INZAGHI E VIGORITO «FESTA IN CASA»
Per il Benevento derby con la Juve Stabia: la A è a un passo SuperPippo: «Un punto lo facciamo...» Il presidente: «Così è più bello per i tifosi»
«Un punto prima o poi lo facciamo». Ci scherza su Pippo Inzaghi che i conti matematici con la A avrebbe voluti chiuderli già ad Empoli ed invece dovrà attendere almeno lunedì sera. A dire il vero, per 76 minuti il Benevento ha avuto entrambi i piedi nella massima serie, poi lo Spezia (al Bentegodi con l'aiutino dell'arbitro) ha fatto sì che i festeggiamenti fossero rimandati ancora di qualche giorno. Poco male, Superpippo lo aveva detto anche alla vigilia:«I conti con la A in effetti li abbiamo già chiusi, ora giochiamo per la storia». E come si può dargli torto con 22 punti di vantaggio sul Crotone secondo e 23 sullo Spezia terzo? Se non fosse ancora così avido di vittorie, il tecnico piacentino potrebbe gestire questo vantaggio e attendere qualsiasi momento per piazzare il colpo risolutivo. Invece Inzaghi pungola i suoi scatenandoli alla ricerca di record: «Abbiamo a portata di mano quello dell'Ascoli della stagione 1977/78 che fu promosso con sette giornate di anticipo. È un primato che dura da 40 anni, abbiamo la possibilità di uguagliarlo. Sarebbe un altro traguardo storico». Ce ne sarebbe pronto subito un altro, quello del maggior punteggio in classifica in un girone a 20 squadre nell'era dei 3 punti che è appannaggio del Como 2001-02 a quota 74: un pari per uguagliarlo, una vittoria per batterlo.
LASPINTADIVIGORITO. Il presidente ha partecipato quasi a tutte le trasferte della sua squadra, per nulla al mondo avrebbe lasciato soli i suoi ragazzi ad Empoli. Ha seguito la sua “creatura” dalla panchina e atteso con malcelata ansia che si concretizzasse la promozione matematica. Alla fine ha accettato il verdetto del campo, consapevole che la festa preparata avrà solo un rinvio di qualche giorno: «Mi dispiace soprattutto per i tifosi. A loro mi sono sempre rivolto, anche quando non riuscivamo a venir fuori dalla C1, ripetendo di non ammainare mai le loro bandiere e di rispolverarle in un frangente come questo. Hanno risposto col solito entusiasmo, imbandierando la città e colorandola di giallo e rosso. Vediamo anche il lato positivo di aver rinviato la festa: avremmo dovuto farla al ritorno dalla Toscana, stanchi e assonnati per il lungo viaggio. Invece, se tutto andrà bene festeggeremo in casa nostra».