Sonego-Paolini la festa tricolore premia i favoriti
Trionfano a Todi da numeri 1 e confermano la scelta felice di rispolverare i campionati
La ripartenza del tennis italiano ha il sorriso disteso di Lorenzo Sonego e Jasmine Paolini, che rispettando il loro ruolo di numeri 1 dei due tabelloni hanno vinto il titolo italiano agli Assoluti di Todi, riannodando il filo di una tradizione che si era spezzato nel 2004. Niente giudici di linea o raccattapalle, il gel sulle mani ai cambi di campo, le partite con il super tie-break al terzo set, le palline lasciate ai bordi del campo o acquattate vicino alla rete mentre si gioca, come nelle nostre sfide dei circoli. Gli effetti della pandemia si sono avvertiti - anche se avere spettatori in tribuna è stato un grandissimo risultato - ma quella umbra è stata una settimana riuscita, di tennis vero, non quello troppo simile a un videogioco che Muratouglou ha inventato per il torneo nella sua Academy. Peccato solo che alcuni tra i nostri giocatori di maggiore spicco - da Fognini a Sinner, da Berrettini a Camila Giorgi - vi abbiano rinunciato, per infortunio, diversa programmazione o semplice miopia. A Todi, davanti a un buon pubblico, hanno comunque vinto i due atleti più forti, arrivati al titolo dopo un cammino curiosamente simile, cominciato per entrambi in salita.
LORENZO. Quattro anni fa, a Roma, Sonego si rivelò per la prima volta al grande tennis battendo da 333 del mondo Arnaboldi nelle prequalificazioni e conquistando così un posto nel tabellone del Foro. Ieri, 46 del ranking terzo in Italia dopo Berrettini e Fognini - ha superato il mancino di Cantù (253 Atp) per 6-4 6-3, perdendo due giochi in più rispetto a quelli concessi giovedì all’altro Arnaboldi iscritto a Todi, il cugino Federico. Al suo debutto il venticinquenne torinese (che sognava di giocare a calcio in maglia granata) aveva annullato tre match-point consecutivi a Pellegrino, ieri invece ha comandato sempre il gioco, con un servizio micidiale (un solo break subito) e il solito dritto pesante. «Sono riuscito ad alzare il livello partita dopo partita - ha detto il neocampione d’Italia - questo titolo è il frutto del lavoro delle ultime settimane, sono contentissimo». L’allievo di Gipo Arbino rimane in Umbria, per il torneo di Perugia che comincia oggi e dove è ancora testa di serie numero 1 (tra le donne comanda il seeding la russa-italiana Samsonova).
JASMINE. Come Sonego, anche la ventiquattrenne toscana ha rischiato di andare subito a casa, quando l’avversaria del suo primo turno, l’arrembante Matilde Paoletti (classe 2003) si è trovata avanti per 6-4 5-1. La Paolini numero 95 del mondo e 2 in Italia - ha rimontato e poi vinto al super tie-break anche nei quarti con la Rubini. Ieri invece nella sfida tra grandi amiche ha approfittato dei problemi fisici della Trevisan - presunto stiramento al bicipite femorale destro - che si è ritirata sul 6-5 per la sua avversaria dopo un inizio di grande equilibrio, senza break. «Mi dispiace per Martina - ha detto Paolini avrei preferito vincere diversamente. Il titolo però mi rende felice, soprattutto pensando ai primi match in cui non ho avvertito buone sensazioni. Da piccola sognavo di vincere i campionati italiani: ci sono riuscita da Under 16 e sono contenta di essermi ripetuta qui».
ASSOLUTI - Finale U: Sonego (1) b. A. Arnaboldi (7) 6-4 6-3; Finale D: Paolini (1) b. Trevisan (2) 6-5 rit.