Qualsiasi cosa decida, il Governo la decida in fretta
Il mondo dell’auto in queste ultima settimane, dopo la fine del lockdown, si è attivato con grande energia per riprendere i colloquio con i consumatori. Non è la prima grande crisi che il mondo dell’auto è costretto a fronteggiare ma decisamente la più grave dal secondo dopoguerra. Tutti si sono rimboccati le maniche e con il ricorso allo smartworking sia le Case che i concessionari hanno gestito le aziende e il mercato. La crisi economica tuttavia ha accresciuto il senso di ansia e di incertezza e benché il mercato abbia ripreso, la chiusura dei contratti stenta a decollare di nuovo. Molte le iniziative promozionali che i costruttori hanno proposto alla clientela, ed oggi acquistare un auto è più conveniente che mai. Le ricerche dicono che la clientela si stia orientando sempre più verso le vetture elettrificate. Il Covid-19 ha accresciuto la consapevolezza che un mondo migliore passa per una qualità dell’aria migliore. L’auto non è il maggiore agente inquinatore, ma malgrado ciò i costruttori e i concessionari stanno aumentando l’offerta di vetture elettrificate per venire incontro ai desiderata dei clienti. I modelli ibridi, se includiamo anche i mild hybrid, sono moltiplicati ed ora ci sono anche modelli accessibili economicamente. Le vetture elettriche stentano a venire fuori in numeri rilevanti, ma qui il problema è più complesso. Senza la certezza di una vasta rete di ricarica è sostanzialmente impossibile far decollare queste vetture. In tutto questo manca una chiara strategia di breve e lungo termine da parte del Governo. Ancora oggi non sappiamo se le varie correnti politiche che costituiscono la maggioranza governativa hanno raggiunto un’intesa per supportare la ripresa del mondo dell’auto. Abbiamo l’impressione che si stia ancora affrontando il problema con inaccettabili visioni ideologiche che nulla hanno a che vedere con la realtà socio economica del Paese. Il tempo sta per scadere e come in altre occasioni l’Italia rimane indietro ai Paesi leader dell’Europa che hanno già preso decisioni strategiche di breve e medio termine. Se non si afferra l’importanza che il settore dell’auto ha per l’economia del nostro Paese si fa un errore imperdonabile di valutazione non solo economica, ma anche politica.