Friedkin-Pallotta, segnali di ripresa
ROMA - Nel mese di luglio possono riprendere i contatti tra i legali di Friedkin e quello di Pallotta. I due americani, pur avendo buoni rapporti, non trattano direttamente dopo il no di Pallotta all’ultima offerta del magnate texano. Il passivo di 126 milioni evidenziato nell’assemblea dei soci impone una svolta. Non tutti i dirigenti a Roma spingono per un cambio di proprietà e Pallotta è sempre intenzionato a lasciare, ma solo alle sue condizioni. Friedkin se dovesse tornare in corsa non rialzerebbe l’offerta, ma cambierebbe le modalità di pagamento, per venire incontro a Pallotta.
La ripresa del campionato è importante per far ripartire la trattativa, il futuro della Roma in questo momento è pieno di incognite. Non ci sono stati più contatti ufficiali dopo il no di Pallotta all’offerta di Fridekin di 575 milioni del 18 maggio scorso. Ma qualcosa potrebbe muoversi nei prossimi giorni. La partita si gioca sui tavoli dei più importanti studi legali americani, in Italia arrivano solo riflessi. La Roma non avrà problemi insormontabili per l’iscrizione al campionato, ma sarà costretta a fare plusvalenze per decine di milioni. Ha già ottenuto la licenza Uefa, ma i parametri per l’iscrizione al campionato sono diversi. In attesa di capire se ripartirà la trattativa con Friedkin, Pallotta dovrà provvedere a completare l’aumento di capitale per i restanti 45 milioni entro la fine dell’anno.
DIRETTORE SPORTIVO. Resta congelata la posizione di Petrachi, sospeso dalla società dall’incarico di direttore sportivo. I dirigenti stanno cercando di trovare un accordo sulla transazione per arrivare al licenziamento. Intanto perde quota la possibilità di un ritorno di Massara. Pallotta ha già bocciato il direttore sportivo cresciuto all’ombra di Sabatini. Il suo ritorno a Roma a settembre sembra molto complicato, anche se i rapporti con Baldini sono buoni. Con la presidenza di Pallotta la Roma resterà così, con De Sanctis direttore sportivo facente funzioni e dietro la longa manus di Baldini. Sarà il consulente di Pallotta a indicare le strategie di mercato della Roma e a lavorare in prima persona sulle tante trattativa aperte con i club della Premier. Sarà sempre Baldini, con la collaborazione dei procuratori più vicini alla Roma, da Giuffrida a Busardò, a cercare la sistemazione per i quattordici giocatori in esubero rimasti in organico. Una delle colpe che vengono imputate a Petrachi. Il piano in vista della prossima stagione, oltre alle plusvalenze, prevede un taglio della rosa attuale, con abbattimento del monte ingaggi.
Ds: no a Massara, si cerca l’accordo con Petrachi, pieni poteri a Baldini