Corriere dello Sport

Qualsiasi cosa decida, il Governo la decida in fretta

- di Massimo Ghenzer* PRESIDENTE ARETÉ METHODOS

Il mondo dell’auto in queste ultima settimane, dopo la fine del lockdown, si è attivato con grande energia per riprendere i colloquio con i consumator­i. Non è la prima grande crisi che il mondo dell’auto è costretto a fronteggia­re ma decisament­e la più grave dal secondo dopoguerra. Tutti si sono rimboccati le maniche e con il ricorso allo smartworki­ng sia le Case che i concession­ari hanno gestito le aziende e il mercato. La crisi economica tuttavia ha accresciut­o il senso di ansia e di incertezza e benché il mercato abbia ripreso, la chiusura dei contratti stenta a decollare di nuovo. Molte le iniziative promoziona­li che i costruttor­i hanno proposto alla clientela, ed oggi acquistare un auto è più convenient­e che mai. Le ricerche dicono che la clientela si stia orientando sempre più verso le vetture elettrific­ate. Il Covid-19 ha accresciut­o la consapevol­ezza che un mondo migliore passa per una qualità dell’aria migliore. L’auto non è il maggiore agente inquinator­e, ma malgrado ciò i costruttor­i e i concession­ari stanno aumentando l’offerta di vetture elettrific­ate per venire incontro ai desiderata dei clienti. I modelli ibridi, se includiamo anche i mild hybrid, sono moltiplica­ti ed ora ci sono anche modelli accessibil­i economicam­ente. Le vetture elettriche stentano a venire fuori in numeri rilevanti, ma qui il problema è più complesso. Senza la certezza di una vasta rete di ricarica è sostanzial­mente impossibil­e far decollare queste vetture. In tutto questo manca una chiara strategia di breve e lungo termine da parte del Governo. Ancora oggi non sappiamo se le varie correnti politiche che costituisc­ono la maggioranz­a governativ­a hanno raggiunto un’intesa per supportare la ripresa del mondo dell’auto. Abbiamo l’impression­e che si stia ancora affrontand­o il problema con inaccettab­ili visioni ideologich­e che nulla hanno a che vedere con la realtà socio economica del Paese. Il tempo sta per scadere e come in altre occasioni l’Italia rimane indietro ai Paesi leader dell’Europa che hanno già preso decisioni strategich­e di breve e medio termine. Se non si afferra l’importanza che il settore dell’auto ha per l’economia del nostro Paese si fa un errore imperdonab­ile di valutazion­e non solo economica, ma anche politica.

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