Glasgow, paura e feriti ucciso l’accoltellatore
Dopo Reading, ieri attacco a un hotel per rifugiati
Terrore ieri a Glasgow, proprio come a Reading una settimana fa. Sabato scorso tre vittime e alcuni feriti in un parco della città a sud-ovest di Londra, ieri l’odio si è sfogato in Scozia. Gran Bretagna scossa ancora dal sangue e dalla paura. Un attacco rapido e violento in un hotel che in questi mesi di pandemia è stato utilizzato come alloggio per i richiedenti asilo in attesa di risposte e sistemazioni. Subito l’allarme nel primo pomeriggio, le urla, gli spari e la struttura circondata da decine di vetture delle forze dell’ordine: sei almeno le persone ferite nel raid e un morto, il sospetto killer, un uomo di colore, vittima del duro conflitto a fuoco che si è scatenato con la polizia. La furia omicida è esplosa lungo una scalinata del Park Inn Radisson hotel nella centralissima West George Street. Ferito nell’accoltellamento un agente, poi l’arrivo dei corpi speciali incappucciati. La Greater Glasgow Police via Twitter ha riferito di un morto (il solo aggressore) e 6 persone ricoverate in ospedale: incluso l’agente accoltellato, “in condizioni critiche, ma stabili”. Mentre la Bbc ha parlato di 3 persone uccise, accoltellatore compreso, oltre ai 6 feriti di sesso maschile fra i 17 e i 53 anni d’età.
C’è chi ha parlato immediatamente di “un incidente serio”, poi di un raptus e non comunque di terrorismo, come invece sostenuto dopo l’accoltellamento a Reading
da parte del rifugiato libico arrestato poche ore dopo. Stavolta gli investigatori non credono a una matrice terrorista, ma pensano a possibili scontri tra profughi, indagini al momento ad ampio raggio. La first minister del governo locale scozzese, Nicola Sturgeon si è limitata a dire: «E’ stato un pomeriggio spaventoso per Glasgow». Parole di supporto e vicinanza alle vittime e ai familiari da parte del premier Boris Johnson. Ma non può bastare, serviranno ben altre risposte.
Escluso per ora il terrorismo, c’è chi ha parlato di raptus o lite tra profughi