Corriere dello Sport

È VIVA!

LA LAZIO VINCE IN RIMONTA CON LUIS ALBERTO E TORNA A MENO 4 DALLA JUVE

- di Roberto Perrone

Fiorentina in vantaggio con un gioiello di Ribery: Immobile (rigore) e il talento spagnolo ribaltano la partita (2-1) Finale teso: espulsi Vlahovic e Inzaghi Stasera l’Inter all’esame Parma (21.45)

Rimonta da scudetto. Il rigore di Immobile e il raggio laser inventato da Luis Alberto per cancellare il capolavoro di Ribery, ribaltare una bella Fiorentina e restare nella scia della Juve. Meno 4. Il campionato è ancora aperto e la Lazio è viva, ecco la sentenza scolpita dalla notte dell’Olimpico per l’orgoglio, la capacità di reazione e lo spirito di sacrificio dimostrato dalla squadra di Inzaghi. Tre giorni dopo il ko di Bergamo è andata sotto, ha sofferto a lungo e rischiato di prendere il secondo gol, poi si è ripresa la partita in condizioni di emergenza, senza cambi e chiedendo uno sforzo super a Radu e Correa, chiamati ad alzarsi dalla panchina da infortunat­i. Suona come una beffa per la Viola, brillante e convincent­e per un’ora, in flessione negli ultimi trenta minuti, forse anche un po’ ingenua negli episodi decisivi. Non meritava di perdere. Queste però sono partite strane e infinite, in continuo mutamento, figlie del calcio post lockdown e senza un’adeguata preparazio­ne. Si vive di colpi, di invenzioni e di fase difensiva: di ritmo ce n’è poco, è dura conservars­i per 90 minuti con lo stesso passo. Chi spende all’inizio, paga nella ripresa. La Lazio, rispetto a Bergamo, ha invertito il trend.

MOSSE. Iachini (in tribuna per squalifica) ha cambiato cinque titolari rispetto a lunedì con il Brescia. Diverso anche il modulo (34-2-1) per prendere subito le misure alla Lazio con due trequartis­ti dietro a Cutrone. Determinan­te il lavoro di Ghezzal e Ribery per compattare il centrocamp­o e disturbare Luis Alberto e Parolo in costruzion­e. Senza Leiva e Cataldi, Inzaghi ha preferito appoggiars­i all’inventiva dello spagnolo, che però ha stentato a entrare in partita. Forse voleva gestirsi. Tutta la Lazio, in realtà, sembrava lontana anni luce dalla versione scintillan­te della prima mezz’ora di Bergamo. Lento e impacciato Caicedo, Immobile braccato da Pezzella e Milenkovic, Jony senza cambio di passo nei duelli con Lirola, in ombra Milinkovic. Il tema tattico: cambio di gioco per favorire le discese di Lazzari, l’unico in grado creare pericoli. La Viola si era sistemata dietro, governava bene la palla e si distendeva meglio, dimostrand­o padronanza nel fraseggio. Ordinato Badelj, in costante movimento Castrovill­i e con un fuoriclass­e come Ribery in grado di organizzar­e da play avanzato.

GIOIELLO. Fantastico il francese a trovare la posizione, farsi dare la palla e puntare la difesa della Lazio. Proprio in quel modo ha sbloccato il risultato trovando un gol da urlo. Defilato a sinistra, si è bevuto in dribbling Patric e Parolo, poi gli si è spalancata davanti la porta anche per l’uscita sballata di Acerbi: il suo destro ha fulminato Strakosha, terzo gol in Serie A di Ribery, l’ultimo lo aveva realizzato a fine settembre. La reazione è stata timida, non troppo convinta. La Lazio sino all’intervallo è stata pericolosa solo di testa, due volte con Caicedo (fuori misura) e la terza con Parolo (respinta di Dragowski), sfruttando due calci piazzati e un cross del solito Lazzari, a cui Inzaghi chiedeva di puntare gli esterni viola, prima Dalbert e nella ripresa Igor.

DOPPIETTA. Anche Bastos, dopo aver rischiato il rosso, è stato sostituito. Prima la traversa sul pallonetto di Ghezzal e poi Strakosha su Castrovill­i in avvio di ripresa hanno negato il raddoppio ai viola. La Lazio stava barcolland­o, ma un po’ alla volta si è ripresa la partita, cominciand­o a spingere con la forza della disperazio­ne. La Fiorentina, invece, non aveva più la stessa brillantez­za. Forse è stato tardivo l’ingresso di Pulgar per Badelj, anche FR7 non aveva più l’incisività del primo tempo. Lazzari continuava a spingere e sul versante opposto si è svegliato Jony: dopo essere andato vicino al pari con una sassata dal limite, ha scodellato una bella palla nel cuore dell’area. Caicedo è stato bravissimo a sfilare dietro i viola, ma soprattutt­o a cercare e trovare con Dragowski in uscita il rigore trasformat­o da Immobile. La Lazio, sull’1-1, non si è fermata. Sentiva e voleva il raddoppio, inventato da Luis Alberto con l’opportunis­mo di un centravant­i. Lo spagnolo ha lasciato sul posto Badelj e cercato l’assist per Correa senza mollare la preda: sulla respinta di Igor è piombato come un falco sulla palla e ha indovinato l’angolo sul primo palo, firmando il 2-1 al minuto 83. Gli ultimi sette minuti più recupero si sono trasformat­i in un combattime­nto. Radu e Parolo hanno rischiato il secondo giallo, la Lazio ha murato qualsiasi pallone, portando a casa un successo pesantissi­mo.

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Il tocco del Mago
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 ?? ANSA ?? La gioia di Luis Alberto, 27 anni, dopo la rete che ha dato alla Lazio la vittoria contro la Fiorentina
ANSA La gioia di Luis Alberto, 27 anni, dopo la rete che ha dato alla Lazio la vittoria contro la Fiorentina
 ??  ?? L’Olimpico per Zanardi Sui cartelloni pubblicita­ri dell’Olimpico, la Lazio ha fatto proiettare un messaggio di vicinanza ad Alex Zanardi, che lotta dopo il grave incidente in handbike
L’Olimpico per Zanardi Sui cartelloni pubblicita­ri dell’Olimpico, la Lazio ha fatto proiettare un messaggio di vicinanza ad Alex Zanardi, che lotta dopo il grave incidente in handbike
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LAPRESSE Il gol del sorpasso realizzato da Luis Alberto della Lazio

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