Corriere dello Sport

Un Drago su Parolo, ma dopo su Caicedo si fa beffare

- Di Ilaria Masini

Fenomeno nel primo tempo, infilzato nel secondo. È la serata a due facce di Dragowski che prima è decisivo su Parolo, determinat­e su Jony, ma poi viene battuto da Immobile su un calcio di rigore provocato da lui stesso e infine punito da Luis Alberto. Il "Drago" si supera infatti all'Olimpico nella prima frazione di gioco e poi nella seconda atterra Caceido in area. Il portiere protesta vivacement­e fino alla fine, non è convinto ma il penalty viene assegnato e Immobile non sbaglia, ma non è finita qui perché arriva anche la rete della vittoria laziale. Una serata con due facce per il "Drago" a cui non riesce l'impresa.

Ma andiamo per ordine: due minuti dopo la rete del vantaggio di Ribery, il portiere viola mette il suo zampino al 27' per mantenere l'1-0 viola. Un miracolo in tuffo su Parolo che stacca più alto di tutti ma trova di fronte il "Drago" della Fiorentina. E sempre nel corso del primo tempo ipnotizza Immobile e, anche se l'azione laziale è viziata dal fuorigioco, comunque Bartlomiej dà un segnale di solidità assoluta. Lo sgambetto alla serata perfetta arriva però nel secondo tempo quando la Lazio si procura il rigore grazie a Caceido, proprio l'uomo a cui nella gara del girone di andata Dragowski aveva parato il tiro dagli undici metri. Questa volta è invece Immobile a non fallire e a firmare l'1-1. Ma non è finita perché la grande delusione è dietro l'angolo e porta la firma di Luis Alberto.

DELUSIONE. E così il portiere della Fiorentina vive una serata amara dopo la dolcezza iniziale, anche se ormai tutti hanno imparato a fidarsi di lui. Perché contro il Brescia si era superato nel finale opponendos­i a tempo scaduto su Dessena e dando il suo contributo per il pareggio finale. Sul rigore firmato da Donnarumma non aveva potuto niente e per per il resto era stato spettatore. In questa stagione è stato sempre in campo in campionato per novanta minuti in tutte le ventotto gare della serie A lasciando invece spazio a Terraccian­o nelle sfide di coppa Italia contro Cittadella, Atalanta e Inter.

IL CONTRATTO. Del resto Dragowski, al di là di ogni singola prestazion­e, ha sempre la fiducia totale della Fiorentina e dei suoi dirigenti che la scorsa estate hanno deciso di puntare tutto su di lui mandando a giocare in prestito Lafont. Il direttore sportivo Daniele Pradè era stato chiaro sul fatto che i viola avrebbero puntato sul polacco se lui avesse voluto rimanere a Firenze. Così è stato e adesso per Dragowski potrebbe arrivare anche una proposta per prolungare il proprio accordo che attualment­e è in scadenza nel 2023. La Fiorentina vuole puntare su di lui perché il portiere polacco ha la fiducia di proprietà e dirigenza. La prossima gara sarà un'altra sfida, un'altra battaglia che tutti vogliono vincere fino in fondo, senza illusioni iniziali e con la voglia di fare solo miracoli. Contro il Sassuolo il "Drago" si dovrà superare veramente.

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Bartlomej Dragowski, 22 anni, con Milenkovic, insidiato da Immobile
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