La Roma sparisce addio Champions
Pioli alla seconda vittoria consecutiva: la zona Europa League si avvicina. Colpo durissimo per i giallorossi, scivolati a -9 dalla Champions Nel caldo torrido, l’ultimo quarto d’ora fa la differenza: Rebic di forza, Calhanoglu su rigore grazie anche ai r
Il Milan s’impone con i gol di Rebic e Calhanoglu (2-0) Dzeko non si ripete Fonseca: «Un regalo» L’Atalanta (3-2 a Udine) vola a più 9
Il Milan ha dato un segnale importante in chiave Europa League battendo con merito una Roma adesso staccata di 9 punti dall'Atalanta quarta e dalla qualificazione alla prossima Champions. Pioli ha vinto nettamente il duello con Fonseca e con la seconda affermazione di fila in A dopo lo stop per Covid ha dimostrato che il Diavolo può essere protagonista nel finale di stagione. Il fantasma di Rangnick aleggia sempre sulla testa del tecnico di Parma, che però ha imparato a conviverci senza che i suoi ne risentano. Anzi ieri, dopo 440 giorni di astinenza, i rossoneri hanno battuto una grande, impresa riuscita grazie a una prestazione maiuscola in fase difensiva (non un caso: 1 gol subito a Lecce, 0 contro la Juve in Coppa Italia e la Roma), a una ripresa sontuosa nella quale i giocatori subentrati hanno fatto la differenza (ottimi Saelemaekers e Paquetà; male tutti i giallorossi gettati nella mischia) e alla qualità di Theo Hernandez e Rebic, all'ottavo gol nelle ultime 9 gare di campionato (uno ogni 79').
Forse sul 2-0 finale hanno pesato i due giorni in più di riposo sui quali Romagnoli e compagni hanno potuto contare (hanno giocato lunedì in Puglia, mentre la Roma è stata impegnata mercoledì); di certo determinante è stata la maggiore fame mostrata dagli uomini di Pioli, che avevano bisogno di un successo per tornare a -6 dal quinto posto. Missione compiuta senza lasciare dubbi.
E ora passiamo alla prova dei giallorossi, complicata da commentare e soprattutto da spiegare: la doppietta di Dzeko contro la Sampdoria aveva nascosto le difficoltà di una squadra che a San Siro si è persa dopo un inizio incoraggiante e che (dato clamoroso) non ha obbligato Donnarumma a fare neppure una parata degna di questo nome. Le batterie di molti dei giocatori scesi in campo erano scariche e della Roma che in A era reduce da tre affermazioni filate non si è vista neppure l'ombra. Anche se alla fine mancano 10 giornate, sperare ora di riprendere l'Atalanta pare complicato. Con tanti saluti alla Champions e ai milioni di euro che farebbero assai comodo per il bilancio.
CHE CALDO! Il match del Meazza è stato condizionato dal caldo (32 gradi) e dall'umidità (60%), tanto che nel primo tempo i ritmi non si sono mai alzati e le due formazioni hanno cercato di stare “corte” e di non allungarsi troppo per non sprecare energie. La Roma pareva messa meglio in campo grazie alla regia di Veretout, bravo ad abbassarsi tra i due centrali difensivi per impostare e liberare così la corsa dei terzini, ma Donnarumma non ha corso neppure un pericolo anche perché Dzeko, da ottima posizione, ha messo fuori di testa un cross di Kluivert deviato da Kessie. Fonseca aveva preparato bene la partita: come previsto giocava a specchio sul Diavolo (4-2-3-1) e così riusciva a limitare le incursioni sulle fasce di Hernandez e Castillejo, ma siccome aveva poco dai tre alle spalle del bosniaco (mai visto Pellegrini, pochi “graffi” veri per Mkhitaryan e Kluivert), Romagnoli e il recuperato Kjaer non hanno avuto un gran da fare. Giusto lo 0-0 all'intervallo: più tiri per la Roma (42), ma più possesso per il Milan che ha sprecato la chance dell'10 con una zuccata fuori misura di Calhanoglu.
LAMPO REBIC. Diverso l'andamento di una ripresa nella quale i padroni di casa, spinti dalla necessità di incamerare i tre punti, ci hanno provato con più convinzione. Decisive sono state le scelte di Pioli, che con le sostituzioni ha cambiato il corso della sfida, ma un peso importante lo ha avuto anche l'erroraccio con il quale Zappacosta ha azionato la ripartenza del Milan che ha portato all'1-0 di Rebic nonostante gli interventi di Mirante. Se il croa
Rossoneri a 6 punti dal quinto posto Non funzionano i cambi di Fonseca
to continuerà a segnare così, l'assenza di un Ibrahimovic comunque quasi pronto per tornare si sentirà meno. La reazione della Roma allo svantaggio non c'è stata perché sia i giocatori che erano già entrati (Perez, Perotti e Kalinic) sia quelli che sono stati utilizzati dopo (Pastore e Diawara) non hanno lasciato traccia. E così il Milan ha trovato addirittura il raddoppio con il calcio di rigore di Calhanoglu (primo centro del dischetto in A su “concessione” di Kessie), propiziato da un fallo di Smalling su Hernandez dopo una sbavatura di Diawara. Adesso Fonseca deve guardare al futuro con una certa preoccupazione sia perché giovedì contro l'Udinese non avrà gli squalificati Pellegrini e Veretout sia perché le altre dietro corrono. Un certo vantaggio lo ha ancora, ma la prova di ieri contro una diretta concorrente per l'Europa non può lasciarlo tranquillo. Tutto l'opposto di Pioli, che sorride e si gode il suo Diavolo.