Corriere dello Sport

FURIA ZENGA «SCATENO IL CHOLITO»

Uno strano debutto in casa contro il Toro: «Sognavo la Sardegna Arena piena» «Simeone più vicino alla porta: non deve stancarsi. Dobbiamo replicare la vittoria con la Spal»

- di Giuseppe Amisani

«Senza pubblico viene azzerato il fattore campo. Un vero peccato perché avevo immaginato un esordio differente alla Sardegna Arena». Walter Zenga è pronto a fare il suo ingresso nell’arena rossoblù per guidare il suo Cagliari nella sfida al Torino in programma questa sera, ma aveva sognato una prima volta molto differente. Il pubblico lo avrebbe acclamato, soprattutt­o dopo il successo ottenuto a Ferrara e questo gli avrebbe dato la carica giusta per spingere ancora di più i suoi giocatori.

CAMBIO DI PROGRAMMA. E invece l’atmosfera sarà molto diversa perché la squadra di casa giocherà in un silenzio surreale che potrebbe ritorcersi contro proprio i rossoblù. «Diciamo che, così come tanti altri aspetti, anche questa sarà una novità perché è vero che noi non avremo la spinta dei nostri tifosi ma anche per gli avversari sarà una situazione strana che non sappiamo come possano interpreta­re. A me, ad esempio, uno stadio intero che mi faceva il tifo contro, mi dava uno stimolo in più».

Il rammarico è cresciuto soprattutt­o dopo il successo ottenuto in casa della Spal perché questa sera sarebbero stati in tanti a voler accogliere quella vittoria come un successo scaccia crisi dopo tanta amarezza vissuta. Ma Zenga non è uno che perde troppo tempo ed ha subito preferito voltare pagina cercando di raccoglier­e quanti più elementi positivi possibile dalla gara di martedì. «Dobbiamo essere bravi a resettare immediatam­ente da una gara all’altra, pensando solo a recuperare bene, in modo che i giocatori restino sereni e liberi mentalment­e. Vincere, però, ci ha dato la carica giusta anche perché un successo qui non si vedeva da parecchio. In più non abbiamo subito gol e questo è importante perché speriamo di aver preso una strada positiva che non vogliamo lasciare».

LE SCELTE. Dovrà ancora una volta fare i conti con le assenze perché se è vero che rientrano dopo la squalifica Cigarini e Ceppitelli, il tecnico dei sardi ha perso martedì sera Pisacane, out per una doppia frattura alle costole, e non riuscirà a recuperare Nainggolan che si è allenato troppo poco con la squadra. «Ma non è mia abitudine lamentarmi delle assenze perché quando accade qualcosa del genere, penso a come posso rimediare. Siamo in una situazione nella quale c’è un turn-over naturale e chi scende in campo sa di dover dare qualcosa in più anche per chi non c’è».

Cragno ritroverà il posto tra i pali ma per arrivare ad un undici definitivo, Walter Zenga aspetterà l’ultimo minuto per capire chi avrà recuperato meglio e chi no. Intanto, potrà godersi l’abbraccio con un avversario che vorrebbe volentieri alla sua corte, Salvatore Sirigu, da lui lanciato ai tempi del Palermo.

«Quando un ragazzo vale ed è bravo e preparato, non ha alcun problema. Sono molto affezionat­o a lui e sono strafelice che sia arrivato alla Nazionale. Mi piacerebbe vederlo con la maglia del Cagliari se posso fare una battuta. Ma in generale, avrà tanto da dire nel calcio italiano».

Il momento amarcord, però, lascerà presto spazio solo alla concentraz­ione per una sfida che si annuncia combattuta e nella quale l’allenatore rossoblù vuole vedere ulteriori progressi. Magari con il terzo gol consecutiv­o di Giovanni Simeone, autentico mattatore di questa ripresa del campionato. «Lui è un ragazzo straordina­rio, ha voglia e passione. Io lo voglio tenere più vicino possibile alla porta avversaria in modo che non si stanchi a correre dietro agli altri». E magari con un guizzo di Daniele Ragatzu che ha mostrato i suoi colpi ma che deve trovare la strada della continuità. «Se imita Simeone, potrà togliersi grandi soddisfazi­oni perché è un patrimonio della società con un talento devastante».

«Non mi lamento delle assenze: turn over naturale da qui alla fine»

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