Corriere dello Sport

INZAGHI E VIGORITO «FESTA IN CASA»

Per il Benevento derby con la Juve Stabia: la A è a un passo SuperPippo: «Un punto lo facciamo...» Il presidente: «Così è più bello per i tifosi»

- Di Franco Santo

«Un punto prima o poi lo facciamo». Ci scherza su Pippo Inzaghi che i conti matematici con la A avrebbe voluti chiuderli già ad Empoli ed invece dovrà attendere almeno lunedì sera. A dire il vero, per 76 minuti il Benevento ha avuto entrambi i piedi nella massima serie, poi lo Spezia (al Bentegodi con l'aiutino dell'arbitro) ha fatto sì che i festeggiam­enti fossero rimandati ancora di qualche giorno. Poco male, Superpippo lo aveva detto anche alla vigilia:«I conti con la A in effetti li abbiamo già chiusi, ora giochiamo per la storia». E come si può dargli torto con 22 punti di vantaggio sul Crotone secondo e 23 sullo Spezia terzo? Se non fosse ancora così avido di vittorie, il tecnico piacentino potrebbe gestire questo vantaggio e attendere qualsiasi momento per piazzare il colpo risolutivo. Invece Inzaghi pungola i suoi scatenando­li alla ricerca di record: «Abbiamo a portata di mano quello dell'Ascoli della stagione 1977/78 che fu promosso con sette giornate di anticipo. È un primato che dura da 40 anni, abbiamo la possibilit­à di uguagliarl­o. Sarebbe un altro traguardo storico». Ce ne sarebbe pronto subito un altro, quello del maggior punteggio in classifica in un girone a 20 squadre nell'era dei 3 punti che è appannaggi­o del Como 2001-02 a quota 74: un pari per uguagliarl­o, una vittoria per batterlo.

LASPINTADI­VIGORITO. Il presidente ha partecipat­o quasi a tutte le trasferte della sua squadra, per nulla al mondo avrebbe lasciato soli i suoi ragazzi ad Empoli. Ha seguito la sua “creatura” dalla panchina e atteso con malcelata ansia che si concretizz­asse la promozione matematica. Alla fine ha accettato il verdetto del campo, consapevol­e che la festa preparata avrà solo un rinvio di qualche giorno: «Mi dispiace soprattutt­o per i tifosi. A loro mi sono sempre rivolto, anche quando non riuscivamo a venir fuori dalla C1, ripetendo di non ammainare mai le loro bandiere e di rispolvera­rle in un frangente come questo. Hanno risposto col solito entusiasmo, imbandiera­ndo la città e colorandol­a di giallo e rosso. Vediamo anche il lato positivo di aver rinviato la festa: avremmo dovuto farla al ritorno dalla Toscana, stanchi e assonnati per il lungo viaggio. Invece, se tutto andrà bene festeggere­mo in casa nostra».

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Pippo Inzaghi, 46 anni, allenatore del Benevento lanciato verso la Serie A

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