Corriere dello Sport

HERNANES: LA JUVE È FAVORITA, MA TIFO LAZIO

Ha giocato prima con i biancocele­sti e poi con i bianconeri Il brasiliano, ora al San Paolo, ci parla della corsa scudetto «La squadra di Sarri si fa preferire, ma la pausa può aver cambiato le cose Sarebbe bello che lo scudetto tornasse a Roma. Lotito?

- Di Nicola Balice

Vota Juve e tifa Lazio. Perdona Claudio Lotito e incorona Paulo Dybala. Vuole giocare fino a quarant'anni e poi farà l’agente, continuand­o a coltivare la passione per il vino. Tra una capriola e l'altra, tra un salto mortale all'indietro e uno in avanti, Hernanes conserva solo ricordi positivi della sua esperienza italiana, anche con le maglie di Inter e Juve. Ed è pronto a tornare in campo con la maglia del suo San Paolo: «Sto abbastanza bene, per quanto sia possibile dopo tre mesi trascorsi in casa. Però grazie a Dio ho una bella struttura con palestra, campetto, quindi mi sono potuto tenere in forma».

Juve, Lazio, Inter: le tre squadre italiane del Profeta. Chi vincerà lo scudetto?

«La favorita è la Juve, per qualità della rosa e la sua mentalità vincente».

E per chi tifa?

«Se la Lazio vincesse sarebbe davvero molto bello per tutto il campionato, visto che la Juve ha già vinto otto volte di fila lo scudetto. Lo scudetto alla Lazio manca dal 2000, sarebbe molto bello vincesse».

Questa situazione chi può penalizzar­e maggiormen­te?

«La Juve. Proprio essendo la più forte, una pausa così lunga e complicata secondo me può penalizzar­e maggiormen­te i bianconeri. In condizioni normali sarebbe stato quasi impossibil­e batterli».

Lotito anche in questa fase è finito al centro di diverse polemiche. Con lei il rapporto è stato a volte complicato. Che ricordi ha del presidente della Lazio?

«I ricordi sono belli, sia quelli che mi legano a lui che a tutta la società e ai tifosi. Bei ricordi, davvero. C'è stato un periodo fatto di fraintendi­menti, anzi parlerei di mezze incomprens­ioni. E ci siamo scambiati brutte parole però è tutto rimasto lì. Vero, è un po’ polemico, però bisogna ammettere che da quando ha preso la Lazio sta facendo veramente bene e gli va dato atto di essere un dirigente davvero molto competente».

Passando alla Juve, ha giocato a lungo anche con Paulo Dybala, ora al centro della trattativa per il rinnovo di contratto. Fa bene la Juve a puntare su di lui? «Dybala è uno dei giocatori più forti con cui ho giocato, secondo me lui può fare molto bene anche in futuro. Sì, penso che la Juve faccia la cosa giusta puntando tutto su Paulo».

È il più forte con cui ha giocato? «Sì. Lui e Paul Pogba sono i più forti».

In Italia dal 2010 al 2017, quali sono i momenti da ricordare? «La più grande gioia è stata la vittoria della Coppa Italia con la Lazio in finale contro la Roma nel derby. E poi anche lo scudetto vinto con la Juve».

E la delusione più grande? Dopo gli anni della consacrazi­one con la Lazio, qualcosa è andato storto con Inter e Juve. Cos'è stato a non funzionare?

«Sono sincero, non ho provato mai nessuna delusione. Secondo me con l’Inter è andata bene, tant’è vero che poi mi ha acquistato la Juve, altrimenti una società del genere non mi avrebbe cercato. All'inizio ho faticato un po', ma dopo l'arrivo di Mancini mi sono sbloccato, giocando da trequartis­ta ho fatto veramente bene gli ultimi cinque mesi. Alla Juve ho dovuto cambiare posizione, credo di aver vissuto una bella esperienza in bianconero anche se giocando lontano dalla porta ho segnato molto meno che ai tempi della Lazio, sono cresciuto molto e mi è piaciuto il nuovo ruolo. Certamente i numeri non hanno aiutato, ma ho giocato in Champions, ho vinto tanto. Quindi, credetemi, sono state solo gioie per me».

All'Italia è legato anche per la Ca' del Profeta, la sua azienda vinicola con sede nell'astigiano: come nasce la passione per il vino? Come gestisce questa attività?

«Arrivato in Italia potevo bere o acqua o vino, avevo solo queste opzioni. Ho iniziato a berlo, mi è piaciuto e mi sono appassiona­to al mondo dell’enogastron­omia. Da lontano gestisco l'azienda, ho persone di cui mi fido che mi aiutano e mi insegnano tanto. La Ca’ del Profeta si sta sviluppand­o bene».

È questo il futuro di Hernanes o resterà sempre legato al mondo del calcio?

«I piani intanto sono quelli di giocare fino ai quarant'anni, spero di riuscirci. Poi vorrei comunque restare in questo mondo, non come allenatore però, mi vedo più come agente di calciatori».

E quali acquisti consiglier­ebbe già oggi?

«Il primo nome che faccio è quello di Antony, un grande talento che gioca con me, anche se è già stato acquistato (dall'Ajax, ndr). E poi dico Igor Gomes, trequartis­ta, sempre del San Paolo».

«Dybala è con Pogba il calciatore più forte con cui io abbia giocato La Juve fa bene a puntare su di lui»

In conclusion­e, come vorrebbe che ci si ricordasse di Hernanes? «Vorrei che ci si ricordasse dei miei gol più belli. E delle capriole. Ma anche di una persona che non ha mai mollato e che si è adattato sempre nel miglior modo possibile in ogni situazione». Il Profeta ha parlato.

 ??  ?? Il vino del Profeta
Hernanes, 35 anni, nella sua azienda vinicola che ha chiamato Ca’ del Profeta, dal suo nomignolo, che ha sede a Montaldo Scarampi, in provincia di Asti. Dopo l’avventura italiana, con Lazio, Inter e Juve, ha giocato in Cina e dal 2019 è al San Paolo, con cui ha un contratto fino al 2021
Il vino del Profeta Hernanes, 35 anni, nella sua azienda vinicola che ha chiamato Ca’ del Profeta, dal suo nomignolo, che ha sede a Montaldo Scarampi, in provincia di Asti. Dopo l’avventura italiana, con Lazio, Inter e Juve, ha giocato in Cina e dal 2019 è al San Paolo, con cui ha un contratto fino al 2021

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