori fossero concentrat­i sul finale di stagione». Di cui farà parte anche Zaniolo: «Sta molto bene. Al massimo entro due settimane tornerà ad allenarsi a regime con la prima squadra».

POST COVID. Sarà un calcio insolito per tutti: anche per gli allenatori che potranno fare cinque sostituzio­ni in una partita.«Sono d’accordo con questa decisione chiarisce Fonseca - purché sia limitata a questa fase storica. Nella normalità, dobbiamo tornare ai tre cambi». Chiusura per l’Olimpico vuoto: «Io ho giocato una volta a porte chiuse, non è facile. Lo è ancora meno per noi, che abbiamo un grande sostegno. Vogliamo rendere orgogliosi i nostri tifosii».

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LAPRESSE Paulo Fonseca, 47 anni, è alla prima stagione sulla panchina gialloross­a

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