Corriere dello Sport

La Roma sparisce addio Champions

Pioli alla seconda vittoria consecutiv­a: la zona Europa League si avvicina. Colpo durissimo per i gialloross­i, scivolati a -9 dalla Champions Nel caldo torrido, l’ultimo quarto d’ora fa la differenza: Rebic di forza, Calhanoglu su rigore grazie anche ai r

- Di Andrea Ramazzotti

Il Milan s’impone con i gol di Rebic e Calhanoglu (2-0) Dzeko non si ripete Fonseca: «Un regalo» L’Atalanta (3-2 a Udine) vola a più 9

Il Milan ha dato un segnale importante in chiave Europa League battendo con merito una Roma adesso staccata di 9 punti dall'Atalanta quarta e dalla qualificaz­ione alla prossima Champions. Pioli ha vinto nettamente il duello con Fonseca e con la seconda affermazio­ne di fila in A dopo lo stop per Covid ha dimostrato che il Diavolo può essere protagonis­ta nel finale di stagione. Il fantasma di Rangnick aleggia sempre sulla testa del tecnico di Parma, che però ha imparato a conviverci senza che i suoi ne risentano. Anzi ieri, dopo 440 giorni di astinenza, i rossoneri hanno battuto una grande, impresa riuscita grazie a una prestazion­e maiuscola in fase difensiva (non un caso: 1 gol subito a Lecce, 0 contro la Juve in Coppa Italia e la Roma), a una ripresa sontuosa nella quale i giocatori subentrati hanno fatto la differenza (ottimi Saelemaeke­rs e Paquetà; male tutti i gialloross­i gettati nella mischia) e alla qualità di Theo Hernandez e Rebic, all'ottavo gol nelle ultime 9 gare di campionato (uno ogni 79').

Forse sul 2-0 finale hanno pesato i due giorni in più di riposo sui quali Romagnoli e compagni hanno potuto contare (hanno giocato lunedì in Puglia, mentre la Roma è stata impegnata mercoledì); di certo determinan­te è stata la maggiore fame mostrata dagli uomini di Pioli, che avevano bisogno di un successo per tornare a -6 dal quinto posto. Missione compiuta senza lasciare dubbi.

E ora passiamo alla prova dei gialloross­i, complicata da commentare e soprattutt­o da spiegare: la doppietta di Dzeko contro la Sampdoria aveva nascosto le difficoltà di una squadra che a San Siro si è persa dopo un inizio incoraggia­nte e che (dato clamoroso) non ha obbligato Donnarumma a fare neppure una parata degna di questo nome. Le batterie di molti dei giocatori scesi in campo erano scariche e della Roma che in A era reduce da tre affermazio­ni filate non si è vista neppure l'ombra. Anche se alla fine mancano 10 giornate, sperare ora di riprendere l'Atalanta pare complicato. Con tanti saluti alla Champions e ai milioni di euro che farebbero assai comodo per il bilancio.

CHE CALDO! Il match del Meazza è stato condiziona­to dal caldo (32 gradi) e dall'umidità (60%), tanto che nel primo tempo i ritmi non si sono mai alzati e le due formazioni hanno cercato di stare “corte” e di non allungarsi troppo per non sprecare energie. La Roma pareva messa meglio in campo grazie alla regia di Veretout, bravo ad abbassarsi tra i due centrali difensivi per impostare e liberare così la corsa dei terzini, ma Donnarumma non ha corso neppure un pericolo anche perché Dzeko, da ottima posizione, ha messo fuori di testa un cross di Kluivert deviato da Kessie. Fonseca aveva preparato bene la partita: come previsto giocava a specchio sul Diavolo (4-2-3-1) e così riusciva a limitare le incursioni sulle fasce di Hernandez e Castillejo, ma siccome aveva poco dai tre alle spalle del bosniaco (mai visto Pellegrini, pochi “graffi” veri per Mkhitaryan e Kluivert), Romagnoli e il recuperato Kjaer non hanno avuto un gran da fare. Giusto lo 0-0 all'intervallo: più tiri per la Roma (42), ma più possesso per il Milan che ha sprecato la chance dell'10 con una zuccata fuori misura di Calhanoglu.

LAMPO REBIC. Diverso l'andamento di una ripresa nella quale i padroni di casa, spinti dalla necessità di incamerare i tre punti, ci hanno provato con più convinzion­e. Decisive sono state le scelte di Pioli, che con le sostituzio­ni ha cambiato il corso della sfida, ma un peso importante lo ha avuto anche l'erroraccio con il quale Zappacosta ha azionato la ripartenza del Milan che ha portato all'1-0 di Rebic nonostante gli interventi di Mirante. Se il croa

Rossoneri a 6 punti dal quinto posto Non funzionano i cambi di Fonseca

to continuerà a segnare così, l'assenza di un Ibrahimovi­c comunque quasi pronto per tornare si sentirà meno. La reazione della Roma allo svantaggio non c'è stata perché sia i giocatori che erano già entrati (Perez, Perotti e Kalinic) sia quelli che sono stati utilizzati dopo (Pastore e Diawara) non hanno lasciato traccia. E così il Milan ha trovato addirittur­a il raddoppio con il calcio di rigore di Calhanoglu (primo centro del dischetto in A su “concession­e” di Kessie), propiziato da un fallo di Smalling su Hernandez dopo una sbavatura di Diawara. Adesso Fonseca deve guardare al futuro con una certa preoccupaz­ione sia perché giovedì contro l'Udinese non avrà gli squalifica­ti Pellegrini e Veretout sia perché le altre dietro corrono. Un certo vantaggio lo ha ancora, ma la prova di ieri contro una diretta concorrent­e per l'Europa non può lasciarlo tranquillo. Tutto l'opposto di Pioli, che sorride e si gode il suo Diavolo.

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 ?? LAPRESSE ?? Ante Rebic, 26 anni, segna l’1-0 senza che Bryan Cristante (a sinistra), 25, e Chris Smalling, 30, possano intervenir­e
LAPRESSE Ante Rebic, 26 anni, segna l’1-0 senza che Bryan Cristante (a sinistra), 25, e Chris Smalling, 30, possano intervenir­e
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