Corriere dello Sport

SPRINT PER L’EUROPA IL MILAN SCALPITA

Da due anni mai così tante reti in una gara sola: la pandemia ha restituito una squadra tonica e aggressiva. Ma adesso c’è un ciclo di ferro

- Di Adriano Ancona

Dopo i quattro gol segnati al Lecce i rossoneri non vogliono fermarsi Il primo scoglio è la Roma domenica (all’andata Pioli perse): in tutto due settimane di fuoco

Ciclo di ferro, il Milan è pronto. Decisament­e rinvigorit­o dai quattro gol di Lecce, una botta di vita che ha restituito credibilit­à. Erano quasi due anni che i rossoneri non segnavano così tanto in una volta sola, in campionato. Un modo come un altro per guardare dritta negli occhi la fase più impegnativ­a. Ricapitola­ndo: Roma, Lazio, Juve, Napoli e per finire il Parma che non molla un centimetro. Un periodo da bollino rosso – con in mezzo la trasferta più “soft” di Ferrara, dove il Milan l'anno scorso ha visto da vicino un piazzament­o Champions – per capire se la pausa ha restituito davvero una squadra agguerrita. La Roma sarà lo scoglio iniziale, all'andata Pioli conobbe la sua prima sconfitta sulla panchina del Milan. Per poi arrendersi, il più delle volte, anche negli altri scontri diretti. In totale, contro chi sta davanti ai rossoneri, è arrivato un solo punto contro il Napoli.

IMPENNATA URGENTE. Un pareggio di rabbia, quello ottenuto in novembre, ma episodico perché il Milan per il resto ha regolarmen­te piegato la testa. Nell'ultima giornata, poi, in zona Europa League hanno vinto tutte. Al poker milanista contro il Lecce non si è fatto attendere nemmeno l'exploit del Parma oltre ai graffi di Napoli e Roma. Quindi l'impennata d'orgoglio, dopo il pari salentino, tradotta in quei due minuti da urlo - con i gol di Bonaventur­a e Rebic - è stata salvifica. Ne serve un'altra, possibilme­nte a medio termine, dato che il Milan è atteso da due settimane decisive per giocarsi il settimo posto. Cercando, al tempo stesso, di evitare la quinta esclusione dall'Europa negli ultimi sette anni. Sarebbe un altro flop, indipenden­temente dai cambi al timone – è in arrivo Rangnick – che sono già messi i preventivo per l'anno prossimo. Il Milan non vuole fare a cazzotti col futuro. Un avviso ai naviganti che deve passare, forte e chiaro. Il resto lo farà un trittico di partite che è pronto a raccontare molte verità. I rossoneri più che dignitosi della sfida alla Juve, in Coppa Italia, e quelli visti lunedì sbarazzars­i del Lecce non sono certo un'ipotesi di squadra. Aspettando, s'intende, il vero Ibrahimovi­c. Preso per arpionare la zona europea, quella che dai radar del Milan non è sfuggita. Ma adesso bisogna fare sul serio anche contro le big. E scollinare senza lividi il momento più critico: i rossoneri hanno un bilancio impietoso con le grandi. Pensare che a un certo punto, presi per mano da Zlatan, si erano dati come obiettivo anche il quarto posto. Il Milan però si è auto-ridimensio­nato, a lungo andare. Le buone partite contro la Juve – sia in campionato che la Coppa Italia intervalla­ta dal lock-down – hanno reso l'idea di un gruppo che può giocarsela con tutti. E che soltanto contro l'Atalanta ha dovuto chiamarsi fuori per manifesta inferiorit­à.

INCOGNITA NAPOLI. Tutto questo, con un'incognita sullo sfondo. Il Napoli dell'amico Gattuso potrebbe, indirettam­ente, mettersi di traverso al Milan. Già, avendo vinto la Coppa Italia il posto ai gironi per Ringhio è assicurato. Un'eventualit­à da mettere in conto. Se i rossoneri arrivasser­o sesti, tenendosi dietro il Napoli, sarebbero condannati ai turni preliminar­i di Europa League. Non certo il massimo delle prospettiv­e, un po' come era capitato tre anni fa al ritorno del Milan sulla scena internazio­nale. Un ingresso dalla porta di servizio, come avverrebbe con questa classifica. Con il cambio di guida tecnica e la nuova preparazio­ne, il calendario di fine estate si intaserebb­e. Ma questo passa il convento, sempre a patto di superare i prossimi esami.

 ??  ?? Stefano Pioli (54 anni) parmense allena il Milan da ottobre 2019 quando era stato chiamato a sostituire Marco Giampaolo
Stefano Pioli (54 anni) parmense allena il Milan da ottobre 2019 quando era stato chiamato a sostituire Marco Giampaolo

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