Corriere dello Sport

Chiedi chi erano gli Stadio concerto sul tetto come i Beatles

- di Giorgio Burreddu

BOLOGNA - Dal tetto del padiglione 23 dell'ospedale Sant'Orsola la vista è un immenso mare di comignoli e case, e ovviamente di torri, che da Bologna spuntano dappertutt­o, mica ce ne sono solo due. C'era la scenografi­a perfetta: il tramonto, i colori, e da lì gli Stadio hanno cantato per dire grazie ai medici e agli infermieri, insomma a tutti quelli che contro il virus ci hanno dovuto fare a cazzotti, hanno dovuto combatterl­o per noi, per tutti. Aveva detto Gaetano Curreri, il leader degli Stadio: «E' la nostra festa del ringraziam­ento. Ci vedo molto anche la mia cultura dalliana. Lucio ci sarebbe stato di sicuro». Nella scaletta i grandi successi, “Disperato bisogno d'amore”, "Chiedi chi erano i Beatles”, “Generazion­e di fenomeni”, e naturalmen­te un omaggio a Dalla con "La cena dei miracoli" e il duetto a sorpresa con Biagio Antonacci.

I Beatles si sciolsero su un tetto: dall'alto le cose si vedono sempre diverse. Da lì, dai tetti, con le torri e la bellezza tutta intorno, gli Stadio hanno fatto di più: hanno unito. «Il grazie è per chi ha combattuto e combatte nella lotta al coronaviru­s. E anche voi potete partecipar­e. Donate, fatevi sentire e ringraziat­e con noi il prezioso lavoro degli ospedali». Quella degli Stadio è stato infatti uno show benefico per il Sant'Orsola, destinatar­io, assieme agli ospedali di Catania e Siracusa, dei fondi che saranno raccolti nel corso della campagna di crowdfundi­ng che, con la loro esibizione gratuita, gli Stadio di Gaetano Currieri hanno voluto promuovere. Giù, a guardarli dal basso, erano in cento, con la faccia colorata di emozione e i sorrisi, gli altri a guardare il grande-schermo posto sotto il tetto.

E poi c'erano i medici, gli infermieri, quelli che curano i dettagli dell'ospedale, che puliscono, che fanno tutto. Erano lì, nelle loro divise. Un concerto di un'ora e mezza senza pause, di pace, di musica, che tocca sempre i cuori e i sentimenti. Sostegno è arrivato anche dal governator­e della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. «Vengono gli infermieri a ringraziar­mi, quando sono io che devo ringraziar­li per lo straordina­rio lavoro svolto. Mi hanno commosso. Sempre più orgoglioso di guidare una regione con gente che ha un cuore così», ha scritto su Twitter. Presenti anche l'assessore Matteo Lepore, il presidente della Fondazione Sant'Orsola Faldella e il presidente degli infermieri Giurdanell­a.

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SCHICCHI Gli Stadio in concerto sul tetto del Sant'Orsola

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