Corriere dello Sport

La Lazio a meno 4 dalla Juve con 11 gare nel 99/2000

- Di Marco Ercole

Ci sono tanti motivi per non vedere solo il bicchiere mezzo vuoto. Sì, la delusione per la sconfitta di Bergamo è stata grossa, quella prima mezz'ora aveva fatto pregustare un ritorno in campo con i fiocchi. Poi però è arrivata la rimonta, che ha lasciato una sensazione con la quale l'ambiente Lazio, in Serie A, non si trovava a confronto da ben 273 giorni, dal 25 settembre 2019 per la precisione. Aveva abituato bene, la squadra di Simone Inzaghi: quella di Bergamo è appena la terza sconfitta in campionato dopo quelle con la Spal al Mazza e con l'Inter a San Siro. Ha perso poco, insomma, e solo in trasferta. Per questo, nonostante il ko, il distacco dalla Juve è di soli 4 punti a 11 giornate dal termine. Una situazione che riporta alla mente il piacevole ricordo della stagione 1999/2000, quella del secondo scudetto della storia biancocele­ste. Già, anche in quell'occasione, con lo stesso numero di partite ancora da giocare, l'allora squadra di Eriksson (e Inzaghi in campo) era a 4 lunghezze di distanza dalla prima posizione occupata dalla Vecchia Signora: 50 punti la Juve, 46 la Lazio, con inseguitri­ci tra l'altro molto più vicine (Milan 45, Inter 43 e Roma 42). Il divario, peraltro, si allargò sino a 9 punti. E anche in quella circostanz­a restava da giocare lo scontro diretto, a Torino. In quel caso era alla quintultim­a giornata e ci pensò Diego Pablo Simeone a regalare il successo. Stavolta è in programma prima, a sette gare dal termine del campionato. Le analogie ci sono, il precedente lascia ben sperare. Basta riuscire a vedere l'altra parte del bicchiere.

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