Cataldi tenterà un recupero complicato
Deve resistere e tenere duro la Lazio, possibilmente recuperando qualche pedina. Mica semplice. L’emergenza continua e questa mattina Inzaghi comincerà a preparare la trasferta di Torino concentrandosi sulle condizioni di tre giocatori (Cataldi, Marusic e Correa): vuole capire quante possibilità ci sono di impiegarli dal primo minuto. In prima fila c’è il rebus legato all’ex capitano della Primavera, l’unico centrocampista di ruolo rimasto dopo il ko di Leiva da alternare a Luis Alberto, Milinkovic e Parolo. Danilo a Bergamo ha riportato una distorsione alla caviglia destra: sabato, poche ore prima della partita con la Fiorentina, è sceso in campo per sostenere un provino con esito negativo. Così il suo nome, inizialmente inserito nella lista dei convocati, è stato depennato. Ieri mattina niente allenamento, ma soltanto lavoro in piscina. Continua ad avvertire un fastidio alla caviglia: in condizioni normali resterebbe fermo una decina di giorni. La Lazio è in emergenza e allora qualche riflessione verrà fatta, forse anche evitando l’allenamento di questa mattina. Cataldi tenterà un recupero complicato. Non ci sono molte possibilità di vederlo in campo a Torino, ma neppure si può escludere un suo impiego. C’è anche la determinazione del ragazzo, deciso ad aiutare la Lazio cercando di anticipare il più possibile i tempi. Se dovesse scendere in campo, taglierebbe il traguardo delle cento presenze con la maglia biancoceleste. Curiosità: debuttò in prima squadra proprio di fronte ai granata all’Olimpico di Torino, Pioli lo sganciò dal primo minuto in una partita di Coppa Italia vinta 3-1 che risale al gennaio 2015. La stagione si concluse con lo spareggio del San Paolo per la Champions: Cataldi finì quel campionato da titolare a Napoli (vittoria per 4-2) per tamponare le frequenti assenze di Biglia. Ora è diventato l’alternativa di Leiva e freme per prendersi in modo definitivo la Lazio. Può aiutarla e recitare un ruolo da protagonista nella rincorsa scudetto.
TUCU. Cataldi non rappresenta l’unico dubbio per Inzaghi. Alla terza partita in appena sette giorni (mercoledì a Bergamo con l’Atalanta, sabato con la Fiorentina) preferirebbe ruotare almeno due o tre giocatori. Ecco perché ieri mattina faceva riferimento a Correa e Marusic. L’argentino è sofferente al polpaccio e non è entrato affatto bene con la Fiorentina: punto interrogativo principale, ma in attacco servono le rotazioni. Se Immobile può crescere giocando, Caicedo non tiene più di sessanta minuti e il suo fisico robusto ha bisogno di rodaggio dopo il lockdown, impiegarlo senza respiro può essere un rischio. Da valutare le condizioni di Marusic, subentrato negli ultimi dieci minuti a Lazzari. Inzaghi non vede l’ora di sfruttarlo a tempo pieno, potrebbe dare il cambio a Jony oppure all’eex esterno della Spal, in realtà tra i pochi apparsi in buone condizioni fisiche dopo la ripresa.
DIFESA. Qualche dubbio anche nel reparto arretrato, dove potrebbe ritrovare posto Radu dal primo minuto. Vavro, durante la quarantena, aveva riportato una lesione profonda agli adduttori e ancora non ha recuperato in pieno. Rotazioni minime e limitate al solo Bastos, non proprio in cima alle gerarchie di Inzaghi e dal rendimento poco costante: con la Fiorentina ha rischiato il cartellino rosso per un’entrata troppo decisa.