Il Real in casa dell’Espanyol (col nuovo tecnico)
L'allungo è servito su un piatto d'argento in un testacoda che sulla carta non lascia spazio a pronostici che non siano favorevoli al Real Madrid. Il pari del Barcellona ha messo sì in testa i blaugrana, ma con un solo punto di vantaggio sulla squadra di Zidane, che può diventare un consistente -2 questa sera proprio nel capoluogo catalano, ma nello stadio dell'Espanyol, il
Cornellà-El Prat. La situazione della squadra di casa è deprimente: ieri è stato esonerato il tecnico Abelardo, sostituito da Rufete, all'esterno dello stadio e del centro sportivo sono apparse scritte minatorie sui muri nei confronti dei giocatori, che se in Europa League sono riusciti ad arrivare fino ai sedicesimi (eliminati dal Wolverhampton), in campionato proprio non riescono ad esprimersi al meglio. Inutili i cambi in panchina (con Rufete siamo a 4), inutile - al momento anche un consistente mercato invernale da 40 milioni investiti.
CHE OCCASIONE. Dall'altro lato però c'è un Real Madrid che recupera Casemiro, ma arriva a Barcellona senza gli infortunati
Nacho, Lucas Vazquez e Jovic oltre che gli squalificati Mendy e Modric. L'allungo sul Barça però non è stato il tema principale della conferenza di Zidane, per il semplice fatto che sia avvenuta prima del pari dei blaugrana a Vigo. Occasione quindi per parlare di futuro, visto che molti tifosi temono che Zizou possa lasciare come nel 2018: «Vivo la quotidianità, che significa la partita con l'Espanyol e queste 7 finali che ci mancano. Nella mia testa sono stato sempre un calciatore, ho giocato per quasi 18 anni e dicevo che non sarei mai stato un allenatore. E invece eccomi qui, non sono uno che pianifica il futuro, ma non credo che ne farò altri 20 da tecnico, è troppo stancante».