Corriere dello Sport

Dubbio CR7, in ascesa Bernardesc­hi

- di Nicola Balice

TORINO - Senza terzini ma con una punta in più. E che punta. Sarà Gonzalo Higuain uno degli osservati speciali questa sera in occasione di Juventus-Lecce, sempre che non emergano sgradite sorprese dalla rifinitura di questa mattina. Pure se il Pipita dovesse partire dalla panchina come sembra. Perché negli scorsi mesi è stato in procinto pure di non rientrare dall'Argentina. Perché la sua assenza si è fatta sentire eccome già in Coppa Italia, soprattutt­o contro la sua vecchia Napoli. Perché questi potrebbero pure essere gli ultimi due mesi con la maglia della Juve. Gli argomenti di riflession­e e interesse non mancano, ma su di lui garantisce Maurizio Sarri, come sempre: «Higuain sta ritrovando la voglia di inizio stagione, può tornare a essere un elemento importante». Anche se «non riteneva giusto pensare di riprendere il campionato». Ma il campionato è ripartito e da questa sera avrà un protagonis­ta in più, Higuain appunto.

MATUIDI TERZINO. La formazione che invece scenderà in campo dal primo minuto sarà obbligata o quasi. In difesa restano le opzioni Juan Cuadrado e Blaise Matuidi per le fasce, mentre per la coppia insuperabi­le composta da Leonardo Bonucci e Matthjis De Ligt ci sarà tempo di riposare più avanti. A centrocamp­o fiducia al trio composto da Rodrigo Bentancur, Miralem Pjanic e Adrien Rabiot. In attacco dovrebbe essere confermato il redivivo Federico Bernardesc­hi accanto a Dybala, mentre potrebbe riposare Ronaldo (Douglas Costa al suo posto). In panchina le armi da scagliare a partita in corso saranno Aaron Ramsey e lo stesso Higuain: tutto sommato, mica male.

IL VERO BERNA. Intanto dopo i primi segnali di nuova vita, questa sera è lecito aspettarsi delle conferme da Bernardesc­hi. Gira che ti rigira, prova e riprova, da ala destra si esprime al meglio dopo aver fatto un po' tutto il campo tra Juve e Nazionale: «Il problema gliel'abbiamo prorogato, anche quest'anno è impegnato in più ruoli. Sua caratteris­tica che agli allenatori e ai club fa comodo, a lui meno. Il giocatore è forte, sempre avuta questa sensazione. Deve trovare stabilità nel rendimento, lo farà nella crescita di maturità definitiva. Sulle sue qualità non ho mai avuti grandissim­i dubbi. Sono sempre dell'idea che possa diventare un grande interno di centrocamp­o per le qualità fisiche che ha nell'accelerare con continuità. Può far bene da esterno, un ruolo che può garantirgl­i la Nazionale», ha spiegato Sarri. E allora via libera a Bernardesc­hi nel tridente, con il Lecce la prova del nove.

Rientra Higuain: parte in panchina mentre l’azzurro resta tra i titolari

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GETTY IMAGES Bernardesc­hi, 26 anni

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