Corriere dello Sport

Ora Banchero può vestire l’azzurro

- Di Fabrizio Fabbri

Era nell’aria, lo aveva già confermato il presidente della Fip, Gianni Petrucci, che la pratica per il passaporto italiano del fenomenino Paolo Banchero era in dirittura d’arrivo. E da ieri il giovane virgulto dalle chiare origini tricolori - il papà Mario, ex giocatore di football americano, ha radici liguri - è a tutti gli effetti un giocatore a disposizio­ne di coach Sacchetti, avendo ritirato il prezioso documento che, se non ci fosse stato il Covid-19 a ritardare il disbrigo della pratica, sarebbe stato disponibil­e già a marzo. Unico dubbio ancora in piedi, che dovrà chiarire la Fiba, è se alla chiamata dell’Italbasket risponderà come italiano a tutti gli effetti oppure come passaporta­to, andando a ricoprire una casella, oggi occupata da Jeff Brooks, che nei sogni di Sacchetti potrebbe essere dal playmaker Donte DiVincenzo. Si vedrà.

COLLEGE IN CACCIA. Banchero, che il dna da fuoriclass­e e l’amore per il basket lo ha ereditato da mamma Rhonda Smith, ex giocatrice in Wnba e nella nazionale statuniten­se, prima dello stop dello sport agonistico mondiale per la pandemia, stava disputando la sua penultima stagione di “high school” con O’Dea, liceo di Seattle, città dove è nato il 12 novembre 2002. Deve quindi ancora completare il ciclo liceale prima di accasarsi, a meno che non decida di anticipare i tempi, in uno dei grandi college della Ncaa che gli stanno facendo una corte serrata. La lotta tra Duke, Gonzaga, Washington, Kentucky, Arizona e Tennessee è ora ridotta a una volata tra Kentucky o Gonzaga per accaparrar­si i 206 centimetri di questo talento cristallin­o che Luca Virgilio, “director of basketball operations” alla Nebraska University così descrive. «Banchero è un lungo atletico, esplosivo e forte fisicament­e per la sua età. Molto dotato tecnicamen­te, ha la capacità di mettere la palla per terra e attaccare dal palleggio. Se continua a migliorare il suo tiro dal perimetro ha possibilit­à di essere un giocatore speciale. Non ci dimentichi­amo che ha solo 18 anni ma sicurament­e un potenziale estremamen­te interessan­te».

A seconda di dove ricadrà la scelta tra Kentucky o Gonzaga, Banchero verrà indirizzat­o nel ruolo di ala forte o di pivot. «Nella high school - dice ancora Virgilio - si è alternato sia nell’una che nell’altra posizione. Quando andrà al college, sarà interessan­te vedere se lo faranno giocare da 4 o da 5». Dagli Stati Uniti rimbalza il saluto del ragazzo. «Giocare in azzurro per me è motivo di orgoglio - ha detto Banchero - anche perché la mia famiglia si sente italiana. Ora ho il passaporto e non vedo l’ora di cominciare. Ci vediamo presto».

Ala forte-pivot, 2.06 è ancora un liceale, ma le università Usa se lo contendono

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Paolo Banchero, 17 anni, è nato a Seattle da papà di origini italiane

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