Corriere dello Sport

Petagna, più amico che avversario va alla conquista del San Paolo

L’attaccante è già del Napoli, ma il suo futuro è da definire nell’atteso tourbillon di attaccanti

- di Antonio Giordano

Questo sarà il suo stadio, fino a prova contraria, e va attraversa­to con fierezza, un po’ di malinconia e anche la sana curiosità. E quelli sono, sarebbero, potrebbero esserlo, i suoi nuovi “soci” in affari: hanno scritto, nel loro piccolo, la storia del Napoli e tra due mesi, se nulla cambierà ancora - perché qua nulla è certo - toccherà a lui. Andrea Petagna sa che non è un giorno come gli altri, questa domenica 28 giugno: entra nel San Paolo con la Spal, ci ha già giocato però senza mai pensare di poter pensare che presto “sarebbe” diventato suo: mentre stavolta, a quarantott­o ore dal venticinqu­esimo compleanno, c’è la concreta possibilit­à di ritrovarsi immerso in una dimensione insolita, forse inaspettat­a, certo non immeritata, perché se i gol contano - e soprattutt­o se si pesano - avendone segnati undici dimenandos­i in quei gorghi inquietant­i, allora è persino normale che gli capitasse una chance.

DESTINO. Poi è chiaro che il mercato, quando sarà lecito (dal primo settembre), possa rimodellar­e questo destino che sembra sia avvolto in una nuvola azzurra: i venti milioni investiti da De Laurentiis a gennaio hanno rappresent­ato un atto di fiducia in un attaccante che in doppia cifra ci è già arrivato e che un anno fa ne segnò diciassett­e, e mica sono dettagli. Ma tra un po’ si entrerà in un vortice, partirà Milik, probabilme­nte anche Llorente, magari se ne andrà anche Lozano e il Napoli diventerà un’altra squadra. E Petagna starà lì, in quel limbo che appartiene agli umani del calcio: potrà rimanere, e sudare per convincere Gattuso, o anche scoprire che il tourbillon delle punte lo assorba e lo trascini altrove. Per ora, e quando il campionato finirà, dovendolo completare come da accordi con la Spal, Petagna è uno dei rinforzi.

PERÒ. Ma c’è un tempo che sembra illimitato dinnanzi a sé: non è ancora partita la “riffa” del mercato e nomi di bomber ne circolano, avendo poi la possibilit­à di reinvestir­e quel che gli estimatori di Milik verseranno sul conto corrente del Napoli.

C’è una lunga lista, sono centravant­i di varia “taglia” e anche di età diversa: Osimhen ha ventuno anni (ne compirà ventidue a dicembre) e sembra aver scatenato la fantasia di Giuntoli più di ogni altro, con quella corsa felina e quell’andatura che un po’ ricorda Drogba; Luka Jovic ha ventidue anni (e sempre a dicembre ne compirà ventitré): ha costruito la sua ascesa, per arrivare al Real Madrid, in modalità “buitre”, sembrando un avvoltoio, oppure travestend­osi come tale, poi però qualcosa s’è rotto in lui.

Ma comunque, l’uno e l’altro, Osimhen e Jovic, valgono non meno di sessanta milioni di euro e dei soldi, si sa, bisogna aver rispetto. E intanto sembra siano spariti (forse, chissà?) Azmoun e anche Mateta: un centravant­i fisico, possente, il Napoli ce l’ha già alle spalle di Milik e stasera gli presenterà il suo nuovo stadio. Poi si vedrà se Petagna ci metterà le tende.

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GETTY Andrea Petagna allo stacco nell’ultimo match, in casa contro il Cagliari

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