Corriere dello Sport

INZAGHI: «LA LAZIO È IL MIO ORGOGLIO»

La squadra biancocele­ste resta nella scia della Juve e continua a sognare

- Di Fabrizio Patania

«Grande prova di carattere con tante difficoltà La Champions il nostro primo scudetto, poi ci penseremo»

L’ anima della Lazio, lo spirito ritrovato come per incanto o magìa all’ultima curva, dentro l’emergenza e quando il campionato sembrava già finito. Un’altra svolta, timbrata dal gol di Luis Alberto e dallo scatto da centometri­sta di Simone Inzaghi, abituato a correre lungo la linea laterale. Quando balza come una molla dalla panchina sono momenti epici. Il sogno scudetto stava svanendo e i suoi giocatori, con la forza della disperazio­ne, lo hanno rianimato e tenuto in vita, dando altre speranze al popolo biancocele­ste. Juve braccata, meno 4. Tutto è ancora possibile se riesci a vincere, ribaltando la Fiorentina, come è successo sabato sera allo stadio Olimpico. La Lazio è viva e ancora ci crede, continuerà a lottare per restare nella scia dei bianconeri, a dimostrazi­one di quanto l’entusiasmo possa aiutare a sopportare l’emergenza. Ecco cosa ha inorgoglit­o Inzaghi. Questa squadra lo fa emozionare, come tante volte ha raccontato durante la stagione e ieri mattina ha ripetuto dopo l’allenament­o di Formello. Negli occhi aveva ancora la rimonta sulla Viola. «E’ stata una prova e una vittoria di grande carattere. Dopo Bergamo non arrivavamo nelle condizioni ideali, sia per il modo in cui avevamo perso la partita, sia per tutto quello che ci portavamo dietro a livello di infortuni. Sono orgoglioso dei miei ragazzi».

CHAMPIONS. La sospension­e del campionato, se possibile, aveva fatto crescere ancora di più le aspirazion­i scudetto. Gli infortuni a catena e il ko in rimonta subìto a Bergamo sono stati generatori di tensione, smorzata dal rigore di Immobile e dal destro di Luis Alberto. Così la Lazio si è sbloccata. Ora dovrà crescere, portando a casa in fretta l’obiettivo stagionale, ovvero l’ingresso nei primi quattro posti. «La condizione fisica? Penso debba migliorare - ha risposto Inzaghi - ma questo vale per tutte le squadre, non solo per la Lazio. Io posso solo dire ai miei ragazzi che dobbiamo ragionare partita dopo partita. Adesso dobbiamo ancora fare qualche punto perché va guadagnata la qualificaz­ione alla Champions (ne mancano 1213 alla certezza aritmetica, ndr): è il nostro obiettivo dichiarato ed è il nostro primo scudetto, poi vedremo quello che succede da qui alla fine, ma bisognerà ragionare e pensare a una partita alla volta».

ATTESA. L’inseguimen­to alla Juve continuerà nel solco della prudenza e aspettando buone notizie dall’infermeria. Lulic è perso, Leiva quasi, Luiz Felipe è stirato, Cataldi deve riassorbir­e una distorsion­e alla caviglia. Radu, Correa, Marusic e Vavro restano sul filo e si sono messi a disposizio­ne in condizioni precarie. Ci sono cinque giocatori in diffida. La Lazio dovrà tirare fuori una forza indicibile per resistere da qui alla fine. Oggi la partenza per Torino, è già vigilia. Inzaghi così ha dipinto il quadro in attesa della sfida ai granata. «E’ ancora un po’ presto dopo appena un allenament­o di scarico. Devo vedere le condizioni di Cataldi, Marusic e Correa per cercare di portarli alla partita. Leiva, Luiz Felipe e Adekanye non potranno essere impiegati».

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FOTONOTIZI­A Simone Inzaghi, espulso da Fabbri, non potrà sedersi in panchina a Torino

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