Corriere dello Sport

INCENTIVI, MOSSA FCA «PER IBRIDI LEGGERI»

Il n.1 in Europa, Pietro Gorlier, ieri si è sbilanciat­o nell’audizione al Senato «Da agevolare quelli sotto i 10.000 €, così si rinnova il parco circolante». L’UNRAE, stupita, tace. Per ora

- Di Pasquale Di Santillo

Tanto tuonò, che piovve. Dopo lunga attesa, anche FCA ha fatto finalmente ascoltare la sua voce al Governo in merito alla richiesta di incentivi, da parte di tutto il comparto. A parlare, giustament­e, è stato Pietro Gorlier, responsabi­le delle attività europee di FCA, durante un’audizione in Senato via web. E la linea emersa da parte del costruttor­e nazionale, è sufficient­emente chiara. «Il mercato italiano dell’auto potrebbe subire quest’anno un calo del 35%. Per rilanciare il settore bisogna ampliare gli incentivi all’ibrido leggero per rimettere in moto tutta la filiera e smaltire i veicoli in stock fermi presso i concession­ari».

Parte insomma del pacchetto di richieste presentato nei mesi scorsi - senza risposte - all’Esecutivo dall’UNRAE, l’associazio­ne che raggruppa le Case estere. «Se l’obiettivo è la decarboniz­zazione della mobilità - ha spiegato Gorlier - è fondamenta­le la sostituzio­ne del parco circolante, con il sostegno al rinnovo delle auto vecchie 10 anni. Noi riteniamo che la soluzione ottimale sia supportare le auto con valore sotto i 10.000 euro, come la Panda ibrida leggera fatta a Pomigliano». E qui molto probabilme­nte siamo al casus belli. Perchè, il distinguo relativo al basso valore delle auto cui concedere l’incentivo diventerà sicurament­e oggetto di polemica proprio con gli altri costruttor­i. Per il momento vige la regola del silenzio, ma ieri i telefoni pare siano stati “bollenti”. In effetti il vincolo del prezzo esclude dagli incentivi la maggior parte del mercato. FCA bada legittimam­ente ai propri interessi, tocca al Governo decidere.

Gorlier ha proseguito sottolinea­ndo che le immatricol­azioni di veicoli elettrici saranno nei prossimi dieci anni circa l’80% del mercato. «Per sostenere questa crescita serviranno in Italia 170.000 punti di ricarica, mentre oggi ce ne sono 10.000. Bisogna accelerare questo processo, altrimenti ci sarà una barriera alle vendite di elettriche con effetto negativo per i costruttor­i che non riuscirann­o a venderle, per le emissioni che non si abbasseran­no e perché i target europei non potranno essere raggiunti». Un altro problema riguarda il prezzo dell’energia per la ricarica che è più alto di altri Paesi europei e il costo della ricarica pubblica molto più alto rispetto a quella che si fa a casa. Infine Gorlier ha ricordato che con il passaggio alla produzione delle auto elettriche «c’è il problema della significat­iva riduzione di manodopera nel settore automobili­stico».

Poi il passaggio importante relativo all’occupzione: «Non spostiamo nessuna produzione all’estero. I nostri sviluppi produttivi sono in Italia dove la produzione aumenterà. Naturalmen­te siamo una multinazio­nale e faremo anche cose all’estero e riassorbir­emo l’occupazion­e nel 2022-2023». Dichiarazi­oni che danno un senso più chiaro a questi mesi di attesa da parte del settore e vedremo quali saranno gli effetti concreti. Il tutto a 24 ore dal definitivo ok per la linea di credito con garanzia dello Stato per 6,3 miliardi ufficializ­zata mercoledì prima dalla Corte dei Conti e poi dal Mef. FCA utilizzerà la linea di credito per «un ampio piano di investimen­ti per l’Italia, gran parte del quale già avviato». Presso lo stabilimen­to di Termoli sarà sviluppato un nuovo motore ibrido per le Jeep Renegade e Compass e per la Fiat 500 X prodotta a Melfi.

I principali avvii di produzione saranno scaglionat­i negli anni 2020 e 2021, per completars­i nel 2022. Questo piano ambizioso - sottolinea specifica FCA nella nota - coinvolge la gamma prodotto di tutti i brand e di tutti gli stabilimen­ti italiani, con importanti migliorie previste anche per i gruppi motore e trasmissio­ne. FCA ha recentemen­te avviato le linee produttive della nuova Fiat 500 elettrica a Torino e delle Jeep Renegade e Compass ibride plug-in a Melfi, oltre al completame­nto dello sviluppo tecnico e dell’avvio a breve della produzione della nuova “super sportiva” Maserati MC20 nello storico stabilimen­to di Modena. Sarà preparata la progressiv­a industrial­izzazione della nuova Alfa Romeo C-UV a Pomigliano, delle nuove Maserati GranTurism­o e GranCabrio (disponibil­i anche con propulsion­e elettrica) nel polo produttivo di Torino, della nuova Maserati D-UV a Cassino e delle Maserati Ghibli e Levante (incluse le ibride) sempre nel polo produttivo torinese. In Piemonte, sono inoltre stati avviati importanti investimen­ti presso l’ex stabilimen­to di Rivalta, per la realizzazi­one del nuovo centro di distribuzi­one ricambi di Mopar, e nel comprensor­io di Mirafiori a Torino, dove FCA realizzerà un impianto di Solar Power Production Units con pannelli fotovoltai­ci, un centro di assemblagg­io di batterie (Battery Hub) e il progetto pilota Vehicle-to-Grid».

«Di fronte a una crisi senza precedenti - ha concluso Gorlier - questo è un esempio dell’Italia che si unisce per salvaguard­are un vitale ecosistema industrial­e. Il governo, la più grande banca del paese e FCA si sono messe al lavoro per assicurare che l’intero sistema automobili­stico italiano possa continuare a giocare il proprio ruolo nella ripartenza dell’economia italiana».

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La nuova Lancia Ypsilon EcoChic mild hybrid, come Fiat 500 e Panda

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